La luce del giorno si insinuò dolcemente fra le fronde dell'albero e piano risvegliò i sensi sovra sviluppati di Stiles.
Lentamente il ragazzo aprì gli occhi, ricordandosi solo adesso tutto quello che gli era successo nell'ultimo giorno.
Non poteva davvero crederci, per mesi aveva pensato di aver rovinato tutto. Di essere stato la causa delle sofferenze di Scott e del branco.
Era stato trattato come un assassino ed era stato cacciato senza pietà.
Non poteva davvero crederci.
Aveva passato le pene dell'inferno in quella scuola. Per i primi mesi non aveva fatto altro che piangere e piangere, per la maggior parte delle volte addormentandosi stremato.
Più continuava a pensarci e meno ci credeva.
Sembrava tutto un immenso e orrendo sogno.
Forse qualche creatura lo aveva catturato e rapito e ora lui era lì, fra le sue grinfie, succube.
Ma allora perché il branco non lo aveva ancora salvato?
No, quello era vero, era stato tradito e niente avrebbe potuto rimediare a quello squarcio.
Niente poteva essere abbastanza per giustificare tutto quello che gli avevano fatto passare.
Semplicemente, era solo.Poi qualcosa lo distrasse da quei pensieri, ridandogli un po' di serenità.
Era stato il lupo, gli aveva leccato una guancia, guaendo.
Aveva avvertito il malessere di Stiles e aveva fatto il possibile per aiutarlo.
«Grazie mille» disse soltanto Stiles, affondando la faccia nella pelliccia morbida del lupo.
«Ascolta Sourwolf, oggi volevo provare qualcosa per aiutarti a guarire» disse guardandolo negli occhi.
«Si, lo so che ti ho sottoposto a un sacco di pratiche e incantesimi per guarirti, però non puoi stare così per sempre» si giustificò Stiles vedendo lo sguardo contrariato del lupo.
«Abbiamo visto che da solo non riesci a guarire, quindi dobbiamo fare qualcosa noi...» disse accarezzandogli dolcemente dietro un orecchio.
«...sopratutto adesso che abbiamo poche bende e io non ho il becco di un quattrino» concluse più sconfortato che mai.
Di solito non si portava mai contanti, poteva usare la carta che gli aveva dato suo padre prima di partire. Non che la usasse spesso, suo padre non era mica ricco, però i soldi non gli mancavano mai quando ne aveva bisogno.
Ma adesso, usare quella carta voleva dire solo una cosa: essere rintracciato da suo padre e di conseguenza dal branco.
No, doveva arrangiarsi da solo. Dopotutto lo aveva fatto per mesi al college, non sarebbe stato tanto diverso.
«Ehi Sourwolf, io vado a procurarci qualcosa da mangiare e da bere, tu fai il bravo e resta qui, siamo d'accordo?» fece Stiles dirigendosi verso l'uscita della caverna di rovi.
In risposta ebbe soltanto il suono del lupo che ronfava bellamente e una puzzetta, con tanto di gamba alzata.
«Sei proprio un animale» disse Stiles, uscendo prima che la nuvola di gas tossico lo raggiungesse, terminando così la sua breve vita.
«Bene Stiles, hai superato davvero tante cose nella vita, cosa sarà mai questa» si disse convinto, guardando l'orizzonte. Si sentiva carico.
«In fondo devo solo trovare della frutta o qualche... lepre» disse Stiles deglutendo. Diciamo che l'idea di uccidere degli animali non era proprio il massimo, però doveva mantenere il lupo in forze e qualche bacca non sarebbe servita a saziare un lupo di almeno quattrocento chilogrammi.
«Avanti Stiles» disse, partendo poi verso il fitto del bosco.Tre ore dopo...
«Non andrò mai più a caccia» quasi urlò Stiles rientrando nella caverna.
Il lupo alzò il muso e drizzò le orecchie, cercando di captare quello che stava succedendo.
Stiles era davanti a lui, completamente sporco di terra e con diversi rametti conficcati un po' dappertutto. Alcuni erano nei capelli, altri nei vestiti, aveva foglie nelle tasche e perfino dentro le scarpe.
Se il lupo, avesse avuto l'abilità di farlo, sicuramente si sarebbe messo a ridere di brutto, schernendo il ragazzo fino alla fine dei suoi giorni.
Invece lo guardò divertito, come a dire
"Ma si può sapere cosa hai fatto per ridurti così?" Scodinzolando.
«No, non puoi saperlo e non lo saprai mai» rispose lui stizzito.
"Quindi non si mangia sta sera?" Sembrava dire il lupo con quei suoi occhioni da cucciolo affamato.
«Sta tranquillo, ho trovato un campo di mele e ne ho presa qualcuna, e anche qualche fragola» disse Stiles sollevando la sua amata felpa, l'aveva legata per creare una specie di sacchetto per contenere la frutta.
Un sacchetto rosso, gocciolante.
«Che c'è? Vedi che non le ho rubate... le ho solo prese in prestito» si giustificò Stiles distogliendo lo sguardo.
«Cavolo, le mele hanno schiacciato alcune fragole, ecco perché la felpa perdeva liquido» disse Stiles un po' giù.
Poi aprì il sacco improvvisato e prese una mela, addentandola.
«Cavolo se è buona» esclamò, ma sicuramente era più la fame a parlare che il palato. Si sa che con l'appetito, ogni cibo diventa delizioso.
«Che c'è ancora?» sbottò Stiles guardando il lupo, che gli rivolgeva uno sguardo perplesso.
«Su mangia» diceva il ragazzo, spingendogli una mela sulle labbra.
«Oh andiamo, non farmi credere che sei talmente viziato da non poter mangiare una mela?» lo incalzò Stiles.
Quello distolse soltanto lo sguardo girando anche la posizione del corpo, dando le spalle a Stiles.
«E va bene, facciamo così, se per questa volta mangerai quello che ti ho portato, ti prometto che da domani mangerai della carne» provò a dire Stiles, usando tutto il suo fascino.
Il lupo reagì di conseguenza e gli lecco le labbra, lasciandolo un attimo di sasso.
Poi prese a magiare le mele e le fragole spappolate.
Nel giro di poco entrambi avevano finito la loro razione di cibo ed erano anche abbastanza sazi.
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The last werefox 2 ~ Sterek
WerewolfStorie riservata a un pubblico adulto. All'interno ci sono scene di sesso molto esplicite fra maschi. Non scriverò nulla riguardo la trama, semplicemente perché se avete letto il primo libro, sapete già tutto quel che c'è da sapere. Se invece non...