Lotta con i cuscini

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Non so da quanto tempo sono seduta sul pavimento della mia stanza. Le spalle appoggiate alla parete dietro di me, proprio accanto alla porta. Una gamba è distesa davanti, l'altra è piegata in modo da sorreggere il mio avambraccio, che ciondola pesantemente nel vuoto. A fatica, dopo alcuni minuti, riesco ad alzarmi dalla mia scomoda posizione e il mio sguardo si poggia sulla libreria. Così, per allietare l'attesa dell'arrivo di Tom, decido di trascorrere quegli attimi interminabili leggendo un libro giallo.
Ho praticamente perso la cognizione del tempo quando poco più tardi nella stanza riecheggia a tutto volume il suono del campanello e, di soprassalto, mi precipito ad aprire la porta.
Davanti a me appare l'incarnazione dell'uomo più bello su cui i miei occhi avrebbero mai potuto posarsi. Indossa un elegante giaccone nero che lascia intravedere un maglione verde militare al di sotto, dei semplici pantaloni di jeans, ha una ribelle chioma castana chiara davanti ai brillanti occhi turchesi che mi scrutano con attenzione. Ci metto qualche istante a trovare la voce, e soprattutto il respiro. Sul mio volto sboccia un imbarazzante sorriso da ebete e qualsivoglia connessione con il mio cervello si annebbia, diventando malfunzionante all'istante.
"Cavolo, sei illegale" rifletto.
«Tesoro, posso entrare?» domanda con voce calda osservando confuso il mio vacillamento.
«Certo!» rispondo, cercando di ostentare nonchalance, senza tuttavia troppo successo.
Una volta aver messo piede in casa, si sfila con grazia il giaccone lasciando intravedere, nel bel mezzo del gesto, una parte di pelle nuda al sollevarsi del maglione.
"Dannazione! Respira Roxane... cerca di non saltargli addosso" continuo a ripetermi come una sorta di mantra mentre il mio volto assume lo stesso colore cremisi del tappeto posto al centro della stanza.
«Sono contento di vederti, piccola» sussurra dopo pochi istanti Tom. Sbatto le palpebre velocemente. «Queste sono per te» mi protrae un mazzo di rose per poi accarezzarmi la guancia con il pollice. Lui mi sorride. Il suo abbagliante sorriso perfetto. Ed ecco le farfalle nello stomaco. Volteggiano senza freno.
«Thomas, sono incantevoli» affermo mentre i miei polmoni si pervadono del dolce profumo emanato da quelle vellutate rose rosse. Mi avvicino a lui e lo stringo forte. Perdendomi nelle sue braccia.
«Perché niente io amo questo immenso universo tranne te, mia rosa; in esso tu sei il mio tutto.» mormora Tom stringendomi ancora più forte nelle sua presa.
«Ancora non riesco a capacitarmi di come tu possa rammentare a memoria ogni citazione shakespeariana» affermo stupefatta.
«Lo sai, è il mio punto forte» dichiara con tono affabile.
Dopo poco mi bacia castamente sulle labbra e poi scende verso il collo, mordicchiandolo debolmente, baciandolo. Gemo. È delicato e la sua carezza lungo la mia schiena è leggera e divina.
«Sei adorabile» dice Tom con dolcezza. Gli sorrido.
"Cazzo! Cosa ti vorrei fare in questo istante" rifletto con me stessa. Lo guardo e mi sento sciogliere.
«Allora, programmi per la serata?» domanda curioso, mettendo freni ai miei pensieri. «Vuoi andare a ballare? Potremmo optare per il cinema sennò! O organizziamo un'uscita con i nostri amici! Oppure potrem-»
«Thomas fermati un secondo!» esclamo, sorridendo, mentre poso sulla sua bocca una mano in modo da azzittirlo. «In realtà stavo pensando di trascorrere una serata tranquilla qui a casa, solo te ed io, come i vecchi tempi. Che ne dici?» propongo aspettando pazientemente la sua risposta.
Dopo alcuni secondi mi afferra le mani stringendole forte, mi guarda per un attimo per poi sussurrami "Splendida idea, amore."
Deglutisco. Divento paonazza e comincio a sentire un fremito nel basso ventre. I muscoli si contraggono alle sue parole. Ma tento di non cedere.
«Ti andrebbero dei popcorn da sgranocchiare mentre guardiamo un film?» Cerco di fermare radicalmente la corsa incessante dei miei pensieri, i quali hanno oramai preso una piega alquanto sconveniente, ma la mia voce un po' troppo squillante mi tradisce ben presto.
Il cuore mi batte all'impazzata. Dopo tutto questo tempo ancora non riesco a capire il motivo per cui quest'uomo riesca a ridurmi in questo stato. Sarà la sua bellezza travolgente? Il modo in cui mi guarda? Il modo in cui mi sta sorridendo? Quanto vorrei che smettesse di farlo, mi sta facendo impazzire.
«Si, dopotutto ho un certo languorino» Si passa una mano tra i capelli.
In un batter d'occhio ci ritroviamo sdraiati sul divano a guardare una commedia romantica. Le sue gelide dita percorrono la pelle nuda della mia schiena sotto la mia maglietta, lasciando dietro di loro una miriadi di brividi sul mio corpo. Rimanere abbracciati per ore, tenersi così stretti da sentire i battiti dei nostri cuori. Per me, questa è la felicità.

IMMAGINA TOM HIDDLESTON (Loki, Adam, T. Sharpe...)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora