Cap 13

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«Finalmente sei tornato!» urlò Lydia cercando però di trattenersi.
«Ehi, abbassa i toni rossa, non è così semplice come credi» le rispose Derek, non era davvero arrabbiato, sapeva che la tensione era alle stelle nel branco, quindi avrebbe fatto finta di niente per quella volta.
«Come ti senti fratellino?» chiese Liam andandogli incontro entusiasta.
Derek sembrava tornato al vecchio splendore di un tempo. Non era più pallido come un cadavere, sembrava di nuovo in forze e anche più muscoloso.
«Abbastanza bene» rispose Derek brusco, guardando male Liam e poi Theo, che indietreggiò di un passo.
«O-ottimo» balbettò suo fratello, capendo al volo che Derek aveva sentito l'odore di sesso che avevano entrambi addosso.
«Vi chiedo scusa se sono sparito per tutta la mattina, ma non è stato facile tornare ad avere i miei poteri, dopo tutto questo tempo» rispose Derek togliendosi la maglietta sporca di terra e strappata per cambiarsi e metterne una quantomeno integra.
Ridendo poi sotto i baffi per il colpo che Liam aveva dato a Theo per aver guardato il corpo di Derek più del dovuto.
«Va bene branco, adesso che siamo tutti qui, dobbiamo finire di organizzarci» disse Scott con voce sicura, illuminando gli occhi di rosso per far capire quanto la cosa fosse seria. Anche se già tutti lo sapevano.
«Scusate l'interruzione ma a cosa ci serve tutto questo...» disse Kira indicando il branco.
«...se non sappiamo dove il Nogitsune ha portato Stiles?» concluse con tono triste. E in effetti aveva ragione.
«Non è proprio esatto» fece Allison, guardando prima Scott e poi il branco.
Gli stava mostrando il suo supporto.
«Se vi ho chiamati tutti con questa urgenza è perché abbiamo una teoria su dove si possano trovare» continuò la ragazza, cercando di non lasciar trapelare i suoi sentimenti. Sembrava spaventata.
«Sei sicura?» chiese Erica quasi impallidendo.
«Si» fece Scott, prendendo in mano la situazione.
«Ma non sarebbe così stupido da tornare in quel posto» disse Isaac con fare agitato.
«Non ha senso» confermò Malia guardando Isaac.
«A meno che lui se lo aspetti» disse poi il vice sceriffo, di colpo.
«Cosa intendi?» chiese Kira girandosi nella sua direzione.
«Pensateci, l'ultima volta che siamo stati lì, gli abbiamo fatto il culo, riuscendo a intrappolarlo nel Nemeton per quanto era rimasto debole» spiegò velocemente.
«Nessuno si sognerebbe mai di tornare in un posto dove ha rischiato la morte» continuò il vice sceriffo con una speranza crescente nella voce.
«Proprio per questo nessuno lo cercherebbe lì» concluse Erica abbastanza convinta.
«Quindi, ricapitolando, voi pensate che sia in quel maledetto posto, proprio perché è l'ultimo luogo in cui lo andremmo a cercare?»
«È l'unica pista che abbiamo ragazzi» li riprese Scott, decisamente preoccupato. Si vedeva che cercava il loro supporto.
«Va bene allora» disse Derek poi, avvicinandosi al tavolo.
«Se siamo tutti d'accordo, andiamo» concluse Scott, con fare duro.
Tutti annuirono convinti. Si parlava comunque di salvare Stiles, non potevano continuare a perdere tempo, sopratutto perché sapevano benissimo con chi avevano a che fare.

«Che cosa mi stai facendo?» tossì Stiles, ormai era stremato.
«Mi sto solo riprendendo quello che mi appartiene di diritto» disse dolcemente il Nogitsune, con la sua stessa voce. Non era più metallica. Adesso era identica a quella di Stiles.
«Non potrei mai prendere il mio posto» gli sputò Stiles con disprezzo. Era a terra, in una posizione scomposta, con la schiena poggiata al muro lurido e con gli odori maleodoranti che gli facevano bruciare il naso.
«Ma io non voglio prendere il tuo posto, io voglio riprendere il mio, Stiles» rispose il Nogitsune, ghignando silenziosamente.
«Che intendi?» chiese provando ad alzarsi.
Stava cercando di far guadagnare tempo al branco, sapeva che lo avrebbero trovato. C'erano sempre stati per lui, anche quando non aveva la minima idea che lo stessero proteggendo.
«Sto parlando del tuo corpo Stiles, della tua bella vita e dei tuoi amici, anche se in realtà di quelli mi frega ben poco» rispose gesticolando un po' alla Stiles.
«Il corpo che occupi, doveva essere il mio, io dovevo essere te, tu sei nato al solo scopo di darmi un corpo, ma qualcosa è andato storto» spiegò il Nogitsune, con la faccia corrugata in un'espressione truce. Sembrava odiare Stiles talmente tanto da non riuscire a guardarlo.
«Che cosa?» chiese allora il ragazzo.
«A quanto pare ti ho sottovalutato Stiles, eri solo un neonato, ma il tuo spirito era più forte di quel che pensassi, così non sono riuscito a entrare, o meglio, ci sono riuscito, ma non avevo il controllo... era come se fossi bloccato in una prigione!» urlò feroce, distruggendo dei tubi vecchi sul muro vicino, con un pugno.

The last werefox 2 ~ SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora