The last werefox 2 ~ Sterek

Cap 16

«Buongiorno» disse dolcemente la voce di Derek, seguita da una scia di baci umidi lasciati sul collo del minore, proprio dove c'era ancora il segno di un succhiotto violaceo.
«Mi spieghi come fai a svegliarti sempre prima di me?» farfugliò Stiles aprendo un occhio e vedendo come Derek era già bello pronto e profumato.
«Sarà il mio fattore mannaro» si giustificò il maggiore con un alzata di spalle.
«Pronto? Anche io sono un mannaro» piagnucolò Stiles, rigirandosi fra le coperte e chiedendosi cos'avesse fatto di male per meritarsi un compagno così mattiniero.
«Vatti a lavare, ho preparato un lungo programma per oggi» disse orgoglioso Derek, gonfiando il petto.
«Tu sei pazzo» gli urlò contro Stiles per infilare poi la testa sotto un cuscino.
«Eddai, non farti pregare» ridacchiò l'altro iniziando a gattonare sopra il letto, partendo dai piedi di Stiles.
«Voglio dormire» rispose Stiles cercando di non farsi sedurre da quel canto di sirena che era la sua voce.
«Sai benissimo che posso svegliarti in mille modi diversi» lo minacciò Derek con voce sensuale.
«Dopo tutto quello che ho passato, me lo merito» urlò piagnucolando, imitando un bambino che al supermercato sbatte i pugni a terra perché la madre non vuole comprargli le caramelle.
«Dai... vatti a sistemare, ti prometto che non te ne pentirai» gli sussurrò all'orecchio Derek, dopo avergli bloccato i polsi sopra la testa con una mano.
«Va-va bene» rispose soltanto Stiles, deglutendo davanti a quei occhi color rosso fiamma e quei canini leggermente scoperti.

Come faceva a farlo eccitare così velocemente, ancora non l'aveva capito.

Dopo una bella doccia fredda, fatta sopratutto al fine di calmare i bollenti spiriti, Stiles scese di sotto, sapendo già che Derek era uscito dalla finestra per non farsi beccare dallo sceriffo.
Qualcosa diceva al ragazzo che non era la prima volta che tutto questo succedeva.

«Giorno papà» disse poi Stiles, abbracciando il padre e ricevendo un forte abbraccio in risposta.
Sicuramente ci avrebbe messo un poco a riabituarsi alla presenza di Stiles in casa, visto che all'inizio aveva sussultato un attimo.

Poi un suono alla porta, indicò che qualcuno stava bussando.
«Vado io» fece lo sceriffo, mentre Stiles sistemava la tavola per fare colazione.

«Oh Derek, che sorpresa» sentì dire Stiles a suo padre, con un tono alquanto sarcastico. E Stiles ne era più che sicuro, anche perché, lui era il re dei sarcastici.
Forse era successo qualcosa fra quei due che non ricordava e ancora la ferita era aperta.
Ma perché Derek non l'aveva messo al corrente?
«Ciao Derek» lo salutò ridacchiando sotto i baffi, una volta che i due uomini entrarono in sala da pranzo.
«Da quanto non si ci vede, eh?» chiese Derek cercando di trattenere una risata.

«Come le vuoi le uova?» chiese poi Stiles una volta che tutto fu pronto.
«Occhio di bue» rispose Derek che già si era seduto a tavola con il padre.
«Oh peccato, le ho fatte tutte strapazzate» rispose fintamente dispiaciuto. Posando poi tre piatti fumanti davanti i rispettivi proprietari.

«Stiles e il suo umorismo» disse lo sceriffo facendo spallucce.
«Allora, come hai dormito?» chiese Derek prendono un boccone di uova.
«Mi sono rigirato un paio di volte nel letto, ma tutto sommato bene» rispose Stiles, lanciando uno sguardo sexy a Derek, che per un attimo illuminò gli occhi di rosso.
«E tu?» chiese allora Stiles di conseguenza, facendo gli occhi languidi.
«In realtà non ho dormito molto, ho preferito fare un po' di esercizio fisico per mantenermi in forma» rispose allora Derek sorridendo malizioso.

In tutto questo, lo sceriffo teneva lo sguardo basso sulle sue uova, massaggiandosi la tempia destra con la mano.
I due continuarono a rivolgersi quelle frasi a doppio senso per tutta la colazione, fino a quando lo sceriffo l'interruppe dicendo:
«Voi lo sapete che so benissimo quello che avete fatto sta notte, vero?» quasi urlò disperato e rosso in viso.
I due ragazzi sembrarono risveglierarsi da un sogno e avvamparono imbarazzati.