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Nel pomeriggio Valeria si dedica allo studio e verso le 18 esce per la solita passeggiata ma quello che vede la sconvolge, in lontananza vede un gruppo di ragazzi, tra cui riconosce Daniele, con delle siringhe sparse nello spazio in mezzo a loro, i ragazzi hanno lo sguardo perso e parlano, anche se Valeria non riesce a capire di cosa, infatti decide di avvicinarsi per comprendere meglio. Quando Daniele la vede toglie la siringa che aveva al braccio e le va incontro allontanandola dagli amici, lei lo guarda negli occhi preoccupata "ma sei impazzito?! Ma perché fai una cosa del genre?"
Lui la guarda stranito come se quella fosse una cosa normale "Ma che ti importa? Io sto bene, non lo faccio per una ragione precisa"
Gli occhi della ragazza iniziano a brillare a causa delle lacrime che iniziano a minacciare di scendere "Sei l'unica persona con cui ho legato qui.. mi preoccupo perché ci tengo!"
"Lo faccio quasi tutti i giorni, ormai è normale"
"Ma perché?!"
"Perché si, io mi diverto"
"Ci dev'essere una spiegazione, non fai una cosa del genere per divertimento"
Il ragazzo abbassa lo sguardo "Tu non puoi capire, torna a studiare che è meglio"
"Scusa se mi preoccupo"
"Torna a casa, non sono cose per te"
"No, io non ti lascio qui mentre ti fai del male!"
"Dai vale, lasciami stare devo finire"
"No! Tu vieni a casa con me"
Gli occhi del ragazzo si incupiscono e il volto si arriccia in segno di rabbia "Non capisci veramente un cazzo!" detto questo torna dal suo gruppo di amici, lei stringe i pugni e lo raggiunge ancora con gli occhi lucidi "Ti prego, vieni a casa con me"
Lui irritato non sembra di voler cedere "Lasciami in pace e torna a casa"
"Io non torno a casa senza di te" Il ragazzo alza lo sguardo e la guarda come se volesse sfidarla "Allora aspetti che finisca"
La ragazza sconvolta da quelle parole non riesce più a trattenersi e scoppia in lacrime, Daniele stupito da quella reazione richiama la sua attenzione "Vale.. Andiamo via?"
La ragazza annuisce, lui si alza e insieme si incamminano verso casa, Valeria accompagna Daniele fino in camera sua e lo aiuta a sistemarsi sul letto, lui la guarda "grazie.. adesso vai a casa"
La ragazza rimane di sasso a quelle parole "non posso lasciarti così.."
Lui scuote leggermente la testa in segno di disapprovazione "non ti preoccupare, sto bene"
Lei guarda diritto nei suoi occhi e d'istinto lo abbraccia. Daniele rimane inizialmente sorpreso da quel gesto ma poi si rilassa, stringe la ragazza tra le sue braccia e le sussurra all'orecchio "perché non mi hai lasciato lì.. come fanno tutti?"
Lei fa un leggero sorriso e scioglie l'abbraccio "perché io ci tengo a te e vederti lì mi ha fatto gelare il sangue... scusa se ho reagito così, troppo d'istinto"
"Tranquilla, è normale"
"Dani.. posso chiederti perché?"
Il volto del ragazzo si incupisce e inizia a giocare con la coperta mentre inizia a raccontare "Vedi mia madre è morta quando avevo 13 anni e da quel momento mio padre se n'è andato lasciandomi con mia nonna, io provo a volte a chiamarlo ma non mi risponde e, quando risponde, è freddo e distaccato"
La ragazza ascolta attentamente il suo racconto con le lacrime che, prima le inumidiscono gli occhi, poi le rigano il viso, finché non termina il racconto e lei lo abbraccia. Lui la stringe a sé e sussurra dolcemente "Sei l'unica che lo sa"
"Mi dispiace tantissimo, però ci sono altri modi per superarlo"
Lui abbassa lo sguardo "Io in questo modo fuggo dalla realtà"
"Posso provare ad aiutarti ad uscirne?"
Lui accenna un sorriso che però nasconde un po' di malinconia "ti metterei solo nei casini, lascia stare"
"Io passo la vita a mettermi nei casini... Almeno fammi provare"
Il ragazzo lo guarda con uno sguardo di resa "va bene ma ti arrenderai"
Lei lo guarda sicura "io non sono una che si arrende"
"Con me lo fanno tutti"
La ragazza gli accarezza dolcemente la guancia "io non sono 'tutti' sono piuttosto testarda quando mi metto in testa una cosa"
Lui accenna un sorriso "sei una bambina testarda?"
"Si parecchio, però adesso devo tornare a casa"
"Vai tranquilla"
"Tu riposati, ci sentiamo dopo"
"Va bene"
Valeria gli lascia un leggero bacio sulla guancia e torna a casa dove il padre preoccupato la rimprovera per l'orario, lei si scusa e mangiano insieme. Lei sembra serena ma nella sua testa c'è solo l'immagine che ha visto, dopo mangiato va in camera dove cerca di distrarsi disegnando finché non decide di mandargli un messaggio
V:ehi, come stai?
D:meglio, te?
V:come sempre.. papà sta parlando con mamma
D:stanno litigando?
V:stanno iniziando ad alzare la voce
D:metti le cuffie, non li ascoltare
V:ok
D:se ti può aiutare parla con me
V:di cosa vuoi parlare?
D:tutto quello che vuoi
V:adesso vorrei solo scappare da qui
D:ti vengo a prendere?
V:non posso prendere e andarmene così
D:per una volta lo puoi fare
V:e dove mi porteresti?
D:dove vuoi.. sennò posso venire io da te e distrarti un po'
V:ce la fai ad arrampicarti?
D:a che piano stai?
V:al primo
D:allora si, tranquillamente
V:allora va bene
D:arrivo
Dopo pochi minuti Valeria vede apparire Daniele sul suo terrazzo, apre la finestra e lo abbraccia. Lui la stringe a sé e le accarezza i capelli "andrà tutto bene"
Quando i due si sciolgono dall'abbraccio Daniele entra nella stanza e si guarda intorno "che bella stanza"
"Beh grazie"
Il ragazzo prende le cuffie dalla tasca dei pantaloni, le attacca al cellulare e ne porge una alla ragazza facendo partire una canzone, lei ascolta le parole di quelle canzoni con la testa appoggiata sulla sua spalla e gli occhi chiusi. Lui le mette un braccio dietro la schiena con la mano appoggiata sulla spalla e la tiene vicina a sé. Con il termine della musica le loro orecchie sono di nuovo invase dalle urla del padre finché non arriva una nuova canzone, Daniele cerca di tenere il volume abbastanza alto da contrastare le urla. Ad un certo punto si rende conto che Valeria si è addormentata, allora le sistema la coperta addosso e abbassa piano piano il volume della musica fino a toglierla del tutto senza svegliarla, le sposta una ciocca di capelli dal viso e, in assoluto silenzio, torna a casa.
Durante la giornata successiva i ragazzi non si parlano quasi per niente, neanche qualche messaggio, la sera Daniele era d'accordo con i suoi amici per uscire, allora verso le 21 si prepara e si ritrova con gli amici davanti al solito bar dove si vedevano sempre, il corpo del ragazzo lo stava implorando di utilizzare quella siringa, la sua testa ricordava le parole di Valeria e gli chiedeva di chiamarla. Davanti agli amici Daniele sceglie di dare ascolto al corpo e, senza esitare, prende quella siringa, la sua mano trema leggermente ma lui fa un respiro profondo e la punta sul braccio sinistro lasciando che tutto il liquido che conteneva iniziasse a circolare nelle sue vene facendo effetto finché la sua mente viene distratta dal cellulare che inaspettatamente si illumina, con la coda dell'occhio il ragazzo legge il nome sullo schermo, era Valeria che gli aveva mandato un messaggio
V:ehi
D:che c'è
V:volevo solo sapere come stai visto che non ci siamo sentiti oggi
D:bene
V:se ti ho disturbato non volevo, scusami
D:ok
Valeria si rende conto che c'è qualcosa che non va, perché è diventato così freddo da un momento all'altro? Era arrabbiato perché lei non si era fatta viva tutto il giorno? Aveva sbagliato qualcosa? Quando tutte queste domande le inondano la mente lei decide di chiamarlo e a sua grande sorpresa il ragazzo risponde subito in modo gelido "che c'è?"
"È.. è successo qualcosa...?"
"No"
"Sicuro, mi sto preoccupando"
"Non c'è un cazzo"
"Va bene, scusa"
"Ok"
"Ok, allora ti lascio stare"
"Ciao"
Dopo quel ciao il ragazzo chiude la chiamata senza neanche attendere la risposta, lei allora viene invasa dal pensiero di aver trovato solo un'altra persona fredda, allora va in camera del padre che era sotto le coperte a leggere, bussa alla porta "papà.."
Lui alza gli occhi dal libro e li rivolge verso la ragazza "dimmi tesoro, è successo qualcosa?"
"Posso dormire qui accanto a te?" chiede la ragazza visibilmente scossa
"Certo, vieni qua" lui sposta le coperte permettendo alla figlia di sistemarsi vicino a lui, lei si accoccola al padre che le accarezza i capelli. "Papà.. Perché nessuno mi vuole bene?"
"Tesoro chi te l'ha detta questa cosa?"
"Mamma con me è sempre fredda e dura, adesso anche Daniele è diventato freddo.. Che cos'ho io che non va?"
"Tesoro io Daniele non lo conosco, però magari c'è un motivo se stasera è stato un po' freddo... magari prova a parlarci"
"Dici che dovrei?"
"Se per te è importante si"
"Grazie papà"
"Dai adesso dormi tesoro"
La ragazza si addormenta quasi subito con il pensiero rivolto a ciò che avrebbe detto la mattina dopo a Daniele.
La mattina dopo infatti, verso le nove si dirige a casa di Daniele e lo trova ancora addormentato sul letto, si siede vicino a lui sul letto e lo scuote leggermente "Dani.."
Lui si gira un po' e si stira prima di aprire gli occhi e rivolgerli verso Valeria che gli sorride "buongiorno dormiglione"
"Mm.. Che ci fai qui?"
"Ho bisogno di parlarti"
Gli occhi del ragazzo cambiano subito espressione riempiendosi di paura e inizia a pensare alla serata appena trascorsa.
Lei gli accarezza dolcemente la guancia e anche la sua espressione cambia "che è successo ieri sera?"
Lui fa roteare gli occhi come se già sapesse che lei gli avrebbe fatto quella domanda "niente"
La ragazza inizia a parlare con lo sguardo basso "Non è vero.. non sei mai stato così freddo con me..."
"Te l'ho detto, ero fuori"
"Ok.." riesce solo a dire questo di fronte a quelle parole, lui si gira dandole le spalle e chiude gli occhi "Adesso posso dormire?"
"Va bene.. me ne vado" la sua voce tremava e anche se non la vedeva Daniele sentiva quanto lei fosse scossa da quelle parole, la sente alzarsi dal letto e poi sente solo i passi che, lentamente la avvicinano alla porta. Quando sente la porta di casa che si apre qualcosa dentro di lui lo fa alzare e lo spinge a fermarla, così, dalla porta della sua camera le dice "Vale aspetta.."
La ragazza si volta e cerca di mantenere un anche lei un tono freddo "dimmi.."
Lui abbassa lo sguardo "Scusa per come ti ho trattata.. non volevo"
Valeria, sollevata da quelle parole, torna rivolta verso la porta "Va bene, adesso vado" e torna a casa dove litiga con il padre perché è uscita senza dire niente. Allora si chiude in camera dove cerca di non pensare ascoltando la musica finché non le arriva un messaggio e quando vede il nome del mittente sorride, era Daniele
D:scusami, ti voglio bene
V:anch'io ti voglio bene
D:io adesso mi riposo, se vuoi passare ti apre mia nonna
V:va bene
Valeria adesso sorrideva per quei messaggi, ma in casa la tensione era tanta e pesava tutta sulle spalle della ragazza che vorrebbe solo scappare ma non sa dove andare e in quel momento ha bisogno di lui, solo di lui, così aspetta che lui si svegli e che le scriva ingannando il tempo con disegni e musica. Il tanto atteso messaggio arriva nel pomeriggio, verso le 16
D:ehi
V:ciao
D:come stai?
V:verità?
D:certo
V:uno schifo
D:apri la porta in balcone, tra due minuti ci sono
V:dani non importa.. è solo un momento un po' così
Ma lui, come se quest'ultimo messaggio non fosse mai arrivato, si veste e corre da lei che gli aveva già aperto la porta ed era lì ad aspettarlo. Quando lo vede lei si butta tra le sue braccia e dice due semplici parole "Posso piangere?"
Lui la stringe a sé accarezzandole i capelli "certo che puoi"
La ragazza lascia che le lacrime calde le rigassero il viso e piano piano inizia a singhiozzare, lui le dà un bacio sulla fronte e le accarezza i capelli "shh.. tranquilla dai, mi racconti che è successo?"
La ragazza si asciuga il viso e si siede sul letto trascinando Daniele con sé, poi mentre è concentrata a rigirare e sistemare un braccialetto per il nervoso inizia a parlare "sono un disastro, rovino sempre tutto.. papà non si merita una figlia come me ma una che lo ascolti e che lo renda orgoglioso... io sono capace solo di farlo arrabbiare"
Lui le prende il viso tra le mani e la costringe a guardarlo negli occhi "ehi tu non sei un disastro, ti fai un mazzo così per andare bene a scuola e farlo contento e sono sicuro che non riesci solo a farlo arrabbiare"
"Invece si perché abbiamo appena finito di litigare"
"Vale è normale discutere, però non devi stare così tutte le volte che litigate"
La ragazza si alza in piedi e continua a parlare camminando in su e in giù per la stanza "Io non posso farci niente.. Dani lui è mio padre, ho già perso mia madre che praticamente non mi parla più, non posso perdere anche lui..." ad un certo punto mentre Daniele cercava di calmarla nota che il suo volto ha cambiato espressione, si avvicina a lei e le appoggia le mani sulle spalle "ehi.. Che c'è?"
La ragazza si massaggia le tempie "ho solo un gran mal di testa.."
"Vieni dai, stenditi" Daniele la accompagna sul letto e la fa sistemare sotto le coperte, lui si stende vicino a lei e le accarezza la guancia, lei chiude gli occhi "Scusa se ti ho fatto venire qui per niente"
"Shh.. Dai cerca di dormire un po'"
Lei si gira verso di lui e si accoccola al suo corpo caldo e muscoloso, il ragazzo rimane inizialmente stupito ma poi la abbraccia e le accarezza la schiena finché non si addormenta.
Il ragazzo torna a casa e durante la serata riprende in mano le solite siringhe ma questa volta esagera, si sente sul letto e inizia a tremare allora decide di chiamare Valeria che risponde con la voce assonnata "pronto Dani.. è successo qualcosa?"
Dall'altra parte del telefono lo sente respirare affannosamente "muoviti, vieni qua!"
"Va bene arrivo" la ragazza riattacca, indossa una giacca e corre a casa di Daniele dove sua nonna la fa entrare, si precipita con il cuore in gola in stanza di Daniele. Lui è lì disteso sul letto pallido e tremante, lei si avvicina preoccupata, si mette vicino a lui e gli prende la mano, lui fa una smorfia di dolore "aia, attenta è il braccio che mi fa male."
"S..scusa" la ragazza si sposta dall'altra parte e gli prende l'altra mano che lui stringe. "io so che non è il momento.. ma sei sicuro che ne valga la pena?"
"Non è niente tranquilla"
"Se ti fa male solo a tenerti la mano.."
"Vale è normale"
"E a te piace stare così?"
Il ragazzo sposta lo sguardo guardando il vuoto "..no..."
"E allora perché non ti fai aiutare?"
"Te l'ho detto.. è una causa persa"
"Posso fare qualcosa per farti stare meglio?"
"Stai qua.."
"Vieni qua..." la ragazza allarga le braccia e le avvolge intorno al corpo del ragazzo facendo attenzione al braccio dolorante, lui stringe a sé Valeria finché non viene colpito da un forte mal di stomaco, si piega in due per il dolore. Lei presa dal panico gli accarezza delicatamente la schiena lui si tranquillizza e la abbraccia. La ragazza prende le cuffie, le attacca al cellulare e mette un po' di musica per distrarlo finché entrambi non si addormentano.

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