Di nuovo con te

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ATTENZIONE: RATING ROSSO

Vivere una relazione a distanza è dura, dura davvero, e non è per tutti: è per chi ama tanto. Perché devi amare tanto per sopportare la sua mancanza, per farti bastare quel poco tempo trascorso con chi ami. Devi amare tanto per comprendere i suoi stati d'animo, trasmettergli il tuo amore per la maggior parte delle volte tramite un telefono o un pc. Devi amare tanto per non per crollare quando vorresti un suo abbraccio, una carezza, averlo accanto a te... ma lui non c'è. Devi amare tanto per non buttare tutto all'aria e cercare una storia piú semplice. Devi amare tanto per resistere a tutto questo. Amare follemente. E Dio solo sa quanto lo amo, quanto mi manca e quanto ho voglia di lui. Dal momento in cui i miei occhi si sono posati su Tom la vita ha assunto una piega diversa. Quando l'ho visto per la prima volta quello che ricordo con certezza è che ho avuto una scossa. «Ciao» mi disse mentre attendeva che gli protraessi una penna per autografare il foglio, e io gli risposi dopo un po'.
Non sapevo che quando qualcuno arriva nella tua vita per sconvolgertela, ti dice solamente "ciao". Quella scossa era consapevolezza: lui mi avrebbe cambiato la vita, io l'avrei cambiata a lui.
Avevo accettato il fatto che certe persone sarebbero state con me solo nel cuore, nei miei sogni e non nella vita reale, ma il destino a quanto pare no. Da una semplice fan sono diventata sua moglie e ancora oggi, dopo anni trascorsi uno accanto all'altro, non riesco a realizzarlo. "Perché ha scelto me?"
Io mi definisco normale... insicura, impacciata, riservata. Non sono il genere di persona per cui si farebbero pazzie, me ne rendo conto, ma lui mi ama, e io amo lui... immensamente.
Ho fame della sua bocca, della sua voce, dei suoi capelli e tra pochi attimi, dopo mesi di vuoto allo stomaco, potrò colmare il mio appetito.

"Sto arrivando da te." Osservo in giuggiole il messaggio di Thomas comparso sullo schermo del telefono. Il cuore comincia ad impazzire, batte più che mai e sorrido, sorrido senza motivo e comincio a sentirmi stranamente leggera. Finalmente potrò perdermi nuovamente nel suo sguardo, sfiorare le sue mani, assaggiare le sue labbra... voglio toccarlo, desidero percepire l'anima, sentirlo vibrare dentro... mentre il mio sguardo e le mie labbra lo accarezzano ovunque.
Pianifico tutto per essere al mio meglio: mi dissolvo in una doccia infinita, mi pettino, scelgo con cura vestiti, scarpe, profumo... tuttavia, nonostante le mille cose da fare, lo scorrere delle ore mi sembra interminabile. Sono sopraffatta dall'emozione e non riesco a fare a meno di scrivergli un messaggio.

"Non vedo l'ora di abbracciarti"

Lui non risponde subito. Non è un tipo tecnologico e il pensiero mi fa ridere. Per un attimo, sogno a occhi aperti quello che potrebbe farmi, e mi accorgo che mi sto contorcendo sulla sedia. Il mio subconscio disapprova totalmente.
Un po' più tardi il mio telefono squilla. È Thomas.
«Sono arrivato, tesoro» dice e io sorrido.
«Bene. Immagino che tu sia fuori» dico euforica.
«Lo sono, infatti. Non vedo l'ora di vederti.» La sua voce è calda e seducente, e il mio cuore inizia a palpitare selvaggiamente.
«Idem, Signor Hiddleston. Arrivo subito.»
Poso il telefono sul tavolo e mi precipito in giardino.
L'Audi è parcheggiata sotto il porticato, e Thomas scende mentre mi avvicino. Si è tolto la giacca e indossa i suoi pantaloni grigi, i miei preferiti, quelli che gli cadono sui fianchi in quel modo... "Com'è possibile che questo dio greco fosse destinato a me?" Sorrido come un'idiota, nell'avvicinarmi, in risposta al suo sorriso parimenti idiota.
La gioia mi scoppia dentro inaspettatamente, e assaporo il momento, mentre ho la sensazione che potrei conquistare il mondo.
«Mi sei mancata.» Thomas mi attira tra le sue braccia e mi bacia con passione.
«Anche tu.»
«Prendo le valigie e andiamo dentro casa.» Mi sorride e apre il portabagagli della macchina.
Mentre ci avviciniamo verso la porta d'ingresso, Thomas mi parla del suo viaggio che è andato molto meglio dell'ultima volta, a quanto pare, nessun ritardo da parte della compagnia aerea.
Una volta essere entrati in casa e aver lasciato che la porta si chiudesse dentro di noi, Thomas strofina il naso contro il mio collo.
«Sono contento di vederti, piccola» sussurra e mi mordicchia il lobo dell'orecchio. Sbatto le palpebre velocemente. Poi mi afferra i fianchi, e mi stringe forte.
«Non c'è stato un attimo in cui non ho pensato a te» mi dice mentre il suo pollice mi accarezza la guancia. Lui mi sorride. Il suo abbagliante sorriso perfetto. Mi toglie il respiro.
Mi bacia castamente sulle labbra e poi scende verso il collo, mordicchiando debolmente, baciandolo. Gemo. È delicato e la sua carezza lungo la mia schiena è leggera e divina.
«Sei adorabile» dice Thomas con dolcezza. Gli sorrido.
«Thomas... io...» Lo guardo ansiosa.
«Cosa c'è, amore?»
«Ecco.» Tiro fuori dalla mia borsa che avevo appoggiato sul divano, una piccola scatola regalo blu. «Questo è per te.»
Sbatte le palpebre, sorpreso, e deglutisce. «Posso aprirlo?» mormora cauto.
Facendo un respiro profondo, gli porgo il regalo, ignorando la sua espressione divertita. Lui scuote la scatoletta. Il rumore che proviene dall'interno lo incuriosisce. Aggrotta la fronte. So che desidera disperatamente vedere cosa contiene. Poi sorride, e i suoi occhi si illuminano di un'eccitazione infantile e spensierata. "Oh, accidenti..." è così meraviglioso.
«È stupendo tesoro» afferma mentre allaccia il cinturino dell'orologio al polso «Ma non dovevi farmi nessuno regalo»
Gli dò un bacio sulla guancia e lentamente comincio a percorrere le scale per raggiungere la camera da letto, al piano di sopra.
«Come sono andate le riprese del film?» gli domando dopo poco, mentre lo aiuto a disfare le valigie.
Lui sorride, nei suoi occhi c'è calore «Incantevolmente»
Lo osservo muoversi con grazia, mentre ripiega con delicatezza i vestiti. È davvero divinamente bello. Quasi non riesco a credere alla mia fortuna. Non posso credere che quest'uomo sia mio. Dopo poco si siede accanto a me sul letto.
«Cosa c'è?» chiede in risposta al mio sorriso sciocco.
«Tu.»
«In che senso?»
«Devo ancora realizzare di averti qui, con me»
Le sue labbra si piegano in un sorriso triste.
«Mi dispiace non esserti sempre vicino, piccola. Il mio lavoro non me lo permette.» dice dolcemente, e c'è una vena di malinconia nella sua voce che mi fa subito rimpiangere di avergli detto quella frase. Ma lui scuote la testa. «Ma adesso sono tutto tuo.» Mi fa un sorrisetto. Si china sul letto e mi dà una fievole sculacciata. Guaisco e rido al tempo stesso.

IMMAGINA TOM HIDDLESTON (Loki, Adam, T. Sharpe...)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora