Dimmi che c'é speranza

Tracce

Cap 42

Luciana

Stiamo girando la città con la macchina, di tanto in tanto Jonas si ferma e abbassa il finestrino per sussurrare piano il nome di Alycia.
"Sei ridicolo" dico dopo l'ennesima volta che compie sto gesto.
Non ha ancora detto una parola riguardo alla mia dichiarazione.
"Tutto questo non sarebbe successo se non mi fossi arrabbiato con lei"
Non sopporto la gente che si compatisce.
"Già, hai ragione"
Ho lo sguardo puntato sulla strada quando noto lo zaino e due libri per terra. Sono quasi tentata di non dire niente. So benissimo che é la roba di Alycia.... Ma se voglio conquistarlo devo aiutarlo a trovare Alycia.
"Ferma la macchina."
Frena di colpo la macchina l, apro la portiera e mi dirigo verso gli oggetti.
"Jonas, queste sono le robe di Alycia."
Si avvicina lentamente e guarda a terra.
"Come fai a dirlo?"
"Come sei ottuso, dallo zaino e dai libri.
Sono i libri che aveva scelto quando siamo andate al centro commerciale."
"Spero stia bene"
Poco più avanti noto una scia di sangue fresco che porta fino a dentro un negozio. Provo ad aprire la porta ma é bloccata. Riprovo e si sposta di pochi centrimetri. Qualcuno, sicuramente Alycia ha creato una barricata con gli oggetti.
"aiutami ad aprirla"
In due spingiamo la porta è riusciamo ad aprirla, non del tutto però si riesce comunque a passare.
Appena la vede le fionda addosso.
"Alycia, amore, come stai?"  
É per terra, le mani inzuppate di sangue. Un piccolo foro sulla gamba sinistra. Le hanno sparato.
Sto in un angolo in disparte a guardare la scena.
Jonas, così innamorato e preoccupato per lei. Riuscirò nel mio obbiettivo. Presto dimenticherà il nome di Alycia.
Mi sento un mostro. Potrei quasi dire che io ed Alycia siamo quasi amiche. Ma quale amica le farebbe una cosa del genere? Io.
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"Non vali nulla. Ti abbiamo preso solo per pietà. Tu non sarai mai nostra figlia. E ora vattene, ti abbiamo lasciato l'auto. Vattene lontano e non tornare più."
Le loro parole mi riecheggiano nella testa. Quella che é stata la mia famiglia adottiva.
Non vali nulla. Ti abbiamo presa per pietà.
Non mi hanno mai amata e io non ho mai amato loro, però essere rifiutati fa male lo stesso.
Non ho radici. Non ho mai avuto una casa. Non so cosa voglia dire la parola Famiglia.
Mi fermo in un parcheggio per fumare una sigaretta.
Quando vedo una bacheca con degli avvisi. Mi avvicino.

"cerchiamo cassieri che lavorino a tempo pieno, anche le domeniche. Se siete interessati contattate il : 345 567 23 4444."

Strappo il volantino e digito il numero sul display del telefono. Questo sarà l'inizio per una nuova vita.
Vedremo chi non varrà nulla.

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A quanto pare Jonas ha fatto diversi corsi di medicina obbligatori ed essenziali quando era un militare quando il mondo aveva ancora una briciola di normalità.
Sinceramente questa nuova era non mi dispiace.
"Prendi delle pinzette e delle garze"
Jonas gioca a fare il dottore con Alycia che adesso é sul lettino dell'ospedale.
"Agli ordini"
Non ci metto a trovare le due cose anche perché siamo dentro un ospedale ahahaha.
"Tieni"
"Ora proverò ad estrarre il proiettile dalla gamba. Grazie al cielo non é profondo."
Alycia ha completamente perso i sensi quindi non c'é bisogno di anestetico o robe varie.
Dopo circa 5 minuti che Jonas scava dentro la pelle di Alycia in cerca del proiettile finalmente lo trova.
É minuscolo. Sembra quasi innoquo. Quasi.
Aiuto Jonas a mettere le garze sulla gamba di Alyica.
Le sue mani casualmente si appoggiano sulle mie, lui non le distoglie subite.
"Grazie"
"Di cosa?"
"Di aver aiutato Alycia"
"L'ho solo fatto per te"
Mentre lo dico mi mordo il labbro. Una ciocca di capelli mi cade sul viso e lentamente la scosto.
Jonas ritrae la mano e si siede vicino ad Alycia.
Esco dalla stanza con il sorriso sulle labbra. In amore non fallisco mai.

Hey cosa ne pensate di Luciana. Vi sta simpatica?
Chi sceglierà Jonas? Luciana o Alycia?
Povero ragazzo. Non vorrei essere nei suoi panni!