Il teatro è magia

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Mi guardo allo specchio mentre indosso delle meravigliose Louboutin, il vestito di velluto bordeaux lungo fino alle ginocchia aderisce al mio corpo alla perfezione esaltandone i punti forti. Poco dopo decido di mettere un rossetto rosa pallido e un po' di mascara per riavvivare il mio incarnato pallido e per accentuare il mio sguardo da cerbiatto, non oso truccarmi in qualsivoglia altra maniera in quanto non ne sarei capace. Lascio i capelli sciolti, i quali ricadono in morbide onde intorno al viso, riversandosi sulle spalle e sul seno che si intravede, elegantemente, dallo scollo a cuore.
Tra poche ore si svolgerà lo spettacolo e non riesco a contenere l'emozione.
Mi sento davvero fortunata.
La mia più cara amica è riuscita, pochi giorni fa, ad acquistare dei biglietti per "Amleto", una rappresentazione teatrale che si tiene in questi giorni nell'incantevole Shakespeare's Globe Theatre a Londra, insistendo perché, oltre ad essere a conoscenza del mio amore sfegatato per Shakespeare sin dalla fanciullezza, il protagonista e interprete di Amleto sembra essere alquanto egregio. Cosa chiedere di più...
Per me il teatro è stato sempre una delle cose più care che ho avuto dalla vita.
Avete presente quando si è piccoli e capita che qualcuno ci regali un sacchetto di caramelle? Quella sensazione di felicità, emozione, gratitudine... è così descriverei il teatro, un posto in cui puoi diventare quello che vuoi, o semplicemente essere te stesso, amo il modo in cui ci spinge a riflettere su tutto, allontanandoci dalla superficialità anche quando lo fa con leggerezza, rimango incantata dal legame che si crea con il pubblico, l'immediatezza, le mille emozioni che si sprigionano. Lo amo perché per me non è finzione, ma esaltazione più intensa della vita vera.
Mentre sono intenta a preparare la borsa sento il telefono squillare, sullo schermo appare il messaggio di Beatrice in cui mi avvisa del suo arrivo. Immediatamente esco da casa, scendo le infinite scale del mio palazzo facendo attenzione a non mancare neppure uno scalino, non sono abituati a indossare tacchi così alti, ma per miracolo giungo fino alla porta che dà all'esterno sana e salva. L'aria è fresca e impregnata della piacevole traccia di una recente pioggia primaverile, sopra di me il cielo è ricamato dagli ultimi raggi del sole il quale è prossimo a cadere nelle braccia di Morfeo. Dopo aver attraversato la strada mi avvicino alla macchina, apro lo sportello tenendo una mano sulla maniglia della portiera lucida. Mi accascio, sprofondando nel sedile di pelle, ancora grata di non essere caduta a causa della mia consueta imbranataggine che mi contraddistingue sempre, in ogni situazione.
«Mio dio Megan, sei incantevole!»Mi dice con voce vellutata, sul suo volto aleggia un'espressione di pura sorpresa.
«Anche tu non sei affatto male.» Esclamo facendole un occhiolino.
«Allora, dove la porto signorina?» Domanda scherzosamente.
«Allo Shakespeare's Globe theatre, grazie mille.» Rispondo, mantenendo vivido il gioco.
Sorrido e inizio ad agitarmi pensando a quando quel celebre monologo inizierà con il favore delle tenebre ed entrerà nella mia mente, frugando tra i pensieri ed emozionandomi nel profondo con le sue parole delicate e crude. Penetrando nella mia anima e nel mio subconscio più profondo.
«Hai visto quant'è bello l'attore che interpreta Amleto?» Chiede Beatrice, con un sorriso malizioso sul viso.
"Sei sempre la solita.» Alzo gli occhi al cielo «io, a tua differenza, riesco a non farmi sopraffare dagli ormoni." Rido.
"Mah" Sospira "per me non l'hai visto bene!" Afferma successivamente con tono giocoso.
In un batter d'occhio, dopo poco, inizio a intravedere al di là della strada l'enorme e antico teatro illuminato circondato da una miriadi di persone, visi a me sconosciuti, menti che forse, in questo momento, stanno sognando proprio come me, di assistere a quello spettacolo.
Dopo alcuni minuti giungiamo al luogo prestabilito, c'è una fila di auto lungo il viale d'accesso che porta all'entrata del teatro. Ci fermiamo proprio davanti e un addetto al posteggio che ci apre la portiera.
«Pronta?» mi domanda curiosa Beatrice.
«Mai stata così pronta in tutta la mia vita.» mormoro sopraffatta dall'emozione.
Mentre ci incamminiamo verso la sala, osservo attentamente la struttura, è strabiliante.
Immediatamente mostriamo i biglietti a uno dei tanti dipendenti che ci accoglie con gentilezza con un sorriso raggiante. Lentamente ci incamminiamo verso la sala e dopo aver trovato i nostri posti nelle prime file, ci accomodiamo sulle comode poltrone di velluto rosso.
La sala è circolare e degli enormi drappi rossi e pesanti, illuminati da una tenue luce dorata, coprono l'enorme palco in legno. Il brusio degli spettatori impregna la sala. L'eccitazione è palpabile. Non sto più nella pelle.
Poco dopo le tende timidamente e un po' cigolanti si aprono e lo spettacolo inizia, lasciandomi da subito a bocca aperta.
Per la commozione una lacrima silenziosa mi bagna la guancia, mi sento viva. Mi lascio trasportare dal flusso delle mie emozioni che riecheggiano nel cuore al ritmo delle battute pronunciate dagli attori. Ad un tratto mi sembra quasi che il protagonista fissi i miei occhi.
"Forse Beatrice non aveva poi così torto...è davvero affascinante" Rifletto con me stessa mentre percepisco una strana sensazione allo stomaco. I suoi occhi sono stracolmi di arte e mi catturano violentemente.
Dopo alcuni secondi l'attore si avvicina all'estremità del palco e posso giurare che nel pronunciare una delle mie battute preferite, i suoi occhi sono fermamente puntati su di me. "Che strana coincidenza" arrossisco.

IMMAGINA TOM HIDDLESTON (Loki, Adam, T. Sharpe...)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora