Cap 13
Per la millesima volta Jonas mi ripete il piano. Si vede che é teso.
Ci troviamo davanti all'hotel da qui dobbiamo dividerci e se tutto andrá bene ci riincontreremo nel nostro nuovo rifugio.
"Da qui ci separiamo tu vai a destra ed io a sinistra, ricorda tu prendi il cibo e io l'acqua"
"Si Jonas, ho capito"
Mi giro ed inizio a camminare, ma Jonas mi prende la mano e mi gira. Mi stringe a se. Sembra quasi un'abbraccio d'addio e forse lo é.
Mi prende con la mano il mento e mi bacia. Mille sensazioni mi pervadono il corpo. Lo sringo a me. Un bacio che dice piú di mille parole non dette.
"Buona fortuna Alycia" lo dice sussurrandolo al mio orecchio.
Lo bacio e gli dico "Torna vivo, non voglio mica morire disidratata solo perché tu sei morto"
Ci mettiamo a ridere entrambi, lo bacio un'ultima volta. Stavolta non mi guardo indietro. Vado avanti. Ho una missione da compiere.
Cap 14
La porta di emergenza sul retro del supermarket é semi aperta, come l'avevo lasciata.
La apro lentamente, il cigolio che emette mi fa sobbalzare.
Corro verso il bancone del pesce e rimango in attesa, captando ogni suono.
Avvisto due infetti nel reparto verdure che é dalla parte opposta da dove devo andare io.
Prendo coraggio. Conto fino a 3. Ed esco allo scoperto. Salto il bancone ed inizio a correre nel reparto cibi in scatola. Nel tragitto incontro altri 3 infetti.
Li butto per terra correndo. Al diavolo l'essere silenziosi.
Apro lo zaino e infilo senza neanche guardare tutto quello che ci sta.
Dovrei andarmene come stabilito nel piano ma mi viene in mente che devo prendere un pacco di assorbenti. Nell'hotel non ho fatto in tempo a prenderli.
Cammino lentamente verso il mio obiettivo.
Ecco che riappaiono i miei tre amici, sta volta decido di uccierli. Con un colpo secco li colpisco alla testa.
Prendo il primo pacco di assorbenti che vedo e cerco di affretarmi verso l'uscita.
Manca poco devo superare solo un bancone e poi sono fuori ma sento delle voci.
Mi nascondo dietro una pila di salsa di pomodori in scatola.
Tra tutte le voci sento quellla di Jonas.
Mi si ghiaccia il cuore. Sto immobile. Non provo neanche a respirare.
"É qui, ora la uccidiamo e le prendiamo lo zaino e poi andiamo a farci una birra nel nostro nuovo hotel." Dice un uomo
"Bel lavoro, Jonas. É caduta nella tua trappola " aggiunge una donna
"Non é stato difficile." La sua voce, piatta, monotona. Tutto questo tempo mi ha mentito.
Jonas é uno di loro.
Cap 15
Non ho tempo di pensare ai miei sentimenti. Devo uscire di qui.
Ho come vantaggio che questo supermercato é enorme e come svantaggio che io sono sola con soltanto un coltello e loro sono un gruppo, armati di pistole e fucili.
Non perdo tempo. Non provo neanche a pianificare un piano. Corro verso l'uscita piú silenziosamente che posso.
Corro. Corro. Corro. Non mi importa dove vado o chi incontro, devo allontanarmi da li.
E ancora una volte ce l'ho fatta.
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Dimmi che c'é speranza
RomanceCi sará spazio per l'amore in un mondo andato a rotoli? "Mi parte un singhiozzo. Mi manca tutto della vecchia vita. Mi manca Jonas" ---------- Apocalisse Zombie Un virus in meno di poche settimane ha contagiato tutto il mondo. Gli aereoporti sono st...