Lady Loki

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Sapete? Io penso, anzi, sono profondamente convinta che dentro ognuno di noi ci sia un "mondo". Un universo affine al nostro animo.
Il mio, per esempio, è fatto di stelle, di fantasia... ah la fantasia.
Lei ci salva delle volte, ci aiuta a non sentirci soli. Ci chiama a sé e ci illustra ciò che noi vorremmo vedere. Ma se solo potessi riuscire a trasmettervi il mio "mondo", sarebbe un po' come per la musica... potrei riuscire a parlare una lingua che è universale, universale per tutti, in grado di dirvi quello che non riesco a descrivere con delle semplici parole, quello che non riesco a vedere con i miei occhi ma che immagino nella mente. Ma, pensandoci bene, forse nel mio mondo potreste entrarci più facilmente del previsto. Vi è bisogno solo di un piccolo libro la cui storia è composta da immagini in sequenza... beh, avete bisogno di uno strabiliante fumetto.
Ho sempre avuto un debole per gli eroi, una sorta di affinità caratteriale. Loro si prendono cura degli altri senza nulla in cambio, entrano nelle nostre vite, nei nostri cuori, e vi restano, senza troppe pretese, facendoci sentire al sicuro, facendoci credere di valere qualcosa.
Forse è un po' quello che in passato avrei desiderato avessero fatto le persone attorno a me, quello che nessuno ha mai fatto poiché tutti pronti a puntare il dito al primo sbaglio, e nessuno invece disposto a protrarre una mano per aiutare a rimediare a quell'errore...
In quel mondo inventato da menti brillanti, fatto di pagine di carta, ho imparato che casa non è un luogo ma un sentimento, e in quella strana casa posso dar estro alla mia, molte volte, non compresa personalità, senza troppe preoccupazioni, posso illudermi di essere felice almeno per alcuni istanti perché, ad ogni ostacolo lungo la strada, ci sarà sempre un eroe, pronto a proteggermi, celere ad avvolgermi nel suo lungo mantello per permettermi di camminare al suo fianco al fine di sconfiggere ogni mostro, ogni cattiveria, con l'obbiettivo di rinnegare la cruda realtà, una realtà dove tutti mi hanno sempre giudicata come "strana" o "diversa" solo perché mi ostino a guardare  ciò che mi circonda con occhi differenti, con una maggiore sensibilità.
Ma vi confido un segreto... non rinuncerai mai ad essere me stessa, non sopporterei essere una delle tante copie in una società di persone, se così possono essere difinite, prive di emozioni e di umanità.
Io sono peculiare, ci vuole tempo sia per conoscermi che per capirmi, e solitamente le persone non hanno tempo, ma non ho da temere, prima o poi, ve lo posso assicurare, qualcuno si siederà vicino a me, fermerà le lancette di quel maledetto orologio,
e saprà apprezzarmi per quella che sono,
un po' come hanno sempre fatto i personaggi di quei meravigliosi fumetti.
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«Hey, non riesco a prendere sonno» Dico al telefono mentre non faccio altro che rotolarmi sul morbido letto della mia camera. «Sono troppo emozionata, Johnathan!»
«Dannazione Melanie.» Esclama con voce assonnata il mio migliore amico dai tempi del liceo. «Hai visto che cazzo di ora è?»
«Ehm no... è tanto tardi?» Chiedo, remissiva.
«Sono le tre di mattina!» Mi rimprovera con voce seccata, non riuscendo però a trattenere un poderoso sbadiglio.
Dopo aver preso un grande e profondo respiro, guardo la sveglia sul comodino e immediatamente deglutisco, divento pallida e comincio a sentire la mia fronte imperlarsi di fredde gocce di sudore.
"Porca miseria, e adesso?"
«Ah...» Replico cercando in ogni modo di soffocare la risata di imbarazzo che minaccia di esplodere che di certo, non mi aiuterebbe a migliorare la situazione  «...scusami J»
«Non preoccuparti, ormai sono sveglio. Cosa ti turba?» Domanda con immensa premura nonostante io l'abbia strappato bruscamente dal suo amato sonno.
«È che il grande giorno è arrivato, sembrava così lontano e invece tra poche ore saremo lì...» Cerco di riprendere fiato «...saremo al
Comic-Con ad assistere alla première del nuovo film della Marvel, ti rendi conto santo cielo?» Esulto, sprizzando felicità da ogni poro.
«Calma Melanie!» Ride rumorosamente «Se continui così ti prenderà un infarto!»
«Ma come faccio a mantenere il controllo, lo sai quanto io sia legata a quel mondo!» Rispondo, seccata e con aria da nerd.
«Lo so Mel, ma hai bisogno di dormire altrimenti domani sembrerai uno zombie...
hai provato a prendere qualcosa?» Chiede.
Sono certa che in questo istante stia capovolgendo gli occhi al cielo.
«Nah... solo un centinaio di pastiglie, gocce di ogni natura e una cascata di tè, nulla da fare.» Sospiro mentre sento il mio amico ridere come un matto dall'altra parte della cornetta.
«Capisco» Fa una pausa «Hai finito l'elmo di quel personaggio inutile che veneri tanto?» Domanda improvvisamente, con voce provocatoria. Conosce il mio punto debole e non ha impiegato neppure un secondo per colpire la mia instabile sanità mentale, in fin dei conti, deve farmela pagare in qualche modo.
«Come osi!» Dichiaro fingendomi furiosa.
«Suvvia Mel» Risponde con atteggiamento nobiliare «quel Loki, se abbandona le sue fattezze "umane", non è altro che una specie di grande puffo con molti centimetri in più!»
«Sai qual è l'unica cosa che mi dispiacerebbe immensamente se in questo istante ti uccidessi?» Domando seria, cercando di non insultarlo troppo vivacemente nonostante la voglia.
«Ehm, non saprei proprio»
«Che lo potrei fare una sola volta» Sospiro avidamente, cercando di fargli percepire, sebbene la distanza che ci separa, il mio lato psicopatico ormai uscito allo scoperto.
«Sei una persona spregevole J...» Ridacchio da sola come un'allocca.
«Ti voglio bene anch'io Mel» Replica dolcemente.
«Fatto sta che l'ho terminato. Ieri pomeriggio ho curato gli ultimi dettagli... il mio cosplay è semplicemente esemplare» Affermo, pavoneggiandomi a lungo.
«Peccato sia ispirato al cattivo più melenso dell'intero universo Marvel»
«Sai cosa ti starebbe davvero bene addosso in questo istante, Jonathan?
«Cosa?» Chiede, perplesso.
«Un camion, ad esempio» Dichiaro, intenta a riprodurre la più realistica delle risate malvagie mai emessa, senza troppo successo.
«Sei proprio una brutta persona» Replica maliziosamente.
«Tu invece sei proprio uno stronzo, amico mio» Rispondo, mentre imito lo schiocco di un bacio avvicinando le mie labbra alla cassa del volume del mio vecchio telefono.
«Mah, farò finta di non aver sentito.» Sbadiglia «Alle 8.00 sarò sotto casa tua, non fare tardi signorina... non voglio passare tutta la giornata intrappolato nel traffico per nessuna ragione.» Spiega esaustivamente alcuni istanti successivi.
«Buonanotte Johnathan»
«Dolci sogni Melanie, ci vediamo tra poco.» Riesco a percepire un sorriso aleggiare sulla sua bocca mentre pronuncia quelle parole.
E così attacco la chiamata, pienamente soddisfatta di essere riuscita, anche questa volta, ad infastidire il mio amico senza neppure programmarmelo.
Sono le 3.30 di mattina, credo sia giunta l'ora di andare a dormire.
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IMMAGINA TOM HIDDLESTON (Loki, Adam, T. Sharpe...)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora