Dimmi che c'é speranza

Annette

Cap 19
Non so se ci hanno visto ma per sicurezza ci siamo rinchiuse in cantina.
Dall'esterno sentiamo rumori di spari, staranno liberando la zona dagli infetti.
"Chi sono quelle persone?"
"I Sindaci"
"Cosa.. Cosa volevano da te?"
"Queste persone sono dei ribelli militari. Hanno preso il controllo di quasi tutta l'isola"
"Sono persone da qui stare lontano. Rubano, uccidono, non conoscono limiti."
"ma perché scappavi da loro?"
"Tutto que gli altri hanno, loro lo vogliono." La capisco,per poco non succedeva a me la stessa cosa.
"Come ti chiami?"
Gli spari cessano.
"Annette tu?"
"Alycia"
Sopra di noi sentiamo delle voci. I Sindaci sono qui. Spero proprio che non ci abbiano viste correre dalla strada.
"Sei sicuro di aver visto qualcuno?"
"Si, sicuro al 100 per cento."
"Secondo me non c'é nessuno andiamo via." Rimango pietrificata. É lui. La sua voce.
"Jonas, tu stai zitto che ci hai fatto scappare la ragazza"
"Aspettatemi fuori, vado a controllare al piano di sopra."
Sono immobile. Cerco di captare il più possibile dalla conversazione.
"Fai come vuoi"
"noi andiamo a fumarci fuori delle sigarette.
Dopo pochi minuti sento i passi di Jonas cessare.
Faccio un sospiro di sollievo.
"Alycia, ti dispiace se dico alla mia famiglia di venire?"
Ho mesi di provviste ma con un bambino piccolo non posso rischiare di arrivare al verde in tre giorni.
É troppo pericoloso, se tutti gli infetti dell'isola sentissero le grida del bambino. Sono morta.
C'ho messo un giorno di camminata a trovare questo posto e non voglio rinunciarci.
E poi chi mi garantisce che queste persone non siano come Jonas?   Nessuno.
"Entro domani non voglio più vedervi"  questa é la mia sentenza finale. Esco dalla cantina e vado in camera.