Adrien sbatté le palpebre, confuso.
Sua madre.
La bellissima donna solare e piena di energia, era stata posseduta da quell'essere viscido che rideva di scherno di fronte a lui?!
La rabbia prese il sopravvento e con uno scatto fece per buttarsi contro il pagliaccio, ma Marinette lo bloccò con il suo corpo.
<<Dov'è mia madre? Dov'è? Dimmelo brutto bastardo!>> urlò il biondo, cercando di liberarsi dalla presa della ragazza.
Il pagliaccio rise più forte.
<<Oh sciocco ragazzino, vuoi sapere dov'è la tua mammina? È qui con noi. Solo che non puoi vederla.
E non puoi averla indietro, non ancora almeno.
Ti resteranno si e no un paio di ossicine. Ma puoi sempre conservarle, per carità, è un bel ricordo.>> Ridacchió il pagliaccio, con la bava che gli colava dalla bocca.Adrien non resistette più.
In un lampo impugnó la bacchetta, puntandola alla gola del nemico a parecchi metri di distanza.
Gli occhi chiusi a due fessure, la bocca serrata.Il pagliaccio rise profondamente.
<<Davvero credi di poter qualcosa, mettendo a paragone una scheggia di legno con un demone capace di piegare le sorti del tuo mondo?>> Chiese, cominciando ad agitare mani e piedi, che presero lentamente la forma di tentacoli lunghi e gelatinosi.Un respiro profondo.
Un battito di ciglia.
Un sussurro.
<<Avada Kedavra>>
Marinette spalancò gli occhi.
La terza maledizione senza perdono.
L'uccisione.
Una cosa per cui si finiva ad Askaban col direttissimo.
Il suo amato Adrien, così dolce, gentile, romantico, aveva scagliato una maledizione assassina, senza batter ciglio.La scarica di energia verde fendette l'aria e colpì Shadorr che cadde a terra, in preda a forti tremolii, mentre i tentacoli lasciavano posto alle fattezze naturali del demone.
Dopo circa un minuto di tremore, il corpo del pagliaccio giaceva inerme sul freddo e scivoloso pavimento della Camera dei Segreti.
Il respiro di Marinette non accennava a regolarizzarsi e si teneva una mano sul cuore, come se potesse scoppiare da un momento all'altro.
Adrien invece non si era mosso di un millimetro da quando aveva scagliato la maledizione.
Guardava senza lasciar trapelare alcuna emozione il pagliaccio a terra.In un secondo Marinette gli fu davanti.
<<Adrien... Tu... Cosa... >> Il respiro le si mozzó in gola per la seconda volta nel giro di 5 minuti, mentre la sua mano scivolava sulla guancia sporca del biondo, non scaturendo nessuna reazione.Gli occhi di Adrien erano diversi.
Il verde smeraldo in cui adorava perdersi si era tramutato in un verde petrolio, denso, oscuro, malvagio.Non la guardava.
Non restituiva il suo sguardo.
Marinette si allontanó impercettibilmente, guardando incredula quello che sarebbe dovuto essere il suo ragazzo.Era pronta a dirgli qualcosa, qualsiasi cosa avesse potuto farlo tornare in sé, ma fu distolta da alcuni rumori su per le tubature dove, meno di un'ora fa correva insieme al giovane, inseguita da un pagliaccio assassino.
Sollevando lo sguardo, seguì i rumori, pronta ad intervenire, fin quando una testa corvina si affacciò al punto in cui erano caduti prima lei e Adrien.
<<Serve aiuto qui?>>
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~Expecto Patronum~ Miraculous Ladybug
FanfictionAdrien Agreste. Figlio del mago più rispettato e temuto nel mondo dei maghi. Una vita tormentata dall'improvvisa somparsa di sua madre in circostanze misteriose. Pervertito, spiritoso, divertente e dal fascino smisurato. È convinto che l'amore sia p...