Sei un villain, lo sei sempre stata sin da quando eri piccolina. Tuo padre, All for One, ti ha presa quando eri piccola, e ti usò per degli esperimenti. Eri una senza quirk, ma lui te ne mise dentro il DNA abbastanza da renderti l'arma vincente dei...
(T/n) p.d.v. Aizawa si mise a sedere sulla sedia davanti alla cattedra "Ragazzi... il preside, mi ha detto di informarvi che oggi verrà in classe un nuovo alunno... è americano, e viene dal Queens. Lo hanno trasferito qui in Giappone per studiarlo inizialmente, ma il preside si è offerto di fatpo studiare qui. Hem... Parker... puoi venire" disse evidentemente a disagio.
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(AHHAHAHA SCUSATE NON HO RESISITITO) Guardò tutti "Hem... ragazzi, lui è Peter Parker, un... presentati" disse infine. La sua luce inondò la stanza "Salve... io mi chiamo Peter Parker, vengo dall'America, più precisamente dal Queens. Ho quindici anni come voi, e ehm... ho poteri da ragno, e nel mio quartiere -e nel mondo- sono conosciuto come Spider Man. Ho tutti i poteri che si possono attribuire a un ragno, il senso ragnesco che mi protegge dai pericoli, posso arrampicarmi sui muri, con uno spara-ragnatele posso appunto sparare ragnatele e cose di questo tipo... vivo da solo con mia zia, i miei genitori sono morti e pure mio nonno. E nulla, mi hanno trasferito qua in Giappone perché sapevano di questa scuola... e avevano detto che faceva per me." Spiegò. Rimasi a bocca aperta, come credo tutti gli altri. Che storia contorta! E oltretutto aveva i poteri da ragno come me!! Il professore si alzò, e mi venne da ridere nel scoprire che molto più alto e il professore sembrava un nanetto da giardino. Sorrisi "Bene, c'è un posto accanto a... (T/n)" disse. Si andò a sedere, sotto lo sguardo sbigottito di tutti. Lo guardai e sorrisi "Hey... io sono (T/n) (t/c)" mi presentai. Mi strinse la mano, era abbastanza normale però, mi attaccò con una ragnatela per sbaglio. Mi lasciò subito "S-scusa! Mi dispiace, sul serio, mi succede sempre... sono praticamente cresciuto con i poteri da ragno..." disse a bassa voce. I suoi occhi marroni mi facevano arrossire. Mi fece ridere "Sei simpatico... diventiamo amici?" Gli chiesi. Lui annuì freneticamente "Grazie! Si!" Disse sempre a bassa voce. Tanto, io ero la sfigata della scuola e lui.. beh, sembrava particolare rispetto agli altri quindi diventammo subito amici. A pranzo, andammo insieme a mangiare in un tavolo appartato. Parlammo del più e del meno insieme "Beh, devo dire che la tua storia è interessante almeno quanto la mia!" Disse senza mangiare. Risi "Grazie. Però, devo ammettere che è una fortuna se sei qui. Così, non sono l'unica ad avere poteri da ragno..." dissi ridendo. Rise a sua volta "Hehe, in realtà non volevo sentirmi solo. Sono contento anche io di averti conosciuta! Quindi, nulla" disse. Annuì "Caaapisco. Beh, oggi che ne dici se ci andiamo a fare una passeggiata insieme? Sai, io non esco mai, perché vivo insieme a Bakugou..." dissi abbassando lo sguardo. Il ragazzo annuì "Certo! Con piacere. A che ora?" "Se vuoi subito dopo la scuola" "Oo ok!" Ci mettemmo d'accordo. Però io dovevo dirlo a lui... infatti a fine giornata portai il moro con me da Bakugou "Bakugou aspetta!" Lo chiamai. Si girò a guardarmi "Che vuoi? Sbrigati che dobbiamo andare a casa..." disse. Lo stoppai "Volevo chiederti se posso uscire un po' con Peter" dissi stringendo la mano al moro. Il biondo ci guardò con insistenza "Te? Con lui? Ma neanche a pagarmi cazzo!" Esclamò furioso. Sospirai "Ti prego... allora può venire a casa?" Chiesi di nuovo. Ringhiò "Ancora peggio! Andate va... e torna quando cazzo ti chiamo ok?! E tu, coso... prova a far qualcosa e ti ammazzo" ringhiò andando via. Lo guardammo sbigottiti e gli saltai addosso "Yayyy!!!" Esclamai abbracciandolo.
Bakugou p.d.v. Pure?! Si permetteva pure il lusso di uscire con quello sfigato?! Ma come gli veniva in mente?? Arrivai a casa tutto incazzato, quello mi stava rubando (T/n)! E si conoscevano da un giorno e mezzo... ~caro te la sta fregando "Ma dai?! Che genio" ~devi essere più dolce con lei, se non vuoi che ti bidoni per quel ragnetto ambulante "Io dolce? Ma vaffanculo" ~allora preparati a ribollire di invidia caro mio "Cazzo!" ~senti, quanto ancora ti dovrò ripetere che lei è speciale? Forte, ma fragile. Una bomba a mano, e tu devi essere il suo sganciatore bum bum! Haha! Potete fare scintille!! "Si vabbe continua a sognare"
(T/n) p.d.v. Eravamo andati a prendere un gelato -o meglio solo io- e poi andammo a fare una lunga passeggiata insieme. "Haha... davvero? Deve essere una sagoma questo Ned di cui parli" "Sul serio! Fa il tifo per me, o meglio Spider Man da quando mi ha scoperto" disse. Lo guardai "Peter, tu mi hai detto che esistono gli Avengers, cosa sono esattamente?" Chiesi. Pensavo di aver sbagliato a fare quella domanda, infatti lo vidi pensieroso "Io... io faccio parte di questa squadra.. è appunto una squadra composta da supereroi come me, ma io sono il più giovane!Hehe, sono unico" rise. Sorrisi a mia volta "Wow... per te deve essere stata dura ambientarti..." dissi prendendolo per mano "Beh, ci si adatta prima o poi" disse. Sospirò "Tanto, io all'inizio facevo uno stage per Tony Stark, adesso sono proprio un Avenger però, e brutto essere il più giovane perchè ti trattano come un bambino... mi ritengo fortunato a star qui ora" disse guardandomi. Lo guardai a mia volta arrossendo "O-oh... grazie Peter" balbettai. Mi circondò le spalle con il braccio "Sul serio! Tanto, siamo o non siamo gli sfigati della scuola?" Rise. Lo abbracciai "Hai ragione" dissi. Sospirò "Sono contento di poter condividere i miei poteri con qualcuno, soprattutto se una ragazza" disse guardandomi. Poi arrossì all'improvviso. "O-oddio non intendevo q-questo! C-cioè, si! Aaaah!" Balbettò. Risi "Tranquillo ho capito cosa vuoi dire" dissi solo. Intrecciò le sue mani con le mie e fece un sorriso timido. Quel ragazzo era proprio impacciato, ma era carino e sembrava un cucciolo "D-davvero? Uff, mamma mia stavo già per prendermi un infarto!! Sai, m-mi capita spesso" disse. Sorrisi abbracciandolo. Lo sentì irrigidirsi "Per me è una bella cosa, sei il primo ragazzo che conosco che è buono come te e in più ha il mio stesso potere" dissi guardandolo. Sotto la luce del lampione i suoi occhi luccicavano "G-grazie, davvero"