La volta in cui lo avevi incontrato avevi freddo, molto freddo.
Avevi tredici anni. Tu e la tua ciurma di pirati spaziali eravate precipitati su uno dei pianeti più gelidi mai esplorati. Uno dei propulsori della navicella si era distrutto in seguito ad un'attacco. Ma eravate riusciti a mandare un debole segnale di aiuto, prima che tutto esplodesse. E quando avevi visto i Ravagers all'orizzonte eri stata felicissima, non ne potevi più del silenzioso e monocromatico paesaggio innevato.
Ricordi che i sopravvissuti del tuo gruppo erano corsi sulla navicella dei soccorritori, ma tu avevi provato ad alzarti invano. Tremavi. Il solo sforzo di fare un passo ti sbilanciava rigettandoti sulla neve fresca. Avevi pensato che forse il tuo destino era quello di rimanere lì e chiudere gli occhi per sempre, dimenticata dal mondo. Ma ti sbagliavi. Il tuo destino, per quella giornata, era di incontrare lui.Quando avevi riaperto gli occhi eri su un letto. Un dolce tepore ti accarezzava la pelle e della musica riempiva la stanza.
《Ciao! Spero che tu stia meglio!》Aveva esclamato un ragazzino a pochi centimetri da te con un tono di voce troppo alto. Tu ti eri seduta e avevi lasciato che le dita dei piedi sfiorassero il pavimento freddo.
《Dove mi trovo?》La tua voce era ancora impastata dal sonno e i tuoi occhi erano ridotti a due fessure fisse sul pavimento.
《Benvenuta sulla nave del nostro clan. Io sono Peter! Questo è l'ufficio di Yondu, il nostro capitano. Lo so, non è molto confortante, ma preferivo che ti svegliassi qui e non nelle stanze comuni, insieme agli altri.》
Avevi strizzato più volte gli occhi e poi avevi alzato lo sguardo.
Il ragazzo che avevi davanti avrà avuto un anno o due più di te. Un ciuffo ribelle continuava a ricadergli sulla fronte e lui cercava instancabilmente di rimetterlo al suo posto.
《Immagino di doverti ringraziare.》
Lui ti aveva guardato con i suoi occhi colmi di vita e ti aveva sorriso. E in quel momento, anche se ogni muscolo del tuo corpo si era tramutato in dolore, nulla sembrava avere più importanza se non il suo sguardo.Settimane dopo vi trovavate nel punto più basso della navicella. Sotto i motori e i magazzini.
Ti aveva condotto in una piccola botola che portava ad una stanzetta circolare. Stringevi la sua mano mentre attraversavate i vari vicoli. Ti fidavi di lui più di chiunque altro al mondo.
《Ecco il mio posto segreto!》Aveva annunciato per poi allargare le braccia in un gesto plateale.
《Spazioso, confortante e con riscaldamento annesso!》Aveva continuato. Ovviamente era sarcastico. Quel posto era piccolo, impolverato e claustrofobico. Inoltre il calore che i motori sopra di voi emanavano era, a dir poco, soffocante. Eppure avevi deciso di sorridergli e non contraddirlo.
《Non ti convince ancora? Allora ti mostro il pezzo forte!》Si era avvicinato ad un piccolo mobiletto mantenendo l'aria di chi ti sta per vendere un appartamento di lusso. Aveva afferrato un piccolo panno e aperto due pesanti tende.
La vetrata che nascondevano poteva benissimo rimanere nascosta.
《Da quant'è che non pulisci?》Avevi ceduto in una rumorosa risata mentre lui cercava di togliere lo spesso strato di polvere dal vetro.
《Diciamo che pulire non è il mio forte!》
Avevi alzato lo sguardo e sentito il tuo respiro bloccarsi in corpo. Miliariadi di stelle si disperdevano sotto i tuoi occhi.
Ti aveva teso la mano e poi ti aveva invitato a sedere al suo fianco. Tu non ci avevi pensato due volte ad accettare ignorando quante diverse specie di germi potessero farvi compagnia sul pavimento.
《Domani te ne vai, quindi?》La sua voce era mutata in un debole miagolio.
《Sì. Su Xandar ci aspetta una nuova nave. E un po' più piccola della prima. Ma anche noi siamo molto di meno, ci faremo l'abitudine.》Lui ti continuava ad osservare, ma tu avevi preferito continuare a fissare le stelle. Loro non ti facevano arrossire.
《E poi?》
《Cosa?》
《E poi, cosa farai in futuro?》Aveva ribadito lui.
《Continuerò a stare con il mio clan. Mi hanno presa con loro. Combattere al loro fianco è il minimo che possa fare.》
《E resterai con i Ravagers per sempre?》
《Per sempre è un tempo molto lungo. Rimarrò il necessario. Non so cosa accadrà. 》
Lui aveva abbassato lo sguardo e aveva frugato nella tasca della sua giacca fino ad afferrare una catenina.
《Questa appartiene a te. Ti era caduta dove ti abbiamo trovato.》
Lasciò che scivolasse nelle tue mani.
Pensavi di averla persa.
Scorresti il pollice sul dorso del ciondolo e un ologramma bluastro comparse.
Era un ragazzo sui quindici anni con il pollice all'insù mentre stringeva una medaglia nell'altra mano.
《È il tuo ragazzo?》Aveva chiesto Peter, quasi timoroso della risposta.
Tu avevi scosso il capo lasciandoti scappare un flebile risata.
《No, è Yon-Rogg. Mio fratello.》
L'ologramma continuava a tremolare nel tuo palmo. Riuscisti a percepire il sospiro di sollievo del ragazzo al tuo fianco.
《Perché non sei con lui?》Aveva chiesto dopo lunghissimi secondi di silenzio.
《Perché l'Impero Kree non è il mio posto. Lì tutto è bianco o nero. Per me non va bene, ma per Yon sì.
È stato arruolato nella Starforce e non vede l'ora di annientare gli Skrull.》Non ne avevi mai parlato a nessuno. Ma sentivi di poterti fidare di quel ragazzino terrestre, dai gusti strambi e dalla musica antiquata.
《Tu sei scappata?》
《Non sono scappata. Ho fatto una mia scelta. Non voglio dire sissignore a tutto ciò che la Suprema Intelligenza mi dice di fare! Era sempre un: stai calma, non dire la tua, combatti con il tuo pianeta, non unirti ai Ravagers...》Il tuo tono si era alzato e Peter ti guardava esterrefatto. Non ti eri mai mostrata così. E poi un terrestre non sapeva nemmeno cosa fosse la Suprema Intelligenza.
《Scusa.》Avevi sussurrato. L'ologramma era svanito.
《Non ha importanza. La maggior parte delle persone che si arruola non lo fa perché ha un bel passato. Fidati di me, ho un po' di esperienza in materia.》Aveva riso nervosamente.《Vorrei rimanere qui per sempre.》Questo pensiero ad alta voce aveva preso alla sprovvista anche te. Lui allungò la mano fino a sfiorare la tua.
Poi ti porse una cosa.
《Cos'è?》Avevi afferrato l'oggetto e l'avevi rigirato tra le dita. Sul dorso c'era una scritta sbiadita dal tempo: "Awesome Mix n.3".
《Una cassetta. Ci tengo molto. Me l'ha regalata una persona speciale.》
《Allora perché la dai a me?》
《È solo in prestito. Perché così, prima o poi, dovrai ridarmela.》
Non aveva senso. Tutto ciò che faceva non aveva senso. Tutto ciò che diceva non aveva alcun senso. Ma, Peter, ti piaceva proprio per questo.Sono passati molti anni, forse troppi. Sei cresciuta. E mentre continui a passare la cassetta tra una mano e l'altra, l'agitazione comincia ad aumentare. Si ricorderà di te? Ti starà ancora aspettando? Miliardi di pensieri affollano la tua mente, tanti come le stelle di quella notte.
Uno dei tuoi uomini si avvicina distogliendoti dalle tue domande.
《Signora, la Milano è stata avvistata. Preparare l'avvicinamento?》
《Sì. Ma ricordate non siamo qui per portare guerra. Almeno finché non sarà necessario. 》Angolo autrice
Scusate per la lunghissima assenza, ma sono tornata.
Ecco l'immagina su Peter Quill. Spero non vi abbiano dato fastidio i riferimenti a Captain Marvel. Ho qualche idea per una seconda parte. Che ne pensate? La scrivo o no?
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Marvel || Immagina
RandomEccovi una semplice raccolta di storie sui vostri personaggi preferiti. 《Aggiorno di Lunedì!》 Un momento, un momento! Aspettate ad andarvene! Prima provate a dare un'occhiata qui sotto... magari qualcosa vi può interessare! ▪︎Loki Odinson ▪︎Peter Pa...