il giorno dopo mi sveglio insieme a Claudio e piano piano lo accompagno a lavoro. Mi saluta con un bacio tranquillo e discreto, e lo ammiro salire le scale dell'università. È meraviglioso vedere come questo ambiente si confaccia a lui, sembra davvero che sia nel suo habitat naturale. Una volta averlo visto scomparire dietro le vetrate della facoltà mi incammino verso la stazione di polizia dove lavoro. o spero ancora di lavorare. Appena entrata Morice, l'agente al bancone informazioni mi dice che il capo mi vuole vedere. Magari vuole chiedermi come sto. Andando verso l'ufficio incontro il Detective Mr. Simpatia, il quale mi saluta con un semplice " Ce l'hai fatta a tornare". Il sessismo negli Stati Uniti è peggio che in Italia. Busso alla porta dell'ufficio :
" Dottoressa, prego si accomodi. Sono felice di vederla in condizioni migliori. Mi dispiace veramente doverle dare però una brutta notizia.. "
Menomale che avevo sperato che per una volta qualcosa andasse per il verso giusto. Ovviamente non rispondo ma lo lascio parlare.
"Purtroppo ci hanno assegnato un nuovo medico legale. Diciamo che durante il suo periodo di malattia i poteri forti mi hanno fatto prendere una sua sostituta... " che palle. Ora sono pure disoccupata. " Si mi scusi ma io sono incinta. Come posso trovare un posto di lavoro se tra qualche mese dovrò chiedere la maternità?" Il capitano non risponde. " Sono davvero mortificato ma io non posso farci niente. Potrò vedere di metterla in contatto con qualche altro distretto .. " Mi alzo di scatto intenta ad andarmene. Mi sento anche presa in giro, perchè scommetto mille volte che mr.Simpatia sapeva del mio licenziamento ma ha fatto lo stronzo inutilmente " Non si preoccupi, cercherò da sola un altro incarico " dico mentre mi affretto ad uscire.
Appena esco dal distretto di polizia, chiamo immediatamente Claudio. Ovviamente non risponde. Lascio un messaggio in segreteria e vado verso casa. La sfiga mi perseguitava a Roma, e ovviamente ha preso il primo aereo libero e mi ha seguita fino a qua. Cammino lenta e pensierosa, i miei pensieri vagano in ordine sparso, prima vanno da nonna Amalia e il suo profumo che mi mancano tremendamente poi all'istituto che praticamente chiamavo casa e del quale sento sempre di più la mancanza. Infine i miei pensieri mi portano da Calligaris, che bello che era lavorare con lui. È un periodo che mi domando sempre non ho sbagliato nel proporre a Claudio di partire con lui, se non sarebbe stato meglio per me rimanere a Roma. Certo se fossi rimasta a Roma ora non starei per diventare madre con l'uomo da cui ho sempre sognato mi ci facesse diventare, però io qui proprio non riesco ad ambientarmi. Sono troppo casinara per l'America e in realtà io l' "American Dream " non l'ho mai rincorso, CC invece si ed è per questo che qua si sente un re. Piano Piano arrivo davanti alla facoltà di medicina legale e aspetto l'uscita di Claudio, che puntuale alle 15 esce.
" Vedi te lo avevo detto che oggi sarei uscito prima." Abbozzo un sorriso ma non sono molto nello spirito " Senti ti volevo dire una cosa.. " "Anche io Alice." Anche lui ha qualcosa da dirmi, sicuramente sarà sulla mail della boschi " Vai prima tu " Gli dico speranzosa " Mi ha scritto Valeria. Si è liberato il posto da direttore a Roma, ma le ho scritto che credo di rifiutare. Stiamo così bene qui" Vuole rifiutare. Vuole rifiutare. "Beh tu stai tanto bene qua. Io no. " Sento proprio che inizieremo a litigare e di brutto. Mi dispiace ma io voglio tornare nel bel paese. Fosse l'ultima cosa che faccio.
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L'allieva :Odore di Primavera
FanfictionQuesta storia parte dalla fine dell'ultimo Romanzo di Alessia Gazzola "il ladro gentiluomo " , nel momento in cui Alice chiede a CC di portarla con se in America. Questa storia terra conto delle vicessitudini che si sono andate a creare nel corso de...