Capitolo 6

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JORGE

<< Non capisco ancora perché tu l'abbia assunta >> blatera Victoria mentre guarda Martina al di là della vetrata, concentrata nel suo lavoro, al computer. << Perché è valida, te ne renderai conto anche tu >> le rispondo, << Non credo sai, quanto durerà? Per quanto riuscirà a tenerti testa prima di crollare? >>, avrei voluto rispondergli che non credo avrebbe mai mollato. Era ormai sabato mattina, era una settimana che Martina lavorava qui, e dopo quell'incontro con la giornalista dove si è arrabbiata parecchio con me, non ha mai ceduto, non ha mai mollato la presa. Ha sempre tenuto quel suo sguardo di indifferenza nei miei confronti, si limitava a seguire i compiti che le affidavo, in modo superbo, ma non mi lasciava vincere, era come una lotta continua per me, lei che aveva questo atteggiamento nei miei confronti, come se fosse una punizione per quello che ho fatto. << Non lo so Victoria, per ora regge bene >> commento io, << Sei troppo per lei >> mi dice come se fosse un avvertimento, come se in qualche modo ne fosse gelosa, anzi probabilmente lo è. Non l'avevo mai vista entrare in competizione con altre donne, si sentiva sempre superiore, ma probabilmente c'è qualcosa in Martina che fa traballare la sua sicurezza. Martina fa traballare la sicurezza di tutti. Anche io mi sono sentito strano quando mi ha detto quelle cose quel giorno. Non mi aspettavo che lei reagisse in questo modo, forse sono troppo abituato alle ragazze che annuiscono e ridono sempre, senza mai lamentarsi, mentre lei... lei sputa tutto ciò che non le va, non si lascia sottomettere, non sta zitta e tace. E questa cosa mi fa impazzire, mi fa incazzare, ma allo stesso tempo in qualche modo perverso mi piace. Mi piace che si arrabbi con me, che non me le dà vinte, che non le importi chi io sia e qual è il mio ruolo. E qual fuoco che divampa in lei, è come se accendesse anche me. Dovevo in qualche modo farmi perdonare, non mi andava che lei fosse completamente indifferente con me, come un robot senza emozioni, non mi importa se sia calma o arrabbiata, volevo che tornasse ad essere lei con tutti i suoi umori. Il telefono suona, << Mamma >> dico quando rispondo, con un gesto della mano dico a Victoria di andarsene, prima di farlo guarda ancora Martina con uno sguardo quasi disgustato e poi sparisce. << Ciao tesoro, volevo dirti che domani ti aspettiamo a cena, Ronald, l'amico di tuo padre viene a trovarci è appena arrivato dall'Australia e ci tiene tanto a vederti >> spiega lei, << Ok mamma, ci sarò volentieri >> le rispondo, anche a me andava di vedere Ronald era da molto che non tornava in America, essendo uno dei migliori amici di mio padre per me è come una specie di zio. << Allora come vanno le cose con la nuova assistente? >> chiede curiosa, << Bene, è molto efficiente >> spiego io, mentre la guardo dalla vetrata, rosicchia ancora quella matita, involontariamente mi bagno le labbra diventate secche. << Sono contenta, almeno hai più tempo per te stesso >> esclama contenta, << Ti aspetto domani caro, un bacio >> mi lascia libero lei, << A domani >> riaggancio. Sistemo la cravatta che indosso e attraverso il mio ufficio per andare da Martina, appena apro la porta lei semplicemente alza lo sguardo su di me, i suoi occhi scuri e freddi mi scrutano. << Si, ha bisogno? >> chiede cordialmente, non potrà più essere arrabbiata con me dopo che gli proporrò di accompagnarmi, << Verrai con me, fra un'ora ho un incontro >> le dico appoggiandomi alla sua scrivania con le mani, lei mi guarda solamente, non dice una parole. << Devo valutare se comprare un azienda in fallimento, ho una riunione con i proprietari, vorrei che tu ci fossi per imparare >>, dovevo specificare prima dove saremo andati, << I proprietari sono tre uomini >> puntualizzo poi io, << Ok >> dice a quel punto << Mi farebbe piacere assistere a una acquisizione >>. Si alza dalla sedia, oggi indossa un completo gonna, camicetta che le mette in risalto il fisico longilineo, cerco di immaginarmi le sue eleganti e sensuali forme sotto le mie mani. Mi sorpassa senza dire più nulla, Alba mi guarda con uno sguardo quasi soddisfatto, mi ha detto mille volte che adora Martina e che è la cosa migliore che sia capitata in questa azienda. Stare in ascensore con lei non è per nulla facile, la prima volta ho dovuto evitare di guardarla perché non credo che sarei riuscito a staccarle gl'occhi di dosso, di esaminare ogni suo piccolo dettaglio, quindi sono rimasto a guardare la porta dell'ascensore senza muovere un dito, controllando il respiro. Lei manda un messaggio al cellulare e lo ripone alla borsetta, << Dove si trova l'incontro? >> chiede lei, mi guarda e sono costretto ad alzare lo sguardo su di lei, << A casa mia >> rispondo e il suo sguardo si fa confuso, << Preferisco concludere questi tipi affari lì, la gente si sente più a suo agio quando la fai entrare in casa tua, quando gl'offri qualcosa da bere e li metti a suo agio, si contratta meglio, molto meglio >> le spiego, mentre la guardo nei suoi occhi enormi. Le porte si aprono e davanti a noi troviamo Diego che sta per salire, << Salve >> dice e poi sorride a Martina, credo che le piaccia o forse sono io che mi faccio questi strani viaggi in testa. << Ciao >> risponde sorridente lei mentre scendiamo, << Buon lavoro >> ci augura, ma io mi affretto ad uscire dall'edificio, dove c'è James che ci aspetta. L'uomo più affidabile di questa terra, ho avuto la fortuna di trovarlo, è stato in marina è uno degli uomini più efficienti sul campo per quanto riguarda la sicurezza, ed è anche un ottimo amico, lui ha visto sia i miei giorni più belli, ma anche quelli più bui e non mi ha mai giudicato. Dopo pochi minuti di strada arriviamo ai piedi di uno dei palazzi più conosciuti di Washington, dove ho un attico all'ultimo piano. Mi è sempre piaciuto stare in alto, per questo ho comprato quella casa, da lì sopra si vede la città, proprio come dal mio ufficio, solamente che la posizione dell'attico ha una vista migliore per quanto riguarda l'angolazione. Entriamo direttamente nei garage con l'auto dove ho i miei posti privati, entriamo nell'ascensore e digito il codice d'accesso al mio piano, per fortuna con noi c'è anche James, un altro viaggio in ascensore da solo con lei sarebbe stato infernale per me. La bocca di Martina di spalanca quando le porte dell'ascensore si aprono. L'atrio è semplice, con un tavolo con al centro un vaso di girasoli. Subito si nota la luce che entra dalle enormi finestre che danno sulla città, il bianco dei muri risplende e dà ancora più luminosità. Il primo piano è composto da una grande cucina di marmo, con un enorme isola al centro e in parte una piccola sala da pranzo. Una porta finestra dà su una terrazza ampia, decorata con piante e delle poltroncine. Il salotto è spazioso arredato alla perfezione da una delle migliori arredatrici d'America, una scala con il corrimano in vetro porta al piano superiore, composto da tre camere, due bagni e uno studio. Appena vidi questa casa pensai che sarebbe stata perfetta con me, era sempre un attico spazioso, ma non uno di quello enormi dove ti ci perdi. L'unica cosa che desideravo era che fosse luminoso e che si affacciasse sulla città. << Ti piace? >> le chiedo mentre tocca l'isola di marmo della cucina, << A chi non piacerebbe? >> ribatte lei. Anita fa capolino in casa da una porta laterale situata vicino all'ascensore, << Le pietanze per gl'ospiti sono pronte Signore >> mi sorride lei e poi nota Martina, << Lei è Anita, la mia governante >> la presento e Martina cordiale e gentile le stringe la mano, << Grazie Anita ti dirò io quando sono arrivati gl'ospiti >>, << Desiderate qualcosa nel frattempo? >> chiede lei efficiente, guardo Martina che scuote il capo, << Siamo apposto così, puoi andare per ora >> la congedo e lei sparisce. << Hai una governante? >> mi chiede incrociando le braccia al petto, come se ne fosse sorpresa. << Certo >> commento io, mi dirigo alla porta finestra e la apro per far entrare l'aria fresca, averla qui in casa non è semplice, la penso di sopra, nella mia stanza. Scuoto il capo per scacciare via i pensieri e torno da lei, << E dove vive? >> chiede curiosa, << Ha un appartamento qui, come James >> le rispondo in modo ovvio, << E non hanno famiglia? >> sembra turbata, << James ha una compagna che vive con lui e Anita è separata, ha un figlio di 18 anni che va all'università >> le spiego e lei sembra rilassarsi alle mie parole. James compare e mi avverte che gl'ospiti sono arrivati e le domande di Martina terminano e anche il mio tormento di stare solo con lei nella mia casa.


Autore: Eccoci qui con un altro capitolo. Jorge nota che Martina è cambiata dopo quello che è successo, se prima si lasciamo trasportare dalle sue emozioni anche se negative ora si comporta cose un robot, fredda e distaccata. Riuscirà a farsi perdonare? Io ragazze torno domenica, si lo so che è tanto tempo, ma ho pubblicato il più possibile in sti giorni apposta. Vi auguro un buon ferragosto. <3

 <3

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