La testa gli stava scoppiando, si sentiva confuso e come se avesse dormito per due giorni di fila.
Lentamente provò ad aprire gli occhi, accorgendosi di essere totalmente al buio, forse era in una cantina, o una prigione.
"Ben fatto Stiles, fidati degli sconosciuti" si rimproverò da solo.
Strizzando poi gli occhi per il dolore alla testa.
Stiles sentiva, che se il dolore fosse aumentato, probabilmente gli sarebbe uscito il cervello dal naso.
Che poi avrebbe fatto meno male, in realtà.«Dove mi trovo?» chiese Stiles, cercando di far attivare gli occhi da mannaro per vedere al buio. Non ci riusciva.
Si sentiva ancora troppo spossato.
«A casa mia» disse una voce maschile familiare, dopo che la porta venne spalancata.
La luce proveniente da dietro quella persona non solo lo aveva accecato momentaneamente ma non gli aveva nemmeno permesso di capire chi fosse.
Almeno sapeva che fosse giorno, forse era ora di pranzo, a giudicare dall'intensità della luce.
«O meglio, al rifugio che ho a Beacon Hills, scusa se ci ho messo tanto a raggiungerti» continuò la voce, entrando nella stanza in direzione della grossa finestra coperta dalle tende.
«Ch-chi sei?» chiese Stiles ancora intontito dalla situazione e dal sonno.
Inoltre aveva un odore addosso che non riconosceva e la cosa gli dava parecchio fastidio.
Sopratutto perché quell'odore arrivava da vestiti non suoi. Ok, era bello, pulito e pettinato. Ma non sapeva chi aveva fatto tutto ciò, non sapeva da quanto tempo era lì e non sapeva se poteva davvero fidarsi, quindi la situazione era piuttosto critica, per Stiles.Poi lo sconosciuto apri le tende e una rinnovata luce inondò Stiles, che per un attimo chiuse gli occhi, giusto il tempo per farli abituare.
«Allora come ti senti, Stiles?» chiese una voce preoccupata davanti a lui.
Il ragazzo sta volta la riconobbe e spalancò gli occhi per assicurarsi di non star sbagliando. Come conseguenza di quel gesto, anche la bocca si spalancò senza controllo.
«Theo?» quasi urlò per lo stupore.
«L'unico e il solo» sorrise il biondino, incrociando le braccia muscolose al petto, guardando Stiles.«Emmh, ti conviene chiudere la bocca se non vuoi che qualche insetto ci faccia la tana» lo prese in giro Theo, una volta che i due furono a tavola per mangiare qualcosa.
«Sei un cacciatore?» chiese poi Stiles riprendendosi dallo stupore.
«Nope» rispose Theo portandosi la forchetta alla bocca.
«Allora cosa?» chiese Stiles corrugando la fronte.
«Un coyote mannaro» rispose imboccandosi di nuovo.
«Per tutto questo tempo?» chiese sbalordito Stiles. Non ne aveva mai avuto la minima idea, non aveva mai sentito la minima presenza di odore sovrannaturale su di lui. Mai un cambiamento di umore improvviso, mai un artiglio o cose strane e inspiegabili.
Non poteva davvero crederci ma non si stupiva più di tanto, era abituato a peggio.
«Perché non me l'hai detto?» chiese poi Stiles. Ed ecco che quel senso di tristezza tornava a farsi sentire. Stiles gli voleva bene ma anche lui lo aveva tradito mentendogli.
Tutti continuavano a farlo soffrire, prendendolo in giro e mentendogli.
«Perché avrei dovuto?» chiese Theo guardandolo con la testa inclinata di lato.
«Beh, forse perché sarebbe stato carino mettermi a corrente di ciò, vista la nostra amicizia» rispose nervoso Stiles.
«Non penso sia importante» disse ancora Theo, mangiando.
Stiles non aveva toccato cibo. Questa storia che si ripeteva lo stava mandando al manicomio. Tutti gli nascondevano cose e gli mentivano, pensando che facendo così, facevano solo il suo bene.
«Per me lo è, tu sai che sono un mannaro e anche tu avresti dovuto dirmelo» sbottò Stiles alzandosi in piedi e sbattendo i pugni sul tavolo, facendo tremare tutte le posate.
Ok, forse stava esagerando, ma davvero Stiles era arrivato al limite.
«Allora...» disse Theo alzandosi di conseguenza ma mantenendo la più totale calma.
Stiles fece un passo indietro.
«Punto primo, si vero, so che sei un mannaro. Ma non perché me lo hai detto tu, piuttosto perché sei stato molto imprudente e l'ho capito da solo» disse guardandolo dritto negli occhi e Stiles non poté che dargli ragione. In effetti ripensando a tutte le volte in cui Theo era presente mentre Stiles o Liam facevano qualcosa di sovrannaturale, sarebbe stato strano se perfino un mortale non avrebbe capito qualcosa.
«Punto secondo, io sono sempre così, questo è il mio carattere e di norma non mento. Al massimo ometto, ma solo perché la gente tende a cambiare atteggiamento quando sa chi sei per davvero. Quindi se non vuoi fidarti di me, la porta è lì, al contrario, sto mettendo un film in salotto» disse tutto d'un fiato ma mantenendo comunque la più totale calma.
Lasciando Stiles completamente spiazzato e senza la minima possibilità di rispondere.
In effetti Theo sembrava quello di sempre, gentile e solare come quando erano a scuola.
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The last werefox 2 ~ Sterek
WerewolfStorie riservata a un pubblico adulto. All'interno ci sono scene di sesso molto esplicite fra maschi. Non scriverò nulla riguardo la trama, semplicemente perché se avete letto il primo libro, sapete già tutto quel che c'è da sapere. Se invece non...