NaMo🍭

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Nayeon pov's

Sono le 16:00 e sto finendo di preparare le valigie perché tra circa un'ora dovrò partire per incominciare la mia nuova vita con le ragazze nel nuovo dormitorio allestito proprio per noi.

Chiudo l'ultimo bagaglio e sento squillare il mio telefono.

Il nome Momo lampeggia sullo schermo e mi affretto a rispondere.

-Hey Momo cosa c'è?

-Unnie volevo chiederti di tenermi il posto in macchina vicino a te. Visto che sarai la prima a salire.

- Seeee volevo chiederti la stessa cosaaa.

- Ci capiamoo. A dopooo.

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Dopo che sono salita in macchina sono arrivate Sana, Jeongyeon e Tzuyu.

Siamo sotto casa di Momo e proprio come mi aveva accennato ha indossato il mio stesso vestito. Devo ammetterlo è davvero carina. Mi sono sempre piaciute le sue gambe, lunghe e magre per non parlare dei capelli, altezza spalla e frangetta. Li amo.

Le faccio cenno e sposto la borsa che avevo poggiato sul sedile riservato a lei.

M-Come siamo carine oggi.

N-Tu di più, questo vestito ti sta benissimo

M- Per questo siamo vestite uguali, unnie.

N-Non vedo l'ora di incominciare a vivere insieme, sto impazzendo.

M-A chi lo dici poi soprattutto con te, è fantastico.

Sentire questo mi rese felice, non so come e il perché ma mi provocò un largo sorriso che contagió subito anche Momo.

Infondo io e lei siamo molto in sintonia.

Siamo sedute nei sedili posteriori e non abbiamo attenzioni dalle altre quindi afferro la sua mano e la stringo facendo unire i nostri bracciali dell'amicizia.

Momo ricambia il mio gesto e noto il suo rossore sulle guance provocato dal mio gesto.

Ora mi sento molto in inbarazzo ma felice.

Dopo che sono salite tutte per tutto il viaggio abbiamo cantato le nostre canzoni e le nostre mani sono sempre rimaste intrecciate.

30 minuti dopo ci ritroviamo davanti un palazzo enorme nel centro di Seoul.

Sana: Omo è qualcosa di fantastico

Dahyun: Mina tu hai le chiavi apri, apri, apri, apriiiii

Mina: Si ora le devo trovare... Ecco dovrebbero essere queste.

Tzuyu: Dammi qui che se apre una di voi la spezzate nella serratura.

Jeongyeon:Disse l'esperta di chiavi...

Tzuyu:Allora mettetevi a cerchio e vi spiego come si fa. Oh fate mettere Chae davanti che sennò non vede.

Chaeyoung: Intanto sono più grande di te poi Tzuyu dobbiamo aprire una porta non programmare una bomba nucleare.

Tzuyu: Poi mi ringrazierete. Allora si inserisce nella serratura e si gira in senso orario finché non si sente un tic e questo vuol dire che... Oh oh.
Forse abbiamo avuto un piccolo problema. Ecco la chiave...

Dahyun:Idiotaaa nemmeno una porta sai aprire.

Tzuyu: Tofu ambulante intanto ti calmi e sono umana è normale che sbagli.

Sana:Non chiamarla in quel modo o te la vedrai con me Kiwi.
Disse Sana che affiancandosi a Dahyun le poggió una mano sulla spalla.

Tzuyu: Che paura Sana la caramellina che vorresti fare picchiarmi con dei marshmallow o con del gelato?

Sana: Vieni qui che...

Dahyun: Sana, Sana lasciala stare.
Disse portandola lontana da lì

Mina: Che facciamo ora?

Tzuyu: Momo sali sulla scala antincendio e entra dal balcone cercando di non spezzare le chiavi.

Momo: ecco sai Tzuyu è un po' alto però se devo proprio...

Nayeon: Ohh magari ci sali tu 15 piani su una scala di ferro bucata non lei.
Dissi abbracciando Momo sotto lo sguardo di tutte.

Tzuyu: Ah bannyeon tu sta zitta.

Momo:Ripeti quel nome. Come l'hai chiamata. Nayeon tienimi la borsa che questo kiwi vuole essere squarciato.

Jihyo: c'è l'ingresso sul retro muovetevi. Sembrate delle bambine. Forza camminate

Chae: yeeee finalmente vieni Mina.
Prendendola per mano corsero vicino la porta.

Io e Momo rimanemmo dietro e mente raggiungevamo le altre mi senti afferrare per il polso.

-Unnie ti volevo ringraziare per prima per avermi aiutato sennò sarei morta lì sopra.

Il sorriso che si era creato in macchina non esitó a riformarsi

-per te sarei disposta a tutto piccola Momo poi mi piace come mi difendi davanti a tutte.
Le dissi giocando con la sua collana con il suo nome.

-Sei speciale Unnie. Anche io per te farei di tutto.

E accompagnó queste splendide parole con un tenero bacetto sulla guancia.

Sia io che lei diventammo due fragole.

E questa volta fu lei a prendere la mia mano per raggiungere le altre.

Qualcosa stava crescendo dentro di me e anche a dismisura ma non sapevo bene cosa fosse.











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