Prima parte
Un piccolo ometto dall'accento anglosassone e dalla voce graffiata è di fronte a te.
《L'indirizzo è il 177A di Bleecker Street.》Anzi, sembra ancora più fastidiosa aldilà del finestrino della suo grandissima Mercedes nera lucida, mentre il caos della città vi circonda.
《Che strano indirizzo, è sicuro che non troverò al suo interno un investigatore dal dubbio gusto per l'arredamento? Perché sai una persona che vive a questo indirizzo ce lo vedo seduta sulla poltroncina del suo salone, con al fianco un suo fidato amico reduce da una qualche guerra, interrogandosi sui misteri della vita...》Ridacchi. Ma il tuo interlocutore sembra non cogliere la citazione all'opera di Doyle e ti risponde con una smorfia tra lo stanco e lo schifato dalla tua persona.
《 Voglio quel libro per il 3 di Maggio, ho una vendita da chiudere. E solo quando il mio capo lo avrà tra le sue mani, allora tu riceverai la cifra che ti spetta.》Continua il piccolo gnomo che a stento vedi da sopra il vetro.
《Tutto chiaro.》Annunci facendo appello a tutta la tua serietà.
《Un'ultima cosa. Non aprire mai quel mucchio di fogli impolverati. Mai! Non aprire quel libro, chiaro?》Gracchia ancora.
《Cristallino!》Ribatti.
《Se sei ancora viva, ci incontriamo il 3 Maggio, sempre qui.》
Esiti davanti allo sportello dell'auto, spostando il peso da una gamba all'altra.
《Potrebbe ripetermi il nome del libro?》Chiedi alla fine, in un impeto di coraggio.
《Guida Alle Gemme Dell'Infinito.》Risponde sbuffando. Poi borbotta qualcosa simile a "stupida incompetente" e fa cenno all'autista di ripartire.
Senti il motore ruggire mentre vedi la macchina allontanarsi pian piano all'orizzonte.
Possono pensare ciò che vogliono su di te, tanto tu vuoi solo una cosa da loro: i soldi.La sera seguente hai già preparato il colpo. Porti nella tua borsa tutto il necessario. Sei vestita di nero dal capo ai piedi e ti sei ricordata di fasciare i palmi sotto i guanti di pelle. L'ultima volta eri rimasta appesa alla fune per più di di un'ora per colpa di un imprevisto, e indossare quei guanti ha avuto la stessa utilità di indossarne un paio di lattice: non avevi potuto utilizzare le mani per una decina di giorni. Non vuoi decisamente ripetere l'esperienza.
Agganci la fune al tetto dell'edificio, irrigidendo la mandibola nel tentativo di iniziare la scalata, mentre le tue mani vanno a fuoco. Poi la infili nei passanti della tua cintura e ti concentri sulla finestra che hai davanti. Che dopo qualche vecchio trucchetto è pronta per lasciarti entrare.
Una volta all'interno ti senti un po' confusa, ti avevano detto che sarebbe stata una casa, non un museo. Miliardi di oggetti ti circondano e ti osservano aldilà dello loro teche di vetro impolverate.
《Ok...》Mormori. Il luogo sembra disabitato da secoli. Il tuo sussurro echeggia da una parete ad un'altra.
Cerchi con lo sguardo qualcosa che possa lontanamente somigliare ad una libreria, ma continui a vedere solo vecchie statue e cose degne del British Museum.
Sali la prima rampa di scale, poi la seconda e la terza. Niente. Stanca ti spingi verso la quarta e ultima.
Questo piano sembra molto più illuminato da una strana finestra circolare, circondata da altre piccole finestrelle ognuna con un balconcino. 《A dir poco deliziose. Allora questo Sherlock Holmes ha stile...》Mormori non riuscendo a trattenerti. Ma se nessuno si era mostrato fino a quel momento, eri abbastanza certa di essere da sola in quell'enorme casa.
Ed eccole li. Due pareti intere colme di libri.
《Avrò da fare...》
Leggi molti titoli, tutti improponibili. Uno dice: "Teletrasporto. Variazione asgardiana." Ma quando hai provato a sfogliarne le pagine ti era sembrato tutto incomprensibile. Sei certa sia la tua lingua, ma le lettere sono confuse, all'incontrario o, addirittura, mancanti. Sei rimasta meno di un minuto ad osservare le pagine, eppure un forte mal di testa ha iniziato ad opprimerti e la fonte è il libro. Lo chiudi alla svelta e lo metti al suo posto.
Ed ecco che lo vedi. Il tuo libro (o meglio), il libro che ti avrebbe portato alla ricchezza.
La foderina è fatta di un cuoio dorato, e le pagine sono dipinte di oro. Sembra appena acquistato. (Ammesso che un libro del genere si acquisti.)
《La biblioteca è chiusa al momento, può provare a passare tra le quattro e le sei di domani pomeriggio.》
Una voce alle tue spalle ti fa sussultare. Ti giri lentamente stringendo il libro. Davanti a te c'è un uomo con una specie di tunica blu e diverse cinture che gli cingono i fianchi, un mantello rosso gli arriva ai piedi. Strizzi gli occhi, sicura di star diventando pazza. Ma è tutto vero, lui sta volando.
In un battito di occhi ti trovi seduta su una poltrona. Delle manette oro olografiche ti tengono ferma ai braccioli. Il tuo libro è posato a pochi centimetri da te.
《Sulle poltrone avevo ragione! Solo per curiosità, ti piacciono i cappelli a doppia visiera?》Affermi con un sorriso beffardo, una volta ripresa dallo spavento iniziale.
L'uomo si siede di fronte a te con passo calmo e felpato.
Ti guarda negli occhi e fa un respiro profondo.
《Sono Stephen Stange. E io e te, t/n, dobbiamo fare una bella chiacchierata...》Angolo autrice
Quanti riferimenti a Sherlock Holmes in questo capitolo! Perdonatemi ma non potuto farne a meno.
Quindi ecco su richiesta Doctor Strange. Lo so, lo so, non sembra il massimo. Ma non giudicate senza aver letto la seconda parte! Non ho potuto scrivere tutto in un capitolo o sarebbe uscito un poema epico.
Allora, facciamo che a 10 voti vi porto la seconda parte?
Bye!
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Marvel || Immagina
De TodoEccovi una semplice raccolta di storie sui vostri personaggi preferiti. 《Aggiorno di Lunedì!》 Un momento, un momento! Aspettate ad andarvene! Prima provate a dare un'occhiata qui sotto... magari qualcosa vi può interessare! ▪︎Loki Odinson ▪︎Peter Pa...