Capitolo 3

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Cerco di resistere e riprendermi, mi giro piano e facilmente... Strano, troppo facilmente, l'uomo non è più su di me, vedo ancora sfocato ma sento delle urla, questa volta non provengono da me.
Quando riesco a mettere a fuoco vedo un uomo che picchia il mio aggressore fino a farlo sanguinare. Ma che sta succedendo!? non sto capendo più nulla. Il maniaco scappa e il mio salvatore viene verso di me visibilmente preoccupato. È alto, ha i capelli neri e gli occhi color ghiaccio, dalla faccia credo che abbia una decina di anni in più a me. Io sono ancora stesa per terra, lo guardo ma ancora non riesco a muovermi, però inizio a sentire il dolore che pervade il mio corpo ,lui mi parla ma io nn capisco, sembra lontano da me come se stessi guardano un film. Mi alza e mi copre con il suo cappotto ma io non resisto al dolore, sento la testa pesante, sto per perdere l'equilibrio ma lui mi prende e io mi lascio andare e chiudo gli occhi.
Mi sveglio di scatto in un letto che non è il mio, cerco di capire dove mi trovo e poi ad un tratto mi ricordo tutto. Sono ancora in stato confusionale la testa mi fa male ma il sangue non esce più, mi alzo e guardo il mio riflesso in un specchio all'angolo di quella stanza, sono messa veramente male, ho lividi e tagli su parecchie parti del corpo in testa ho una benda. Senza nemmeno guardarmi in torno corro verso la porta cercando di aprirla frettolosamente.
Mi ritrovo in un enorme salone e sul divano in pelle nera vedo l'uomo di ieri sera, rimango lì immobile a fissarlo senza riuscire a dire nulla.
<<Buongiorno ragazzina>>.
È davvero un bell'uomo, ma che diavolo vado a pensare sono a casa di uno sconosciuto :<<Mi chiamo Natalie>>.
Oh, davvero?! Fantastico sono a casa di un tipo che potrebbe essere un serial killer e la prima cosa che faccio è dirgli come mi chiamo,Natalie riprenditi!.
<<Che ci faccio qui? >>.
<<Sei qui perché ieri eri in condizioni pietose, volevi che ti lasciassi lì nuda in mezzo alla strada? >>. Continuo a fissarlo senza dire nulla, lui mi guarda e ad un tratto il suo sguardo diventa duro.
<< Che ci facevi in strada di notte, da sola, vestita in quel modo?>>
Mi sta facendo la ramanzina come ad una bambina di cinque anni, ma come si permette, non mi conosce nemmeno.
<<Non vorrei risultare maleducata ma lei non mi conosce, e mi pare un po' scortese da parte sua farmi la predica in questo modo, comunque se non le dispiace vorrei tornare a casa>>.
Cerco di controllarmi per non rispondergli in altro modo.
Lui è visibilmente turbato.
<<Cambiati, ci sono dei vestiti sul letto e poi ti riaccompagneró a casa, fai veloce>>
Mi sta facendo innervosire sempre di più quindi è meglio tacere. Entro nella camera dove ho dormito e mi cambio accorgnedomi solo ora di indossare una maglietta che probabilmente mi aveva messo lui ieri notte.
In macchina c'è un silenzio di tomba apparte la voce metallica del navigatore che ogni tanto mi distrae dai miei pensieri. Noto che lui ogni tanto mi manda degli sguardi fugaci, lo stesso faccio anche io perché nonostante sia un maleducato rimane comunque un uomo affascinante.
Prima di lasciare il veicolo lo guardo e lo ringrazio parecchio controvoglia e lui in cambio mi dice di fare attenzione in modo poco convinto. Salgo in casa e mi butto sul divano lasciando che il sonno prenda il sopravvento.

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