Cap 1

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ATTENZIONE
Non leggete questo libro se non avete letto il primo.


«Ma cos...» fu l'unica cosa che riuscì a dire Derek una volta entrato nel grande loft.
Sapeva di aver combinato un casino, ma non si sarebbe mai immaginato che la furia di Stiles potesse essere di tale portata.
«Derek!» urlò Lydia in lacrime, gettandosi fra le sue braccia.
Aveva un taglio sul sopracciglio, non sembrava grave però il sangue che colava era ancora fresco.
«È stato Stiles» disse Derek, con tono preoccupato ma sicuro.
Infatti quella non era stata una domanda.

«Mi spiegate cos'è successo?» disse Derek abbastanza nervoso.
«Lo sai già» rispose Scott senza guardarlo, c'era della tensione fra loro due.
«Forse è meglio se ti siedi» disse una bionda con fare materno.
«O-ok» fece Derek immaginandosi già cosa stesse per dirgli.
Se Erica faceva la responsabile, le cose erano davvero gravi per il branco.
«Derek? Dobbiamo trovarlo» disse la ragazza spostandosi una grossa ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Aveva il rossetto un po' sbavato sul labbro superiore, e qualcosa diceva a Derek che non era colpa di Boyd questa volta.

«Che... che cos'è questa storia?» urlò Stiles scoppiando a piangere.
Aveva la voce rotta e il cuore tamburellava all'impazzata.
Anche chi non aveva poteri da mannaro riusciva a sentirlo.
«Stiles, calmati» fece Lydia, avvicinandosi lentamente al ragazzo.
«Pure tu» sputò Stiles senza trattenere un'espressione disgustata.
Non poteva credere che anche Lydia fosse coinvolta, non poteva credere che tutti là dentro fossero coinvolti.
«Stiles, per favore» disse Isaac alla sua destra.
Sembrava spaventato e pieno di sensi di colpa.
«Smettila!» gli disse Stiles, ringhiando.
«L'abbiamo fatto per il tuo be...» provò a dire Isaac facendo un passo avanti.
«Sta zitto!» urlò Stiles spedendolo contro il muro con un impulso di magia.
Bloccandolo a mezz'aria.
«Non dire che l'avete fatto per il mio bene!» gli urlò contro, stringendo una mano nella sua direzione, come se stesse schiacciando una bottiglia di plastica.
Di colpo Isaac iniziò ad annaspare, agitando le braccia in cerca d'aria.
La sua gola si stava stringendo sempre di più e il suo viso stava assumendo un colorito bluastro.
«Stiles gli fai male» ringhiò Malia andandogli in contro.
«Come voi avete fatto con me» disse Stiles con un'espressione raccapricciante, non sembrava nemmeno più lui.
Poi un "crack" e il collo di Isaac prese una brutta piega, venendo buttato a terra privo di sensi.
«Nooo» urlò Erica andando a prenderlo, provando ad assorbire il suo dolore ma non riuscendoci.
«Stiles che cosa hai fatto?» urlò lei iniziando a piangere.
«Non avete visto niente» rise lui, sembrando un sadico che gioca con le sue prede.
Un orrendo tanfo si sparse per tutto il loft e tutti dovettero trattenersi dal vomitare.
«Stiles, che ti sta succedendo?» chiese il vice-sceriffo parandosi davanti a Lydia.
Gli occhi di Stiles infatti si accesero, illuminando il suo viso con un bagliore giallastro.
Quelli non erano i suoi occhi e tutti lo sapevano.
Anche le code avevano preso il loro posto sul suo fondoschiena, agitandosi come serpenti affamati.
Adesso erano quattro e ognuna sprigionava un potere a dir poco letale.
«Ora basta, Stiles!» ringhiò Scott illuminando gli occhi di rosso e facendo la voce da Alpha.
Stava provando a sottometterlo come solo un capobranco può fare.
«Non fare l'idiota, anche se ti viene naturale» rise Stiles agitando la mano in direzione di Scott e usando una forza invisibile per costringerlo a stare in ginocchio.
«Non faccio più parte del tuo branco, non ricordi?» gli sputò in faccia, riversando su di lui tutta la sofferenza che aveva provato il giorno in cui venne cacciato.
«S-ti-les» provò a dire Scott, ma la magia che lo stringeva era forte e ogni respiro era sempre più difficile da fare.
Piano anche lui iniziò a cambiare colore e del sangue iniziò a uscirgli dalle orecchie, dalla bocca e dal naso.
La pressione gli stava schiacciando tutti gli organi interni.
«Così lo uccidi!» urlò Lydia nella sua direzione, facendolo indietreggiare di diversi metri. Il suo urlo era potente come ricordava.
«Cuciti la bocca» sibilò Stiles muovendo due dita nella sua direzione, come se volesse scacciare una mosca fastidiosa.
La magia agì velocemente su di lei, facendole colpire il tavolo di faccia.
Poi cadde a terra svenuta.
«Adesso te la vedi con me» sbraitò Parrish strappandosi la maglietta di dosso e prendendo subito fuoco.
«Sto tremando dalla paura» lo punzecchiò Stiles spedendo Scott dall'altra parte della stanza.
Aveva già messo tre membri del branco fuori gioco senza grosse difficoltà, ma quello era un segugio infernale e tutti sapevano che era il membro più forte del branco.
«Cerca di riprendere il controllo, Stiles» gli urlò contro, sferrandogli un pugno.
«Non ho mai avuto il controllo come adesso» disse di nuovo con quel sorriso da brividi.
Come previsto il pugno lo mancò, e il vice sceriffo venne catapultato contro una delle colonne di ferro della stanza.
Rompendosi diverse costole.
«Stiles per favore, ragiona» disse Parrish tenendosi un fianco dolorante.
Poi si concentrò e usò i suoi poteri per spedire contro Stiles un getto di fiamme infernali.
«Bel trucchetto» lo prese in giro Stiles.
Usando l'aria intorno al getto per spegnere la fiammata.
Direzionando poi l'aria verso Parrish.
D'improvviso anche le fiamme che avvolgevano il suo corpo si spensero e lui cadde in ginocchio tenendosi la gola.
Stiles stava usando il suo dominio dell'aria per creare un vuoto tutto intorno al corpo del mannaro, così come aveva fatto con il getto di fuoco.
E si sa che il fuoco ha bisogno di ossigeno per sopravvivere.
«Stiles» disse una voce alla sua destra. Era Allison, stava ancora piangendo e in mano aveva il suo amato arco con una freccia già incoccata.
«Non mi ha fermato il vostro membro più forte, non mi fermerà un inutile pezzo di legno» rise Stiles con scherno.
«Scusami» disse di nuovo Allison.
E scoccò la freccia.
Stiles alzò una mano per usare i suoi poteri per bloccarla, proprio come aveva fatto quella volta durante l'allenamento, ma fallì miseramente.
La freccia proseguì la sua avanzata seguendo la linea della traiettoria e si conficcò direttamente nella sua mano.
Con estremo orrore di Stiles la freccia lo aveva colpito e ora sanguinava.
«È tutta colpa tua» le urlò contro Stiles.
Iniziando a piangere ed emanando un'ondata di potere che scaraventò tutti contro i muri.
Molti mobili si ruppero così come molte ossa.
Allison fu l'unica a non subire la sua ira.
Rimanendo in piedi, al centro della stanza, con il viso rigato dalle lacrime e l'arco lungo il fianco destro.
Stiles era scappato via.

The last werefox 2 ~ SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora