Capitolo 10

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"Elizabeth, quando andiamo a comprare l'albero di Natale?" La voce di mia madre mi giunge ovattata a causa delle cuffie che sto indossando, perciò le tolgo e penso ad una risposta alla sua domanda. Mancano pochi giorni a Natale ma stranamente quest'anno non abbiamo ancora comprato un abete da mettere in casa, anche se mia mamma ha sempre voluto un albero artificiale da poter riutilizzare ogni anno mio padre preferisce seguire la tradizione della sua famiglia e per questo ci obbliga sempre ad andare a comprarne uno nuovo.

"Non so mamma, quando volete." Mia madre finisce di sparecchiare la tavola dove poco fa abbiamo finito di cenare e mi guarda sconsolata, "Purtroppo l'auto è dal meccanico e a meno che lo zio Albert non ci presti la sua, cosa che dubito fortemente, credo che quest'anno ci dovremo accontentare di qualche calza al camino." Guarda sconsolata mia madre che non può fare altro se non alzare le spalle, ma poi mi viene in mente un'idea.

"Mamma, ti dispiacerebbe se ci andassi con Ethan? Tanto non ti è mai piaciuto comprare l'albero." Mia madre sembra rifletterci sopra qualche secondo, ma poi accetta sorridente. In realtà chiederò a Conrad di accompagnarmi a prendere l'albero nei boschi astanti alla nostra cittadina, ma tuttora i miei genitori non sanno né che ci stiamo frequentando né che io ed Ethan non stiamo più insieme.

"Mi raccomando non fare tardi, io e papà andiamo a dormire." Mia madre si abbassa leggermente e mi lascia un dolce bacio sulla nuca prima di raggiungere mio padre al piano superiore. Io nel frattempo apro la mia chat con Conrad.

A: Conrad

Conrad ti andrebbe bene se domani andassimo a comprare un abete per casa mia? I miei genitori si sono scordati di comprarlo e abbiamo l'auto dal meccanico.

Mentre aspetto una sua risposta accendo la televisione del salotto per cercare un programma che possa essere minimamente interessante, ma senza successo. Quando sto per spegnere l'apparecchio elettronico sento una voce chiamarmi, pensando di essere impazzita decido che è stato tutto frutto della mia immaginazione, ma ben presto la voce si fa sempre più forte. Mi avvicino di soppiatto alla finestra che dà sul vialetto di casa sperando con tutta me stessa di non ritrovarmi faccia a faccia con un ladro, ma per mia grande sorpresa riconosco l'auto di Ethan e presumo che sia lui il ragazzo che sta urlando il mio nome. Prendo velocemente un giubbotto dall'attaccapanni che si trova all'ingresso e poi esco fuori da casa.

"Ethan smetti di urlare! Sono qua!" Agito leggermente le braccia per segnalargli la mia presenza e riesco così a catturare il suo sguardo, "Oh Elizabeth, finalmente!" Ethan fa qualche passo barcollante verso di me e poi mi chiude in un abbraccio che puzza di alcol, "Ethan, hai bevuto?" Gli chiedo cercando di farlo allontanare leggermente da me.

"Solo qualche bottiglia, niente di che." Mi rivolge un sorriso sghembo che non ricambio. Non ho mai visto Ethan in queste condizioni e per quanto voglia aiutarlo al tempo stesso mi fa sta facendo paura.

"Hai paura di me Elizabeth? Lo sai che non ti farei mai del male." Ethan sembra star per perdere l'equilibrio, ma si riprende appoggiandosi al muro di casa mia.

"Ma tu mi hai fatto male, tanto." Il ragazzo di fronte a me rialza lo sguardo e lo fissa nel mio, non riesco a muovermi neanche di un millimetro a causa del senso di colpa che si sta formando dentro di me, "Mi hai lasciato per quel puttaniere di Anderson. Cosa speri di ottenere da lui, eh? Se volevi a tutti costi fare sesso bastava dirmelo!" Ethan alza la voce sempre di più ad ogni parola che lascia la sua bocca così che quando ha finito sta ormai urlando.

Noto una luce fermarsi dal lato opposto della strada ma non ci presto attenzione, "Non capisci un cazzo Ethan! Non ti ho lasciato perché volevo fare sesso con te o con Conrad, ma perché proprio grazie a colui che tu definisci un puttaniere ho capito che la nostra relazione era strana! Io ti ho sempre amato Ethan e tuttora lo faccio, ma come un fratello e un buon amico, non come un fidanzato!" Mi passo una mano sul viso e mi accorgo della lacrime che sono sgorgate dai miei occhi mentre urlavo contro il mio ex fidanzato. Respiro pesantemente cercando di calmarmi, Ethan è già ubriaco e se inizio a perdere anche io la razionalità sarà la fine.

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