FINALLY.

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Non ce l’avrei fatta così,mi dovevo calmare.

Chiesi scusa e uscii un attimo per rinfrescarmi le idee e per cercare di far smettere a quelle parole di ronzarmi in testa.

Mi sedetti sul divanetto che c’era fuori la sala.

Ad un tratto arrivò Niall che si sedette accanto a me e mi strinse la mano.

“Perciò,sputa il rospo,che hai?”

iniziò lui.

“Niente Niall..tranquillo sono solo confusa.” Cercai di sviarlo.

“No,tu adesso parli,si vede che hai la faccia di una che non sta bene.” ribattè lui.

“…senti io non voglio fare come quelle ragazzine delle fan fiction che raccontano tutte le proprie disavventure per ricevere la carità da voi e portarvi a letto,non voglio.” Risposi secca.

“Questa non l’avevo mai sentita" rise in una magnifica risata che mi fece sorridere momentaneamente. "Ascoltami tu adesso, tranquilla non diamo carità noi e nemmeno ci portiamo a letto le ragazzine che ci raccontano le proprie disavventure almeno non nella realtà,quindi ripeto,adesso parla.” Ordinò lui guardandomi negli occhi.

“Va bene,ti faccio un riassunto.

La canzone che devo registrare l’ho scritta a sette anni,dedicata a mio padre,l’abbiamo sistemata con Liam e oggi appena ho detto a mia sorella che fosse quella la canzone,si è arrabbiata con me andandolo a dire a mia madre e dicendo che non crescerò mai…insomma lei non ne vuole sapere niente di nostro padre,ma io si,non mi arrenderò mai e proprio per questo ho deciso di registrarla come mia prima canzone.

Adesso ti prego,non fare il gentile con me solo perché ti ho detto questo e non lo dire nemmeno ai ragazzi,dimmi solo quello che sinceramente pensi.” Sospirai.

“Beh io ti do ragione,non perché sei mia amica,perché lo sei,ma perché non dovrai arrenderti fino a quando non lo troverai e magari con questa canzone in qualunque parte del mondo sia,potrà trovarti lui. Potrà dire ‘questa è mia figlia,devo andare da lei.’ Quindi non preoccuparti e anzi sii più motivata per registrarla,adesso abbracciami e andiamo.” Disse stringendomi le mani.

Lo abbracciai,mi fece commuovere.

“Coraggio stich” mi disse prima di rientrare nella sala.

Chiesi scusa a tutti dicendo di aver avuto un giramento di testa e con coraggio e passione riuscì a cantare.

“….Where are you?You leave me alone,please don’t go away,stay here,with me,I search you everywhere WHERE DID YOU FLY?....”

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Finita la registrazione,Paul si complimentò con me e Liam per la buona scelta e mi disse che avrei dovuto prepararmi per il giovedì,due giorni dopo, per aprire al meglio un concerto della band,ero felice,ma come sempre il mio stato d’animo era in parte triste,c’era qualche raggio di sole con molte nuvole e qualche pioggerellina.

I ragazzi si fermarono a parlare con Paul e il proprietario della sala,loro caro amico e io mi sedetti in un muretto ad aspettare Liam,dato che doveva riportarmi indietro a casa e Giuliet che si era fermata al bagno come è suo solito fare quando andiamo da qualche parte,ama visitare i bagni di posti eleganti ,ma attenzione non per fare bisogni,semplicemente per guardare,è una sua fissazione,ognuno con le sue stranezze si dice e proprio mentre mi chiedevo cosa ci trovava di così interessante in quei bagni si avvicinò qualcuno che interruppe i miei pensieri.

“Eilà.” Erano Louis,Liam e Zayn.

“Ragazzi…come va?” chiesi non sapendo che dire.

“Abbastanza bene,tu invece,che hai avuto poco fa?Sai che non ci hai convinto con la storia del ‘giramento di testa’.” Si impuntò Zayn.

"To be or not be."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora