Sbirci all'interno del ristorante e lo cerchi con lo sguardo. Poi lo vedi.
Indossa uno smoking nero, classico e il ciuffo e ben pettinato. Ha le dita intrecciate sopra il tavolo mentre fissa le persone tutt'intorno con far irrequieto.L'hai conosciuto solo il giorno prima.
Il pub era pressoché affollato. Non avevi degnato di uno sguardo nessuno da quando eri entrata. Era una giornata nera.
Avevi ordinato una birra. E quando il barista ti aveva guardato male, gli avevi detto di sbrigarti perché andavi di fretta.
Ma, in realtà, non avevi nessun impegno e nessuno ad aspettarti a casa.
E oramai erano quasi trenta minuti che fissavi il fondo vuoto del bicchiere. Ancora troppo triste per andartene, ma con la necessità di una mente sobria per guidare fino a casa.
Ed ecco che si era avvicinato.
Un ragazzo che sembrava avere la tua età. Vestito in modo formale ed elegante.
Ti aveva guardato, sfoderato un magnifico sorriso e si era seduto al posto di fronte al tuo.
Il cameriere si era prontamente fatto avanti per prendere le ordinazioni.
《Un bitter per me e, invece, per la signorina...》
Ti sei divertita molto, mentre cercava di scrutare dentro la tua testa. Ci aveva provato più volte, poi si era arreso.
《Un bitter anche per me.》Avevi risposto dopo diversi minuti di silenzio.
Il ragazzo con il taccuino si era allontanato, lasciandoti nuovamente con lo sconosciuto dagli occhi azzurri.
Quest'ultimo aveva studiato le tue iridi poi aveva cominciato a ridere.
《Non c'è nulla di tanto divertente...》 Avevi mormorato con un sorriso beffardo.
《Hai ragione. Il mio nome è Charles Xavier. E la splendida ragazza che ho di fronte si chiama...》
《T/n t/c.》
Aveva frugato nella tasca fino ad afferrare una penna e aveva scribacchiato sul tovagliolo.
《Questo è l'indirizzo del nuovo ristorante, quello vicino la grande atelier del centro. Domani, alle 8:00. Io e te.》
Poi si era alzato, lasciando i soldi al cameriere e il resto in mancia.Entri nel ristorante, ti avvicini al tavolo e ti siedi.
Lui ti guarda e ti sorride.
《Ho visto molti occhi in tutta la mia vita. Miliardi di persone e ognuna con delle loro caratteristiche. Ogni diverso colore dell'iride è una mutazione, sai? E beh, i tuoi sono semplicemente pazzeschi.》
Scuoti le spalle e dai un'occhiata al menù, fingendoti non interessata alle sue parole.
Presto lui se ne accorge e chiama il cameriere che prende le ordinazioni.
La cena passa così, scandita dalle varie pietanze e dai suoi strani commenti scientifici.
Il ragazzo porta via anche l'ultimo piatto vuoto. Ora state attendendo il dolce quando decidi di rompere il ghiaccio.
《Io spero che sia un vero appuntamento.》 Mormori.
《Perché non dovrebbe?》 Chiede lui.
Il tuo cuore batte velocemente, non sai se è la scelta più giusta. Eppure non lasci trapelare la tua esitazione. Lo guardi e indichi la tua testa. 《Sì, beh, perché hai deciso di uscire con me soltanto dopo aver fallito il tuo tentativo di leggermi il pensiero.》
Lui ti fissa e porta il bicchiere con ancora una goccia di vino alle labbra. Fa per aprire bocca, ma ci ripensa e incolla lo sguardo al tavolo mentre un ghigno divertito gli si disegna in volto.
《Sono una telepate anche io, se è questo che tu vuoi sapere. Ma non leggo i pensieri, come te. O comunque non ancora.》Il cameriere poggia un piatto di semifreddo alle fragole, prima davanti a te poi davanti a Charles. 《Recentemente ho studiato che un mutante utilizza in media il venti percento delle sue potenzialità. Insomma, quelle che gli si presentano davanti per prima. Continua a sviluppare quelle, ignorando completamente tutto ciò che potrebbe fare nel complesso. Non so se mi sono fatta capire...》
Xavier era rimasto tutto il tempo in silenzio. Ma ora alza lo sguardo e i suoi occhi incontrano i tuoi. 《Chiarissima. E qual è la tua mutazione principale?》
Afferri la sua mano, ignorando il fatto che lui sussulta. Poi chiudi gli occhi e ridisegni la realtà intorno a voi, come hai sempre fatto. Improvvisamente non vi trovate più in quel ristorante, ma vicino a un piccolo bar nella fredda e invernale Glasgow. Lasci che piccoli fiocchi di neve si poggino sul suolo innevato. Il buio della notte è illuminato dalle varie insegne e fari di auto che passano.
Ti giri verso di lui. Charles Xavier è stupefatto, si guarda intorno e i suoi occhi saltano da un dettaglio ad un altro. Sembra non aver notato che le vostre dita sono ancora intrecciate. Il suo viso aveva iniziato ad arrossire per il freddo e le sue mani erano diventate gelate, quando il suo sguardo torna a posarsi su di te. 《Sembra tutto così reale.》
Lasci il suo palmo e in batter d'occhio siete di nuovo seduti a tavola.
《Hai detto bene: "sembra". Perché ho indotto il tuo cervello a crederci. A credere di essere lì e di avere freddo.》Dici indicando il suo viso, che stava iniziando a perdere il rossore. 《Semplici illusioni. Ma posso fare molto di più...》
《Come hai fatto ad impedirmi di leggere il tuo pensiero?》
Fai un respiro profondo e guardi il telepate davanti a te. Rivelargli tutti i tuo trucchi? Non non se ne parla!
《Ho creato una barriera tra me e te. Come un muro mentale. C'è voluta molta pratica prima che ci riuscissi. Eppure so che esiste un materiale che riesce a replicare più o meno questo muro. Adamantio. Mi sembra si chiami così. Ma non l'ho mai visto veramente.》
Charles ti guarda con un sorriso tra il sorpreso e il soddisfatto della spiegazione. E solo ora ti accorgi di quanto è carino. Senti le tue guance prendere fuoco e speri che il fondotinta riesca a camuffare il tutto.
《Non essere tanto sorpreso, parli con una professoressa.》 Ridi.
《Professoressa?》 Chiede lui.
《Studio i mutanti per conto del governo. Ma non sanno che sono una di loro.》Il tuo cuore inizia a battere all'impazzata e la parete mentale inizia a vacillare. Devi calmarti. Non puoi rischiare che lui possa leggere tutti i tuoi sentimenti.
《Ma parlami di te...》Mormori, con ancora uno stupido sorriso sul volto.
《Ho una scuola. Insegno ai giovani mutanti come utilizzare i propri poteri e adattarsi al mondo circostante.》
《Wao, a dir poco nobile, Xavier!》 Affermi e lui sorride.《Grazie per la serata, t/n. Sei fantastica.》Si avvicina e ti lascia un dolce bacio sulle labbra dal sapore di panna e fragole. Poi raggiunge l'uscita.
Ripresa dallo shock iniziale sbirci nel palmo della tua mano. C'è un fazzoletto con sopra un indirizzo per la "Xavier's school for gifted youngsters".
Ti volti e lo vedi, sulla soglia della porta.
《Cosa ti fa pensare che verrò, Xavier?》Ulri sovrastando il vociare delle persone e il suonare del jukebox nell'angolo.
Lui fa spallucce. 《La prima volta ha funzionato.》Lo vedi aprire la porta e allontanarsi, finché non diventa un puntino indefinito nella folla che calpesta il marciapiede.
Charles aveva ragione, non avresti mai declinato un suo invito.Spazio autrice
Lascio un po' da parte le richieste e mi dedico di nuovo al mio Xavier.
Nel prossimo immagina voliamo nello spazio!💫 Provate a indovinare chi incontreremo con un commento!
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Marvel || Immagina
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