Capitolo 39

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MARTINA

Mi sto quasi per addormentare, anche se ho paura di sognarlo, ho paura che la mia mente mi riporti ancora lì, tra le sue braccia. Mando la buona notte a Cande, con cui mi stavo scrivendo, per fortuna l'incontro all'università con i genitori è andato bene, i miei finalmente hanno conosciuto Ruggero e a quanto dice mia sorella lo adorano, beh non è difficile farlo, è un ragazzo in gamba, con la testa sulle spalle e la cosa più importante è che ama Cande. L'amore, chissà se io un giorno finalmente riuscirò a trovarlo, a tenermelo stretto, ora le cose non sembrano andare molto bene per me, nelle mie relazioni c'è sempre qualcosa che non va e ora sono presa da un uomo che dell'amore non vuole nemmeno parlarne. Dovrei stargli alla larga per non innamorarmene, ma credo che ormai sia già troppo tardi. Avrei dovuto allontanarmi da lui, appena le cose sono diventate complicate, appena mi sono lasciata abbandonare a lui, dovevo scappare subito, ma sembrava impossibile, sembrava che ogni cosa mi riportasse sempre da Jorge, ed ero anche in conflitto per il mio lavoro, che per me è importante. Dovrò prendere una decisione prima o poi, o accetto il modo di essere di Jorge e me lo faccio andare bene, oppure me ne vado, entrambe le scelte però in qualche modo mi feriscono, quindi mi sento in un limbo senza fine da cui non riesco proprio ad uscire. Gl'occhi mi si stanno per chiudere ma un forte rumore mi fa spaventare. Sento bussare forte alla porta e mi alzo spaventata, << Martina apri >> sento la sua voce e mi blocco, è lui, è qui. Non riesco quasi a respirare e lui bussa di nuovo, << MARTINA >> mi richiama più forte << So che sei li ho visto le luci accese dalle finestre >>, mi avvicino alla porta con le mani che mi tremano, << Come hai fatto a salire? >> chiedo io ritrovando la voce, << Ho suonato alla tua vicina e gli ho detto che avevo dimenticato le chiavi >> borbotta, maledetta la mia anziana vicina di casa, non può aprire a chiunque, << Sapevo che non mi avresti aperto... sei scappata >> dice infine lui, con la voce triste e spenta. << E' meglio così... non dovresti essere qui Jorge >> lo rimprovero io attraverso la porta, << E' proprio dove devo essere invece >> ribatte lui e il mio cuore si ferma per un secondo, perché mi dice queste cose, perché deve complicare la situazione, se aprirò quella porta sarà la fine. << Ti prego non rendere tutto più difficile di quanto lo sia già >> lo supplico, non posso sopportare ancora tutta questa situazione, sta diventando troppo per me. Appoggio una mano alla porta cose se potessi sentirlo attraverso. << Devi aprirmi Martina... per favore >> sospira lui, << Non posso >> bisbiglio, ma credo che lui mi senta lo stesso << Devi andartene >>, gl'occhi mi si riempiono di lacrime che cerco di trattenere << Questa cosa tra noi due deve avere una fine >> ammetto perché non ci riesco più ad andare avanti così. Mi allontano, togliendo la mano da quella porta che ci divide e decido di lasciarlo andare, di finire questa cosa che c'è tra noi. Lui inizia a battere più forte quando non gli rispondo più. << MARTINA >> urla più e più volte e io rimango lì a fissare quella dannata porta con dietro l'uomo che mi ha scombussolato la vita. << Ti prego >> la sua voce inizia ad affievolirsi, come se si stesse finalmente arrendendo, come se mi stesse lasciando andare anche lui. << Tu non capisci, se solo aprissi questa porta >> sembra senza fiato. << So che mi stai ascoltando, sono venuto fin qui per dirti una cosa, e non me ne andrò finché non l'avrò fatto, non mi importa se non mi vuoi aprire, ma io devo dirtelo ok? Perché altrimenti potrei impazzire >>. Silenzio, un silenzio che sembra durare un eternità, << Martina io... io ti amo >> esclama poco dopo. Il mio cuore smette di battere. Non l'ha detto davvero, me lo sono immaginato. E intanto il mio corpo prende vita, tutta quella frustrazione è sparita di colpo. << So che sembra impossibile da credere, so che non mi credi, ma è così, io ti amo e credo di amarti dal primo secondo che ti ho vista, quando sei entrata nel mio ufficio e nemmeno mi hai degnato di uno sguardo, ma osservavi curiosa ogni cosa che ti circondava, solo che non l'avevo capito in quel momento e non l'ho capito nemmeno dopo quando ti ho chiamato ubriaco o quando ho provato a baciarti, pensavo che era una stupida attrazione fisica. Ma poi è arrivato New York e ho iniziato a comprendere che non era semplicemente una questione di sesso, è che eri tu, con quel tuo modo di fare, a farmi impazzire... ci ho messo un po' poi per rendermene veramente conto, anche se credo di averlo sempre saputo dentro di me, ho sempre saputo di amarti >>. Una lacrima silenziosa mi solca il volto, ho lo stomaco pieno di farfalle, l'adrenalina nelle vene e ancora mi sembra di non crederci, non mi sembra reale, sembra tutto un sogno. Faccio un passo avanti, cercando di respirare e poi ancora uno. << Capisco Martina se non è quello che provi anche tu, ma volevo solo che lo sapessi, volevo che sapessi che non sei una delle tante, che tu sei l'unica >> borbotta poi. Arrivo alla porta e faccio scattare la serratura, la apro incontrando i suoi occhi verdi che con stupore mi guardano e poi senza nemmeno rendermene conto le sue labbra sono sulle mie e quanto mi erano mancate, quanto mi mancavano queste sensazioni. Dopo un bacio per scaricare la tensione, lui mi guarda, il mio viso tra le sue mani, << Ti amo Martina, davvero >> mi dice, fissandomi negl'occhi per farmi capire che è così, che quello che prova è reale. D'istinto gli accarezzo piano il volto, << Penso di amarti anche io Jorge >> bisbiglio e appoggio la mia fronte alla sua. E tutte le mie paure svaniscono in un istante, il mio corpo si rilassa, la mia mente si sgombra da quei pensieri pesanti che mi opprimevano. Lui sembra aver tolto un peso dalle spalle quando glielo dico, aveva paura lo so, lo sento. Aveva paura di quello che sarebbe successo una volta confessato i suoi sentimenti, ora mi guarda con quella luce negl'occhi che mi toglie il fiato. Avverto la sua felicità che si sta in qualche modo fondando con la mia, come se fossimo una cosa sola. Lo bacio e il suo sapore si mischia al mio, lui sorride, << Abbiamo un sacco di cose di cui parlare >> dice << Insomma non ho mai avuto una relazione seria >> avvolge le sue braccia intorno a me, << Imparerai >> borbotto io ricominciando a baciarlo. << Martina, sai benissimo l'effetto che mi fai se continui così... insomma sono sempre fatto di carne anche io e tu... beh tu sei bellissima >> dice con quel tono serio e arrogante che mi manda quasi in estasi, perché si anche se lo odio, amo quel suo modo di fare, quel suo modo di provocarmi. Mi alzo in punta di piedi e mi avvicino al suo orecchio << Ho bisogno di te Jorge >> bisbiglio piano e lo sento trattenere il fiato << Abbiamo tutto il tempo che vuoi per parlare >> e non se lo fa ripetere due volte. In un secondo mi ritrovo sollevata da terra, mi aggancio con le gambe al suo corpo e la sua bocca cerca la mia come se non potesse proprio farne a meno. Rido felice quando mi lancia sul divano e lui si sfila la giacca, << Quindi mi vuoi? >> chiede guardandomi dall'alto, << Si Jorge, ti voglio >> ammetto io con una tenacia che non sapevo di avere, << Non sai quanto è bello sentirtelo dire >> si avvicina piano a me << E sappi che la cosa è reciproca >> fa un sorrisetto malizioso e poi mi bacia ancora, passandomi una mano sul collo e poi tra i capelli. Non ci mettiamo molto ad arrivare in camera mia, dove i vestiti uno a uno svaniscono e dove finalmente scoppia l'amore. Siamo abbracciati nel mio letto, sono accoccolata a lui che mi sta accarezzando i capelli, siamo in silenzio non so da quanto, ma è bello, sento solo il suo respiro regolare e il suo cuore che batte forte nel petto. Mi alzo piano per posargli un leggero bacio sulle labbra, << Fra quanto devi andare? >> gli chiedo, perché non vorrei che se ne andasse, non ora, né mai. << Perché dove devo andare? >> chiede stranito, << Non saprei >> faccio spallucce. Lui ridacchia ed è bello, ancora più bello di quanto lo sia già, << A meno che tu non voglia che io me ne vada, pensavo di restare qui... con te >> mi guarda con quei suoi occhi verdi << Sempre se vuoi >> aggiunge poi, sorrido d'istinto, << Voglio che resti >> ammetto io e sfrego lentamente il mio naso con il suo, poi lo bacio ancora << Bene >> bisbiglia lui << Non ho proprio voglia di andarmene >> afferma ed io non mi sono mai sentita così felice in tutta la mia vita. Mi accoccolo al suo petto, con il pensiero che domani mi sveglierò tra le braccia di Jorge, della persona che amo. 


Autore: eccoci qui con un altro capitolo. Scusate l'assenza ma purtroppo non riuscivo proprio con i tempi!! Spero che vi piaccia, le cose sembrano sistemarsi e finalmente quei due si sono detti di amarsi dopo tutto!! A domani con il penultimo capitolo ;D vi ringrazio di cuore davvero!!! <3


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