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La luce che proviene sicuramente dalla finestra mi disturba così tanto che cerco di spostare tutto il mio corpo dall'altro lato di questo scomodo letto che non è di certo il mio, ma non riesco essendo quasi bloccata, così aprendo a poco a poco i miei occhi mi appare una stanza totalmente bianca, le luci sono spente e dei piccoli bip mi fanno guizzare la testa da destra a sinistra per capire da dove provengono.
Una strana e breve fitta s'impossessa della mia testa facendomi sussultare dal dolore e istintivamente porto la mia mano sulla tempia destra.
Ma analizzo per bene la mano con cui mi tocco notando l'ago ben fisso capendo che si tratta di una flebo e un 'Oh no' esce dalle mie labbra mettendomi seduta in pochi secondi liberandomi dai diversi tubi che mi impedivano di muovermi e dalle lenzuola bianche tanto quanto le pareti.

"No ferma, non ti muovere Margherita, che diamine stai facendo?" una voce, anzi, quella voce dannatamente conosciuta mi fa tranquillizzare e mi ritrovo Anna alla mia sinistra che cerca di farmi sdraiare nuovamente mentre chiama qualcuno da uno strano pulsante sopra questo lettino.
"Anna" dico quasi come un sussulto dalla gola secca e dalla situazione che devo ancora ben capire.
"Sono qui, piccola, sono sempre qui" mormora lei vicino a me lasciandomi un piccolo bacio sulla fronte mentre accarezza il mio viso per farmi tranquillizzare.
"Cos'è successo? Perché sono qui e non a casa mia?" chiedo prendendole la mano cercando sempre il suo sguardo.
"Non ricordi nulla?" domanda lei a sua volta e cercando di riunire i ricordi sento un ammasso di peso sul mio stomaco.
"Alicia, oh no, dov'è?" Chiedo io in fretta e furia stringendo la sua mano.
"Marghe, devi stare tranquilla, non puoi agitarti, io ti dirò tutto, va bene? Ora dobbiamo solo aspettare i medici per capire cosa è successo in te" Mi spiega senza smettere di lasciare mai per sbaglio la mia mano.

Mi sento afflitta, senza forze in questo misero posto di merda.
"Ho solo avuto una crisi Anna, non è la prima volta che mi capita di prendere uno shock del genere, purtroppo reagisco così con le troppe emozioni!" Spiego conoscendo ormai questa routine.
"Si, è lo stesso che mi ha spiegato il dottore così come l'infermiera, ma di certo non puoi alzarti, lasciare tutto e andare via, per favore! Stanno arrivando, tu parli con loro e finirà tutto questo, d'accordo?"
La sua voce è più afflitta di me, sembra che mi stia scongiurando anche con gli occhi di fare questa cosa.
Io annuisco accarezzandole il viso e la sua mancanza si fa sentire ancora ora.
Lei mi ringrazia con un piccolo sorriso e mi lascia andare per richiamare nuovamente gli infermieri.

A quanto pare sembra stata essere una crisi piuttosto particolare date le parole del dottore che però riesce a tranquillizzarmi dopo alcune analisi di controllo.

Sono le 13:18, quello che so è che ho passato tutta la notte in quello stato e che Anna è stata qui accanto a me senza mai andarsene.
"Il funerale sarà questo venerdì" Parla con la voce ancora tremante Ludovica che è passata da poco per salutarmi.

Ancora non me ne capacito.

"Non era da lei andare così di matto" sussurro quasi mentre finisco di sistemarmi per lasciare la stanza
"Marghe, non lo sa nessuno il perché di questa sua azione" continua lei con Anna che ci ascolta.
"No Ludovica, è da codardi fare una cosa del genere e non gliela perdonerò mai" dico di fretta con un groppo alla gola per la durezza e la freddezza delle parole.
"Ormai è successo, quindi non si può tornare indietro nel tempo" termina lei ed io annuisco rischiando di esplodere di nuovo in un pianto esasperato.
"Andiamo a casa, per favore" Prego Anna che mi abbraccia di nuovo forte a se e dopo aver salutato Ludovica, il mister e le altre ci dirigiamo verso la macchina per rientrare a casa.
"Ho avvisato i tuoi genitori mentre ti chiamavano al telefono, richiamali appena puoi, va bene?"
"Si, anzi grazie, davvero Anna, non so come riuscirei a continuare senza di te" dico sincera stringendo la sua mano che sta sul cambio
"Tu sei forte e questo lo sai" io nego a questa sua affermazione ed entrambe sospiriamo.

Anche il cielo così annuvolato, scuro e piano di acqua sembra comprendere i nostri umori e la nostra situazione.

Looking For.  {Anlix} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora