Capitolo 14

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Don't give up on me

"Claud Claudio, ti prego resisti" urlo mentre gli tengo la mano sulla sul d'oro di proiettile, in modo da non fargli perdere troppo sangue. Per fortuna non è svenuto. Alza una mano sporca di sangue e mi accarezza il volto ,sporcandomi, " Ali.. io.. " "shhh andrà tutto bene, ti amo. Ci sono io" intono  a noi ci sono un gruppo di dottori che si offrono di darmi il cambio a tenere premuta la ferita ma io rifiuto. Lui è il mio CC, gli starò sempre accanto io. In ogni momento. Come lo siamo sempre stati.

Siamo in ambulanza, Cc è ancora vigile anche se poco. Sono seduta vicino alla barella e gli tengo la mano. Forte. Non deve andarsene non può andarsene non adesso, non mai. Le sue pupille sono dilatate e i suoi occhioni blu, continuano a guardarsi intorno, in cerca di risposte. Che neanche io gli so ben dare . Non capisco cosa sia successo, perché sia successo.. cosa c'entra Claudio con chi gli ha fatto questo?
" Andrà tutto bene, te lo prometto " gli sussurro, stringendo ancora di più la sua mano. Claudio mi guarda e sorride al di là della mascherina con l'ossigeno. Lo guardo come se fosse l'ultima volta che lo vedrò. Il suo bellissimo sorriso, i suoi bellissimi occhi blu. Alice calma. Tu lo vedrai. Claudio ce la farà, è un guerriero e lotterà per noi. Arriviamo in ospedale e lo seguo correndo dietro alla barella fino a quando non mi fermano, davanti alle sale operatorie. Lo guardo andare in sala, e mi prende una fitta al cuore. Sono sola. In realtà no, perché dentro di me ho una parte di lui, il nostro baby conforti. Mi tocco istintivamente la pancia, anche se è ancora troppo presto per sentire la pancia, ma è un movimento che mi calma. Mi ricordo quando feci il viaggio da Domodossola a Roma per dare la " lieta novella" a CC che mi toccavo sempre la pancia, come se avessi potuto rassicurare la creaturina che è in me che tutto sarebbe andato bene .. quella volta non fu così .. spero con tutta me stessa che oggi finisca tutto per il meglio.
"Il tuo papà tornerà presto da noi, te lo giuro " dico alla mia pancia. Sono da sola nel corridoio, ormai ho peso la cognizione del tempo mi sembrano passate  ore da quando Claudio è entrato in sala operatoria, invece le lancette dell'orologio sul muro non si sono praticamente mosse.

Cammino avanti e indietro per il corridoio, tra le mani ho ancora la lettera che gli avevo scritto, è sporca come la mia maglietta e la mia guancia, sulla quale c'è ancora il segno delle dita di Claudio che mi accarezzano . Alice respira non sarà stata l'ultima volta che lo hanno fatto. Attorno a me passano infermieri e dottori, e ogni volta mi fanno un sorriso di compassione. Di solito sono sempre stata io a farlo ai famigliari.. e adesso le carte si sono rovesciate. " Signorina!" Sento una voce di uomo italiana chiamarmi ma non capisco chi sia " Sono il Dottor. Francesco Sanco, sono un amico di Claudio .." sgranò gli occhi, Cc non mi aveva detto che avesse amici qui. Ma è suo tipico, non aprirsi mai troppo .. nemmeno con me. " il proiettile è entrato molto vicino al polmone sinistro .. per fortuna non lo ha perforato .. stiamo facendo tutto il possibile per estrarlo senza danneggiare organi vitali. Claudio ha perso molto sangue .. ma siamo fiduciosi che tutto andrà per il meglio"  " Grazie mille .. io resto qui se avete altre novità fammi sapere. Comunque piacere sono Alice Allevi" Francesco sorride " si lo so, Claudio mi ha parlato molto di te.. e da quello che dice è un uomo fortunato ad averti intorno " Arrosisco. Non pensavo che Claudio parlasse di me ai suoi amici .. non c'è da stupirsi però visto che di tali amici nemmeno sapevo l'esistenza. Francesco mi mette una mano sulla spalla " è in ottime mani tranquilla, " detto ciò si gira e torna verso le sale operatorie.

Sono questi i momenti in cui vorrei un abbraccio da qualcuno o semplicemente una faccia famigliare con cui parlare. Invece sono sola , una parte di me sta lottando contro la morte e le persone con cui vorrei parlare e che mi darebbero sicuramente conforto sono dall'altra parte del mondo, ignare di tutto quello che sta accadendo. Mi do coraggio e mando un messaggio a Marco .. ".Sto in ospedale. Chiamami appena ti svegli . Ho bisogno di te. Non dire niente a nonna" speriamo che non combini casini. C'è un altro perdona di cui sento il bisogno .. Calligaris ... sono le 3 del mattino a Roma, sicuramente dorme, ma provo comunque a fargli uno squillo. Va a vuoto come sospettavo . Gli mando un messaggio .. con lui posso essere più diretta " dottor Calligaris hanno sparato a Claudio. Sono in ospedale, ho paura non so cosa fare, mi chiami per favore appena può " spero mi chiami il prima possibile. Ho bisogno di qualcuno con cui sfogarmi. 

Credo che sia passato molto tempo dall'ultima volta che ho provato così tanta paura. Non posso vivere senza Claudio, non posso neanche immaginare di crescere il nostro bambino senza di lui.. senza il mio maestro in tutto. Se sono come sono è per merito suo, per le sue sbrigate e per il suo amore. "So che c'è la farai" sussurro mentre mi addormento sulla sedia di plastica in corridoio.

L'allieva :Odore di PrimaveraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora