Capitolo 8

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JORGE

<< Come sono i bilanci di quest'anno? >> chiede mio padre seduto nel mio ufficio davanti a me. Sono rimasto qui per sistemare alcune cose, sono solo in questo enorme edificio, a parte James che mi sta aspettando fuori. << Bene, abbiamo fatto il 7% in più dell'anno scorso >> gli spiego. Alzo lo sguardo su di lui dopo aver firmato dei fogli, ha i miei stessi occhi verdi, gli somiglio molto, anche caratterialmente, solo che lui non è così preso dal lavoro come me, mentre per me esiste solo quello di importante. << Molto bene >> mi sorride lui << Stai andando alla grande >> borbotta. Poco dopo Fran compare, << Signor Blanco che piacere vederla >> saluta mio padre che con un sorriso, gli stringe la mano e poi lo abbraccia delicatamente, << Fran anche tu qui, non smettete mai di lavorare voi due >> ridacchia l'uomo che mi ha cresciuto, << Veramente sono venuto a trascinare via Jorge dall'ufficio >> spiega, << E fai bene >> gli dà una pacca sulla spalla << Io vado Jorge, ho una cena con tua madre, se ritardo mi tira le orecchie >> si avvicina alla porta lui, lo salutiamo e poi sparisce. Subito guardo Fran, << Non avevamo un party a cui partecipare? >> mi chiede. Scuoto il capo, non perde mai l'occasione di fare festa, è impossibile che lui rifiuti un invito, se si tratta di andare in quei posti pieni di belle donne, è alla ricerca di quella giusta, anche se non la trova mai e finisce per avere rapporti occasionali, non ho ancora capito cosa cerca in realtà, sembra che nessuna vada bene per lui. << Si Fran, abbiamo un party, devo solo passare da casa a cambiarmi >> lo tranquillizzo io, << Cosa ci fai qui in ufficio? >> chiede poi, << Avevo solo dei fogli da firmare, sono arrivati tardi >> spiego, << Ora basta pensare al lavoro, questa sera ho bisogno di una spalla >> fa un grande sorriso beffardo lui. Arrivato a casa mi cambio velocemente e ci precipitiamo al party a cui siamo stati invitati. L'atmosfera è particolare e rilassante, sembra di stare in fondo all'oceano, è stato arredato alla perfezione. Un sacco di gente è già arrivata, subito Fran parte all'attacco attaccando bottone con alcune ragazza all'entrata. Mi guardo in giro, ci sono un sacco di belle ragazze, tutte negl'abiti dello stilista, tutte tirate per l'occasione. Probabilmente anche questa sera finirò paparazzato insieme a qualche supermodella che mi porterò a casa, finisce sempre così. Parlo con un uomo che conosco per un po' di affari, ma subito Fran viene ad interrompermi, << Non puoi sempre parlare di lavoro >> mi rimprovera, << Stavamo solo chiacchierando, niente di più >>, << Chiacchiera di lavoro quando devi, non durante un party >> insiste lui << Abbiamo altro da fare... conquistare >> mi fa l'occhiolino lui. Poco dopo lui si intrattiene con una ragazza con cui ha iniziato a chiacchierare, lo avverto che vado all'openbar a prendere da bere. Mentre mi avvicino vedo una ragazza appoggiata al bancone, indossa un abito di un colore che le dona particolarmente, ha un fisico pazzesco, i capelli lisci che le scendono sulla schiena e un sedere niente male. Una strana sensazione ad un tratto mi invade. Faccio per affiancarla e lei si volta. Rimango scioccato quando mi ritrovo davanti la mia assistente personale. La scruto mentre ha la cannuccia in bocca, è rimasta di pietra appena mi ha visto. Lentamente abbassa il bicchiere, << Non posso crederci >> borbotta, << A chi lo dici >> ribatto io. Rimaniamo in silenzio a guardarci, come se fossimo paralizzati. Ad un certo punto una ragazza bionda e splendida si avvicina a Martina, mi sembra di averla già vista da qualche parte, << Ho appena conosciuto un disegnatore di abiti che... >> ma si interrompe, << Tini >> la chiama e poi si volta verso di me << E' tutto ok? >> chiede. Martina la guarda, << Mechi, questo è il mio capo >> le dice, la bionda spalanca la bocca << Oh >> emette semplicemente << OH >> ripete ancora, poi si stampa un gran sorriso sul volto, << E' un piacere conoscerla signor Blanco >> dice stringendomi la mano, si avvicina all'orecchio di Martina e le dice qualcosa che non comprendo. << Anche lei qui che sorpresa >> mi sorride ancora la ragazza, << Già sono stato invitato, non sapevo che anche tu... >> mi riferisco a Martina, << Sono venuta con lei, è una modella è stata invitata, io le faccio solo da accompagnatrice >> specifica. Mi tornano in mente i pensieri che ho avuto su di lei poco prima che si voltasse. D'istinto la squadro da capo a piedi. E' bella da togliere il fiato, senza rendermene conto mi passo la lingua sulle labbra. << Eccoti qui pensavo fossi sparito >> si intromette Fran, che guarda poi le ragazze davanti a noi, ci mette pochissimo a riconoscere Martina, << Sei splendida >> si complimenta con lei, ma poi la sua attenzione viene attirata dalla bionda, vestita di rosso. << Tu sei? >> gli chiede con una voce diversa, più profonda e sensuale, << Sono Mechi >> gli risponde con un sorriso fin troppo grande, << Io mi chiamo Fran, mi occupo delle vendite alla Blanco Enterprise >> Fran le bacia la mano delicatamente e la ragazza sembra sciogliersi al sole, << Come mai ho l'impressione di averti già visto? >> le domanda poi, << Perché la sua faccia è appesa nella gigantografia che c'è a pochi chilometri dall'azienda... la pubblicità di costumi ti dice nulla? >> chiede Martina, << Ah >> la guarda di nuovo Fran << Ora ho capito chi sei, ho capito benissimo... quindi fai la modella? >> sembra ancor più interessato, << Si, ma voglio fare l'avvocato >> aggiunge lei e il mio miglior amico ne rimane ancor più stupito. Quei due iniziano a chiacchierare, dimenticandosi completamente di noi che ancora siamo increduli di esserci trovati qui. << Venite cerchiamo un tavolo per sederci >> ci trascina via poi Fran, io e Martina ci scambiano uno sguardo quasi infastidito, come se a nessuno dei due andasse di passare il tempo con l'altro, anche se in realtà in questo momento passerei volentieri del tempo con lei, ma come dico io. Martina non parla molto mentre sorseggia il suo cocktail, cerca di non guardami, di starmi più alla larga possibile. Noto alcuni uomini osservarla, altri che cercano di avvicinarla e la cosa inizia a darmi uno strano fastidio, attira così tanti sguardi compreso il mio, ma lei è come se non se ne rendesse nemmeno conto. << Non sapevo partecipassi a questo tipo di eventi >> le dico per avere un contatto con lei, mentre i nostri due amici sono immersi in una conversazione infinita. << Pensi bene >> risponde semplicemente << Sono qui solo perché me l'ha chiesto Mechi >>, << Ti piace questo posto? >> mi incuriosisco sulle sue impressione, << Si è ben fatto, anche se preferivo rimanere sul divano di casa mia >> appoggia il suo bicchiere ormai vuoto sul tavolo in cui ci siamo sistemati, ridacchio a quelle parole, << Perché ridi? >> mi chiede spavalda e intravedo nei suoi occhi quella fiamma che gli si accende quando si scalda e dentro di me spero si infuochi, perché quando lo fa mi sento vivo. << Perché sei qui, ti sei messa in tiro, ti senti fuori luogo eppure sei venuta comunque >> le dico spavaldo, << Si sono venuta comunque, ora me ne pento >> capisco che quell'affermazione è basata sul fatto di avermi incontrato, un po' di rabbia mi invade e anche un po' di nervosismo, perché mi fa questo effetto? Da un lato però sono contento, perché ha ricominciato ad essere la Martina che vive ogni sua piccola sensazione e non più quel robot che da giorni ho in parte. Fermo un cameriere e ordino un altro giro, << Per me no. Grazie >> rifiuta lei, << Offro io >> borbotto, << Grazie, ma no comunque >>, << Invece ne porti uno anche alla signorina >> insisto io e lei mi uccide con lo sguardo, << Dai Tini, non fare così, divertiti un po' >> la rimprovera la sua amica, << Esatto Tini, non essere dura >> le dico prendendola in giro con il suo nomignolo e a quel punto si accende, si accende davvero. << Non ti sopporto >> dice guardandomi dritta negl'occhi, << Oh lo so benissimo >> dico con un tono basso e un sorrisetto bastardo, divento quel Jorge che tutti conoscono, arrogante, << Non fare così con me, non sono una di quelle stupide ragazzine che ti cascano ai piedi >> respira profondamente, è irritata e io sono in preda all'estasi, un estasi che cerco di nascondere. Se fosse stata una semplice ragazza a quest'ora sarebbe già in casa mia, stesa sul mio letto. Devo smetterla di pensarci, devo togliermi dalla testa questa immagine di lei, quest'immagine che non si avvererà mai. La serata continua all'insegna di frecciatine, finché finalmente non c'è ne andiamo. Fran non fa altro che parlare di Mechi, di quanto le sia piaciuto passare il tempo con lei e di come spera di incontrarla ancora. Arrivo a casa frustrato dalla serata, l'ho passata a battibeccare con la mia assistente, quando dovrei essere qui con una ragazza a rotolarmi nel letto, a divertirmi un po', invece non ho fatto la conoscenza di nessuna, sono rimasto seduto a quel tavolo a scrutare quella ragazza diversa da chiunque io abbia mai conosciuto. E mi addormento con lei nei miei pensieri.


Autore: Eccoci qui con un altro capitolo. Spero vi sia piaciuto. Le cose inizieranno a farsi sempre più movimentate nei prossimi capitoli. Purtroppo fino a mercoledì non riuscirò a pubblicare. Per ora vi saluto e vi ringrazio!! 

 Per ora vi saluto e vi ringrazio!! 

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My Dear Boss (Jortini)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora