Cap 12

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(L'immagine di copertina doveva essere quella del capitolo scorso, ma volevo evitare ogni sorta di spoiler, quindi la metto in questo)

«Non posso crederci» disse Stiles, dopo essersi abbondantemente lavato la faccia con acqua fredda.
«Già, faccio fatica pure io» sorrise triste Derek, abbassando lo sguardo.
«Già» rispose soltanto Stiles risedendosi sul letto, di fronte al maggiore.
Entrambi si guardarono per un paio di minuti buoni, senza dire una parola:
Stiles perché davvero non si era mai ritrovato senza parole, quindi non sapeva come comportarsi. E Derek perché adesso che il minore sapeva, non poteva più tenergli il broncio e trattarlo male.
«Oddio ora si spiegano un sacco di cose» scattò poi in piedi, Stiles.
«Tipo?» chiese Derek con un sopracciglio alzato e Stiles ringraziò il cielo, perché quel particolare di Derek gli era mancato talmente tanto, in quell'ultimo periodo.
«Tipo la tua stanza, sapevo che non potevi essere tanto perfetto da avere gli stessi miei gusti, per puro caso» quasi urlò, sbattendo le mani l'una contro l'altra.
Il pensare alle vecchie vicende stava riaccendendo la sua parte investigativa e Derek sorrise rivendendolo in quel modo dopo tanto tempo.
Ma poi entrambi si resero conto di quello che aveva detto Stiles, e sorridendo distolsero lo sguardo imbarazzati.
«Quindi, mi reputi perfetto?» scherzò Derek facendosi forza, incredibile come quel ragazzino riuscisse sempre a disarmarlo. Non importava quante difese tirasse su contro il mondo, Stiles aveva sempre la chiave per raggiungerlo. Era sempre stato così, fin da piccoli, e la cosa non era minimamente cambiata.
«Beh, un pochino» rispose Stiles decisamente rosso in viso.
Nonostante tutte quelle rivelazioni, non era ancora abituato al sexy professore che gli faceva il filo.
«In realtà quelli erano i tuoi gusti, io ero più un tipo da allenamento sotto la neve e botte» disse allora Derek per dargli un po' d'aria.
«No caro, ti correggo, tu non ERI, tu SEI ancora un tipo del genere» rise Stiles, prima di essere tirato dalla manica della felpa da Derek.
Finendo così sul suo petto e scoppiando a ridere dopo.
«Solo che tu ROMPEVI sempre per farmeli leggere e così quando mi hai convinto, mi sono reso conto che avevi ragione» rise Derek, sottolineando quanto Stiles fosse fastidioso anche da piccolo.
«Tanto da iniziare a leggere insieme la sera prima di andare a letto» continuò Stiles con fare meccanico.
«Esatto!» esclamò entusiasta Derek. Forse Stiles poteva recuperare i suoi ricordi dopotutto, forse c'era ancora speranza.
«Ricordi quando hai rubato le radio della polizia a tuo padre per poter leggere anche se lontani? Quando l'ha scoperto si è arrabbiato tantissimo, così, ti sei trasformato e sei corso a casa mia» iniziò a raccontare Derek sempre più felice, se c'era davvero una speranza, doveva usare tutte le carte a sua disposizione per riavere Stiles.
«E quando mio padre mi è venuto a cercare, tu e le tue sorelle vi siete trasformati per difendermi ed è dovuta intervenire tua madre per farvi calmare» rise Stiles, anche lui con una nuova speranza nel petto.
Anche Derek rise insieme a lui, ricordando ancora come il padre di Stiles fosse rimasto bloccato sopra un albero, perché assediato da diversi lupi ringhianti.
Loro madre aveva dovuto usare i poteri da Alpha per farli ritrasformare tutti.

«Sai che sto realizzando solo adesso, il motivo di tutti quei giochi di società dentro la tua stanza?» disse poi dolcemente Stiles, quasi triste.
«Ah si?» rispose curioso Derek.
«Ci ho pensato per molto, dopo quel... beh, quel che è successo quel giorno» disse Stiles diventando subito rosso per l'imbarazzo. Ancora ricordava la faccia di Derek quando, una volta uscito dalla doccia, si era ritrovato Stiles in stanza senza preavviso.

Inutile dire che, Derek, si mise a ridere di gusto per il ricordo.
«Ah, a proposito, devo ancora farti i miei complimenti per... il fisico» deglutì poi Stiles. Provando un emozione che per mesi lo aveva abbandonato.
Per la precisione, da quella notte passata con Derek.
«Genetica mannara e diverse ore di allenamento» fece spallucce Derek come se la cosa non fosse importante, sopratutto perché in quel momento si sentiva tutto, tranne che sexy.
«Comunque, tornando al discorso di prima, ci ho pensato per molto tempo... e anche se noi non eravamo assolutamente nulla e la mia cotta era a senso unico, o almeno così credevo, l'idea che tu potessi usare quei giochi con le tue conquiste, mi faceva stare male, nell'anima» spiegò Stiles tutto d'un fiato, parlando a macchinetta come suo solito.
«E invece li tenevo lì per Liam, l'hai contagiato troppo con il tuo fare da nerd, quando era piccolo» sorrise Derek, di nuovo con una nota amara.
«Ho appena realizzato un'altra cosa» sorrise di nuovo Stiles, sta volta più sereno di prima.
«Ovvero?» chiese Derek corrugando la fronte.
«I segni di artigli sulla tua porta, prima per gioco avevo pensato che il lupo ti avesse aggredito durante la notte, come ha fatto con me...» iniziò a spiegare ridendo.
«Il lupo ha fatto cosa?» chiese Derek spalancando gli occhi.
«...te lo spiegherò dopo. Dicevo, ah si, la porta» lo rimproverò Stiles minacciandolo con un dito.
«Ma adesso realizzo che potrebbe davvero essere stato lui, oppure Liam, per non essere beccato a intrufolarsi dentro la stanza del prof» rise ancora Stiles, finendo il discorso come se Derek non lo avesse interrotto malamente.
«Emmh, a tal proposito, non sono stati loro a fare quei graffi» disse Derek un po' indeciso, non sapeva se dirglielo o meno.
«E chi allora?» domandò Stiles brusco.
"Giuro che se c'è un altro mannaro con cui se la intendeva, gli strappo la gola con i denti" pensò, ritrovandosi però a ringhiare.
«Tu» rispose Derek, piuttosto divertito per la reazione del minore.
«Cosa?» chiese Stiles smettendo subito di ringhiare, perché continuava a perdere la memoria su cose così importanti?
«Non credo ne fossi totalmente consapevole, ma durante la settimana di luna piena, o quando avevi delle giornate particolarmente brutte, tendevi a trasformarti in volpe e grattare alla mia porta per dormire tutta la notte con me» spiegò Derek, un po' rosso in viso. Poter di nuovo parlare a Stiles in quel modo gli stava dando rinnovate energie, tanto che nelle ultime ore, non aveva tossito sangue neanche una volta e si sentiva anche più energico.
«Cooosa?» quasi urlò il ragazzo. Come poteva non ricordarlo.
«Non credo fossi davvero tu in quel momento, credo piuttosto che la tua parte animale prendesse il controllo, infatti ogni volta che mi svegliavo al mattino, eri già sparito» concluse Derek ridendo per le facce costipate del più giovane.
«Ti chiedo immensamente scusa» disse Stiles con le guance rosse, doveva decisamente abituarsi al fatto che per Derek, quelle cose erano la norma.
«E perché mai? Quelle poche notti passate con te fra le braccia, sono state le uniche cose che mi hanno impedito di impazzire durante la lezione e farti mio sopra la cattedra, davanti a tutti» rise Derek. E rise ancora di più quando vide la reazione di Stiles, che adesso sembrava un treno a vapore, per quando fumo gli usciva dalle orecchie bollenti.
«Comunque, ringrazia che il tuo lato animale abbia avuto il buon senso di aspettare che tu dormissi per agire, anziché separarsi da te per stare con il suo mate» aggiunse poi Derek vedendo come Stiles fosse totalmente in imbarazzo.
«CAPITO LUPO DA QUATTRO SOLDI?!» urlò poi verso il pavimento, sicuro che il lupo di sotto, lo potesse sentire.
È quando Stiles scoppiò a ridere di gusto, che Derek si ricordò nuovamente perché si era innamorato di quel ragazzo.
«Ommiddio! SS!» urlò poi, alzandosi nuovamente dal letto.
A Derek stava iniziando a seccare quel vizio di Stiles di allontanarsi da lui quando aveva un'intuizione.
«Cosa c'è adesso?» fece Derek alzando gli occhi al cielo divertito.
«Quando ero piccolo, avevo il brutto vizio di scrivere le S come dei 5» spiegò velocemente Stiles facendo avanti e indietro per la stanza.
E Derek poté giurare di aver sentito gli ingranaggi del suo cervello cigolare veloci.
«Ok, quindi?» chiese Derek non capendo. O forse facendo solo finta di non capire.
«Quando sono stato nella tua stanza, ho trovato il mio numero preferito di Superman, un fumetto che avevo perso tantissimi anni fa e che non sono più riuscito a trovare da nessuna parte» continuò a spiegare.
Derek rimase in silenzio.
«Aprendo il tuo, ho visto che in una delle pagine, c'era una dedica:"A te che mi difendi sempre, perche sei il mio superman anche quando..."» ripeté Stiles come se lo sapesse a memoria.
«"Non ti chiedo di esserlo sei il mio migliore amico e anche di più,
tuo per sempre SS"» concluse Derek per lui. Tirandosi nuovamente Stiles accanto, per averlo a pochi centimetri dal viso.

The last werefox 2 ~ SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora