Capitolo 8

4.4K 63 2
                                    

Mangiamo ridendo e scherzando, io quest'uomo non lo capisco, ha tremila personalità.
Almeno sono riuscita a sapere il suo nome, Alexander, è davvero un bel nome.
Vorrei sapere di più su di lui ma penso sia ancora troppo presto per domande personali.
Dopo pranzo lo aiuto a lavare i piatti e a mettere in ordine.
<<Natalie aspettami in soggiorno>>, lo dice in modo freddo e distaccato. Un attimo prima stavamo ridendo e scherzando e adesso ha cambiato totalmente espressione, come se quel momento di serenità non ci fosse mai stato.
Io obbedisco e mi siedo sul divano. Non so cosa mi aspetta e devo ammettere che ho un po' di paura, ma nello stesso tempo sono curiosa.
È la prima volta che mi chiama per nome, ma non mi sembra affatto un buon segno.
Attendo per minuti che mi sembrano interminabili fino a che non sento dei passi dietro di me. Non oso voltarmi e tengo lo sguardo basso, so che questo è segno di sottomissione ma in fin dei conti era questo quello che volevo e forse quello che vuole anche lui.
Si avvicina da dietro fino a sfiorare il mio orecchio con le labbra.
<<Ho intenzione di punirti Natalie>>, lo sento è eccitato, lo sono anche io. La mia agitazione è percettibile e lui non tarda ad accorgersene.
<<L'unica cosa che devi sapere è che puoi andartene in qualsiasi momento, io non ti obbligo a fare nulla>>.
Mi guarda come se aspettasse una qualche tipo di reazione ma io me ne sto lì ad aspettare però devo ammettere che per un attimo ho pensato di andarmene.
Sorride soddisfatto per qualche istante e poi si siede sul divano arrotolandosi le maniche della camicia fino ai gomiti.
<<Stenditi sulle mie gambe>>.
Un po' timorosa faccio quello che mi dice.
Lui mi abbassa i pantaloni, sento la faccia che mi va a fuoco per l'imbarazzo e prego che non mi abbassi anche le mutande perché penso che potrei morire di vergogna.
<<Perché sto per punirti, Natalie?>>.
<<Perché il mio abbigliamento non è adeguato>>,
Tutto questo é umiliante, mi sento una bambina, ma allo stesso tempo è eccitante e non poco.
<<Siccome è la tua prima volta saranno solo trenta, ma voglio che le conti ad alta voce>>.
Neanche il tempo di metabolizzare ciò che aveva detto che mi arriva la prima sculacciata, non è tanto forte ma mi ha presa alla sprovvista e emetto un gridolino soffocato.
<<Natalie il numero!>>, mi colpisce ancora ma questa volta molto più duramente.
<<Uno>> dico sommessamente.
Continua a colpirmi aumentando sempre più la forza, sento il bruciore che si espande a ogni colpo e subito dopo una sensazione di piacere che mi fa bagnare sempre di più.
Lui è deciso e concentrato non credo nemmeno se ne sia accorto.
Arrivati a metà mi abbassa anche le mutande facendole scendere lungo le coscie.
Ecco ora penso che potrei pure morire di vergogna, non so dopo come avrò il coraggio di guardarlo in faccia.
Lui ricomincia a sferrare colpi precisi e ci mette sempre più forza, mentre io continuo a contare calando sempre di più il volume della voce.
Inizio a dimenarmi, il dolore inizia a farsi via via più insopportabile.
Lui si ferma.
<<Sta ferma, o aumenteranno! Ne mancano solo dieci, quindi credo non ti convenga>>.
Cerco di stare più ferma che posso mentre mi da le ultime dieci tutte di seguito.
<<Per essere la prima volta sei stata brava>>, lo dice dolcemente mentre mi accarezza piano le natiche martoriate.
Io rimango in silenzio per l'imbarazzo.
Lui mi fa alzare e mi fa mettere a cavalcioni su di lui. Mi guarda in modo dolce e mi bacia continuando a tenere una mano sul mio sedere.
Il bacio diventa piano piano più intenso e io mi muovo sopra di lui sentendo la sua erezione contro il mio inguine.
Mi porta in camera da letto tenendomi in braccio e mi fa sdraiare sul letto posizionandosi sopra di me.
Presa dall'eccitazione del momento provo a slacciargli la cintura ma lui mi blocca.
<<spogliati per me>>, mi guarda con malizia.
Non sono molto brava, non credo di sembrare sexy , ma inizio a spogliarmi con calma, sono avvantaggiata ho solo la maglietta e le mutandine. Mi levo piano la maglia guardandolo maliziosamente e lasciandola cadere per terra rimanendo in intimo.
Slaccio il reggiseno e mi avvicinò a lui mordendomi il labbro.
Lui mi guarda come se fossi la cosa più bella che avesse mai visto.
Lascio scivolare una spallina del reggiseno lungo il braccio fino a scoprire un capezzolo e la stessa cosa faccio con l'altra spallina, ma ho vergogna e non appena il reggiseno tocca il pavimento mi copro con le braccia  e abbasso lo sguardo.
Lui si alza e mi cinge la vita con le braccia.
<<Non ti vergognare, sei bellissima>>.
Mi prende i polsi e me li tiene fermi dietro la  schiena iniziando a baciarmi il collo.
Getto la testa all'indietro beandomi di quella dolce tortura.
Lascia una scia di baci che partono dal collo fino ad arrivare ai miei capezzoli, li bacia, li mordicchia e li tortura mentre con due dita disegna cerchi immaginari sul clitoride.
Ansimo e quando sono quasi arrivata al culmine si blocca e mi fa stendere con poca delicatezza sul letto.
Dopo essersi abbassato jeans e boxer entra in me con violenza.
Si muove dentro di me con maestria ed è per questo che in pochi minuti sento l'orgasmo invadermi la mente.
Vengo gridando il suo nome e mi lascio andare a quella dolce sensazione.
Quando penso che sia tutto finito mi fa girare facendomi mettere a carponi sul letto e rientra in me tenendomi per i capelli. Dopo poco tempo  veniamo entrambi e lui stanco crolla accanto a me e rimaniamo per un tempo che mi pare infinito li abbracciati sul letto.
Lui mi guarda soddisfatto e mi lascia un bacio veloce sulle labbra.
<<Adesso sei mia>>.

Hold me headDove le storie prendono vita. Scoprilo ora