CHANGES.

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"Sisy perchè l'hai fatto?" Mi domandò lui con gli occhi pieni di lacrime.

"Per lui." risposi indicando l'uomo che guardava verso di noi con un affanno e una delusione visibili a distanza di chilometri.

“Che vuol dire per Liam?” mi chiese,prendendomi dalle spalle,staccando l’abbraccio,guardandomi con aria confusa.

"Ti prego andiamo a casa e ti spiego tutto..” quasi lo supplicai.

“Va bene,andiamo.” Mi prese per la mano e andammo in macchina.

“Ok adesso rilassati,andiamo a casa mia,ma lì ci sarà anche Liam,vuoi spiegarmi adesso la situazione?” mi propose.

Io mi asciugai le lacrime,sospirai e iniziai a parlare.

“Alex,stava chiamando mia sorella,io vidi la chiamata e risposi,doveva lasciarla in pace,sapevo che tanto il suo obbiettivo ero io. Mi disse che se volevo che Liam arrivasse alla fine del mese tutto sano,io dovevo andare tutti i pomeriggi a casa sua- mentre parlavo notavo che lui stringeva la mano nello sterzo,con molta rabbia – allora sapendo che quando diceva qualcosa l’avrebbe fatta dal panico accettai. Così iniziai ad andare a casa sua,all’inizio faceva il dolce,cercava di recuperare il tempo perso,mi ha chiesto pure scusa,poi quando iniziò a notare che non me ne fregava niente delle sue scuse e dei suoi sentimenti,diventò più violento. Oggi sono scoppiata,non ce la facevo più,gliene ho dette quattro e si è arrabbiato,inseguendomi,il resto l’hai visto con i tuoi occhi.” Finii.

Inizialmente Louis non rispose,penso che ancora non aveva captato bene parola per parola.

“Perché non mi hai avvisato?” riuscì a dire solo questo.

“No. Da me si dice,che le cose si risolvono in famiglia. Non avrei coinvolto mai e poi mai qualcun altro all’infuori di me stessa. Non posso mettere in pericolo le persone che mi stanno più care.”  Precisai io.

“Ah capisco quindi è stato meglio che ti sei fatta mettere le mani addosso da quel maiale schifoso ogni maledetto pomeriggio. E’ normalissimo.” Il suo tono di voce cresceva sempre di più.

“Ti prego Lou,non te la prendere anche tu con me,ci è bastato lo sguardo di Liam,ti prego, capiscimi.” Lo supplicai.

Lui non rispose.

E va bene,ero sola.

Io contro tutti.

Fino a quando arrivammo,entrambi non spiccicammo parola.

Quando scendemmo dalla macchina,Lou mi raggiunse e mi strinse a sé dandomi un bacio in fronte,forse non ero poi così sola.

Entrando,vidi Liam,che era di spalle che sorseggiava un bicchiere,poi sentivo le voci di Niall e…Giuliet.

Quest’ultima si affacciò dalla cucina,mi puntò,venne,mi prese per mano e mi trascinò nella stanza in cui io e Liam ci demmo il primo bacio.

“Trovami una buona ragione per la cazzata che hai fatto e uscirai viva da questa stanza. ”  Urlò lei.

Bene ci risiamo.

“C’è bisogno che te lo dico?Tanto,tu come gli altri e compreso Liam non capirete mai e poi mai,mi giudicherete e basta.” Dissi io un po’ più calma di lei,si ero più brava a mantenere la calma rispetto a Giul.

“Ti ho detto parla.” Disse decisa sedendosi nel bracciolo della fottuta poltrona in cui,sempre io e Liam, ci baciammo.

“Mi ha minacciata.” Anticipai io.

“Senti sai che odio quando rispondi a monosillabi. Parla di che cazzo ti ha minacciato?” stava letteralmente perdendo la testa.

“Di fare del fottuto male a Liam - mi stava interrompendo,ma io la fermai- e zitta,fammi parlare. Sai meglio di me che se quella testa di cazzo promette qualcosa,la fa ok? E non permetto di rovinare la vita agli altri per colpa mia ok? Ha nominato Liam ,ma poteva nominare anche te,mia sorella e perfino mia mamma! E lo sai.” Urlavo con tutta la rabbia che avevo accumulato e soffocato in quelle due settimane.

“Cosa voleva in cambio?” disse sospirando,i ruoli si erano invertiti,stavolta io non mantenevo più la calma.

“Che andassi da lui ogni pomeriggio.” Sputai tutto di un fiato.

“Cosa? Ripeti scusa,non ho capito bene . Tu sei fuori ,tu non sei normale. Non ti è bastata la prima volta,quella famosa volta alla villa,di cui non hai mai avuto il coraggio di parlarmene!No, la ragazza era in astinenza giusto? So che in fondo ti piaceva,ti è sempre piaciuto scopartelo,fai la parte della santarellina,ma non lo sei affatto.”

Che cazzo stava dicendo? Questa non è Giuliet!La fermai,non potevo sopportare tutto questo,dalla mia migliore amica.

“Vedi? Giudicate,giudicate soltanto! Astinenza di cosa ah? Stupida come se non sai le sofferenze che ho provato! Non ti permettere mai più a dire una cosa del genere. Tutti voi mi state facendo capire che dovevo fregarmene,dovevo fare l'indifferente? Tanto chi se ne frega è Liam!Come se non sai che io per quel ragazzo morirei. E se ti avessero toccato il tuo amato Niall che avresti fatto? Guarda non rispondere nemmeno,ti renderesti soltanto ridicola,perché sappiamo benissimo che avresti fatto lo stesso anche tu. Adessobasta.” Mamma mia,mi ero sfogata in una maniera assurda.

Ero stanca di sentire sempre le stesse cose.

Che vadano a farsi fottere.

Mi dispiaceva per Giuliet,ma lei ha parlato troppo,ha detto cose che era meglio non dicesse.

Anche se adesso so davvero che pensa di me.

Uscii dalla stanza,tutti mi guardarono confusi,probabilmente avevano sentito tutto,ma chi se ne frega.

Uscii di casa,presi dal giaccone il pacco di sigarette che avevo fregato ad Alex e me ne accesi una.

Non era una nuova esperienza,fumavo da quando stavo con Alex,poi smisi per Giuliet,ma adesso ne avevo bisogno,mi rilassava.

Mi sedetti nell’amaca che si trovava nel retro della casa di Louis,sperando che nessuno venisse a rompermi le palle.

Ultime parole famose.

Vidi spuntare Zayn,si avvicinò e rimasi sorpresa dal fatto che non mi disse niente per il fumo,anzi mi domandò una sigaretta.

“Che brutta situazione eh?” disse prendendo l’accendino dal mio pacchetto.

Non risposi a parole,annuii con la testa aspirando il fumo.

“Stai tranquilla non ti giudico io,anzi ti ammiro.” Continuò lui.

“Grazie,ma non voglio la tua ammirazione.” Risposi fredda.

Il vento mi disordinava i capelli,lui con la sua grande mano,mi spostò i capelli dietro l’orecchio e iniziò a fissarmi.

“Non fissarmi.”

“Perché non posso? Ti ho detto che non ti giudico,non ti do della puttana,tranquilla.” Chiarì lui.

“No invece dovresti.” Dissi scendendo dall’amaca.

Lui non rispose.

“Mi danno della puttana? E che puttana sia.”  Me ne andai lasciandolo nella sua confusione.

"To be or not be."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora