Capitolo 9

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L'ho fatto. Per la prima volta nella mia vita ho deciso di far prevalere i sentimenti sulla razionalità e stranamente non ho paura di quello in cui sto per incappare, sono solo felice.

Le tribune intorno a me si svuotano lentamente, ma io non ho alcuna fretta. La squadra di football è entrata da poco negli spogliatoi e non ne uscirà sicuramente prima di un'ora.

Il cellulare vibra nella tasca dei miei jeans, sullo schermo appare il nome di Cassidy.

"Pronto?" La mia voce suona più titubante di quanto sperassi e la mia migliore amica lo nota subito.

"Tutto bene?" Sento dei fruscii dall'altra parte della linea, ma dopo poco torno a sentire il respiro di Cassidy.

"Cassidy, penso di aver appena fatto una pazzia."

"Elizabeth, dove sei?" Riesco a percepire una nota di paura nella voce di Cassy.

"Sono alla Northview." Rivelare finalmente a qualcuno la verità mi fa sentire più leggera e l'urlo di Cassidy mi fa scoppiare a ridere.

"Sei con quel figo di Anderson?" Cassidy sta praticamente urlando nella cornetta.

"Sì, e diciamo che ci siamo iniziati a frequentare." Cassidy grida felice.

"Lo sapevo! Grande Elizabeth! La tensione sessuale fra di voi era troppo palpabile."

"Cassidy!" Ma ormai la mia amica è troppo intenta a ridere per ascoltarmi.

"Allora ti lascio, mi raccomando divertiti!" Non appena chiudo la telefonata con Cassy la porta dello spogliatoio si spalanca.

I ragazzi stanno intonando un'improbabile canzone di vittoria che si ferma non appena mi vedono.

"Hey Elizabeth, hai visto come abbiamo stracciato quelli della Richmond?" Spencer si aggiusta il borsone sulla spalla mostrando un sorriso sornione.

"Siete stati grandi." I ragazzi tornano immediatamente a cantare causando una mia risata spontanea.

"Ti va di venire con noi da Snaky's per festeggiare?" Guardo Conrad insicura su come rispondere e fortunatamente interviene, "In realtà io ed Elizabeth avevamo già dei piani." Conrad si fa spazio tra i suoi amici e mi affianca, "Ci vediamo domani." Conrad mi prende la mano e dopo aver salutato tutti ci incamminiamo verso il parcheggio.

La sua auto è una delle poche ancora parcheggiate e mentre lui mette il borsone in bagagliaio io mi siedo all'interno del veicolo. Non appena Conrad mette in moto la macchina ed imbocca la strada rompo il silenzio, "Dove stiamo andando?" Gli chiedo mentre mi tolgo la sciarpa dal collo.

"Pensavo di prendere dei cheeseburger, ti vanno bene?" Annuisco felice al sentir nominare del mio piatto preferito.

"Oggi non hai portato la mia felpa?" Conrad nasconde un sorriso divertito e mi lancia un'occhiata veloce prima di tornare concentrato sulla strada, io dal mio canto arrossisco e guardo fuori dal finestrino per non farmi vedere.

"Sarebbe stato troppo facile trovarmi se l'avessi indossata." Conrad scuote la testa e ridacchia, "Hai ragione Lizzy, le cose se non sono abbastanza complicate non ti piacciono." Conrad mi lascia senza parole, non so se prendere le sue parole seriamente o con leggerezza, ci conosciamo relativamente da poco ma sento che in realtà mi conosce molto meglio di tante altre persone. Il silenzio torna a regnare nel piccolo spazio in cui ci troviamo ed io mi muovo a disagio sul sedile.

"Allora, com'è andata con Reed?" Le parole di Conrad mi prendono in contropiede e così impiego più del dovuto a rispondergli, infatti Conrad si gira nella mia direzione per cercare di decifrare la mia espressione.

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