CAPITOLO 19 : E QUESTO SAREBBE UN LIETO FINE?

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Kirito's pov
Mi trovo davanti alla porta d'ingresso della casa abbandonata. C'è silenzio, troppo silenzio. Asuna starà bene? L'unico modo per scoprirlo é aprire la porta e controllare io stesso. Mi feci coraggio e aprì.
Vidi subito Asuna, si trovava legata ad un letto, tutto bagnato per di più... Indossava una canottiera e dei pantaloncini, deve averglieli messi Sugou prima di loggare. A proposito di Sugou, non lo vedo. Sicuramente é ancora su Alfheim con Eiji ma non vedo proprio il suo corpo. Sarà in un'altra stanza della casa, ora però é meglio liberare Asuna. Guardandola bene negli occhi capisco che ora é davvero terrorizzata, in confronto lo sguardo che aveva su Alfheim non era nulla. Stava iniziando ad agitarsi, non capivo che le fosse preso all'inizio, perciò mi limitai a slegarla e toglierle il bavaglio che aveva in bocca nel modo più veloce possibile. Appena libera, puntó il dito verso la porta della stanza affianco a quella dove ci trovavamo noi due e urlò: «Kirito!»
Mi girai di scatto e trovai Sugou con una pistola in mano.
«Bene, bene Kirigaya ci hai messo poco ad arrivare! Non credo però che riuscirai a tornare a casa,sai?»
«S-Sugou! Abbassa quella pistola!»
«E perché mai dovrei ascoltarti? Non ci guadagnerei nulla».
«Abbassa la pistola ho detto! É pericoloso puntarla contro altre persone! Se partisse un colpo?!»
«Oh, un colpo come questo?» finita la frase mi sparò alla gamba sinistra. Io urlai dal dolore . Persi l'equilibrio e caddi a terra, la mia gamba iniziò a sanguinare davvero tanto e il dolore non accennava a diminuire. Io continuavo a urlare. Asuna, con le lacrime agli occhi, strappò un pezzo del lenzuolo del letto e me lo avvolse attorno alla ferita per cercare di fermare l'emorragia. Intanto quel mostro rideva.
Poi puntó la pistola contro Asuna, dicendo :«Uccellino, penso sia arrivato il momento di salutarci. Mi hai fatto davvero divertire in questi giorni ma ora non mi servi più.»
Stava per premere il grilletto, ma io raccogliendo le poche forze che mi rimanevano sono riuscito ad alzarmi stando in piedi su un piede solo. Sugou però mi mise subito fuori gioco sparandomi all'altra gamba. Stavolta però non rideva anzi, aveva uno sguardo impassibile mentre mi guardava ritorcermi dal dolore. Vidi che Sugou aveva ripuntato la pistola contro Asuna, avevo paura. Chiusi gli occhi.
Sentì una porta aprirsi sbattendo molto forte. Una persona che urlò: «Asuna!» dalla voce capì che era un ragazzo. Avrei voluto aprire gli occhi ma ormai le palpebre si erano fatte molto pesanti. Sentì uno sparo e l'urlo di Asuna che, era stato soffocato dal rumore delle sirene dell'ambulanza e della polizia. “Che ci fanno qui? Chi le ha chiamate??!” questo é quello che ho pensato. Non riuscì a stare sveglio e svenì.

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