Capitolo 27

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MARTINA

<< Oggi mi vedo con la signora Cristine per una tazza di caffè, quella donna è magnifica ed è così spiritosa >> esclama mia madre al di là del telefono. Finalmente è arrivato il weekend e ho il sabato libero, due giorni di relax, due giorni senza Jorge. Mi sembra ti poter respirare anche se in realtà nelle mia testa è un pensiero costante e contrastante. Lo odio per come si comporta, per quello che fa. Ho lo stomaco ribaltato da giorni per colpa sua, per come non ha rispetto per le persone, per me. Ma poi ripenso a quella notte a New York e i brividi mi percorrono il corpo, come se riprendesse vita, e questo mi fa star ancora più male di quello che pensavo. << Ancora? >> le chiedo io, non so quanto mi piaccia il fatto che mia madre e la madre di Jorge si vedano, si incontrino e peggio ancora siano amiche. << Ormai sono pappa e ciccia >> sento la voce lontana di mio padre che poi ridacchia, << Non dire sciocchezze >> lo rimprovera mia madre << Ci troviamo semplicemente per fare due chiacchiere >> dice a me, << Ok, ma è la madre del mio capo e questa cosa è alquanto strana >> borbotto, << Non è assolutamente strana Martina >>, << Ok, ok va bene però evita di raccontare le cose imbarazzanti! >>, lei si mette a ridere << No tesoro, non le racconterò niente di imbarazzante >>, << Bene >> esclamo. << Cosa farete tu e Cande invece? >>, ovviamente sa che verrà qui a trovarmi, non sa però che verrà con il suo nuovo ragazzo per farmelo conoscere, << Andremo a fare un giro in centro >> rispondo io, << Ok, mi raccomando però fatevi sentire >>. La porta del mio appartamento si spalanca e appare Mechi in preda ad una crisi isterica, << Non va per niente bene >> inizia a blaterare. << Eh... mamma ti devo salutare >>, << Perché tesoro che succede? >> chiede preoccupata, << Mechi ha una crisi a dopo >> riaggancio e mi alzo dal divano. Lei continua a fare avanti e indietro con le braccia incrociate al petto, parlottando qualcosa che non capisco. << Ehi che ti prende? >> la fermo io afferrandola per le spalle, << Succede che... oddio non posso andarci, insomma... >> è talmente sconnessa che non capisco, non so cosa abbia o quale sia la sua preoccupazione. << Mechi respira >> cerco di farla tranquillizzare. Lei prende due boccate d'aria e sembra tornare ad uno stato normale, o quasi. << Allora si può sapere che ti prende? >> le chiedo poi facendola accomodare sullo sgabello della mia piccola isola in cucina, le passo un bicchiere di acqua, << Non hai qualcosa di più forte? >> chiede e io la guardo male, << Ok mi faccio andare bene l'acqua >> si arrende poi. << Su parla >> la incito io, << Stasera devo uscire con Fran >> mi dice e io la guardo stranita. Rimaniamo in silenzio per qualche secondo << E qual è il problema? >> domando non capendo, << Non credo di essere pronta ok, il vestito non va bene, i miei capelli non stanno apposto e ho le occhiaie perché ho dormito poco... >>, mi viene da ridere però mi trattengo, non ho mai visto in vita mia Mechi avere tutte queste paranoie prima di un appuntamento, << Lo disdico >> si alza di scatto. Le appoggio una mano sulla spalla e la faccio risedere, << No che non lo fai, mi hai stressato con questo Fran per settimane ora ci esci >> la rimprovero, << Ma non capisci? Sarà orribile >> insiste lei, << Capisco solo che sei in ansia Mechi e non ti succede mai... >> le faccio notare << E poi sarà tutto perfetto, tu lo sei quindi non devi aver paura di niente, perché nemmeno noterà i capelli, le occhiaie, ma vedrà semplicemente la persona stupenda che sei >>, o almeno è quello che spero io anche se ho avuto modo di stare in contatto con Fran ultimamente e non mi sembra un tipo come Jorge, sembra davvero interessato a Mechi e non solo perché è bella o fa la modella, ma per come è. << Tu dici? >> cerca conferma, << Certo, fidati di me, andrà tutto alla grande >> le faccio un sorriso. Credo che le piaccia davvero, si sono visti solo due volte, ma si sono sentiti spesso e penso che sia scattato qualcosa di magico tra loro, come se fossero in qualche modo destinati ad incontrarsi. Sembrerà stupido, ma credo in queste cose. Ci sono persone che si vedono una volta e si innamorano per sempre. Questo non vale per me, io in amore sono sfortunata, quei pochi ragazzi che ho avuto sono fuggiti da me, per il mio modo di essere. << Ok >> si alza di nuovo in piedi lei e batte una mano sul bancone, quasi mi fa paura, << Hai ragione, io devo essere sicura di me stessa, andrà tutto bene e ci divertiremo, sarà una serata stupenda >> inizia a dire decisa, mi chiedo se sia pazza, ma poi lascio perdere. Mi dà un abbraccio caloroso, << Grazie Tini, tu sì che sai sempre come aiutarmi >> borbotta teneramente << Ora vado ho un sacco di cose da fare >> mi sorride e poi sparisce dal mio appartamento. Io rimango scioccata da tutto ciò e poi torno a sedermi sul mio amato divano. Metto Netflix intanto che aspetto che arrivi mia sorella, sono curiosa di conoscere questo ragazzo e spero davvero con tutto il cuore che non sia uno di quei bad boy che fa parte di qualche gang e va in giro con uno stuzzicadenti in bocca vestito di pelle nera, si forse sto esagerando, ma Cande ne sarebbe capace conoscendola. Due occhi verdi mi stanno guardando, << Sei bella Martina >> sento dire una voce che mi sembra lontana, una mano mi sfiora il viso e un senso di beatitudine mi avvolge. Il campanello mi sveglia, devo essermi addormentata, ma quella sensazione piacevole è ancora addosso a me. Apro la porta e come sempre Cande mi salta letteralmente in braccio, << Sono felice di essere qui >> borbotta lei. Noto un ragazzo alto fare capolino in casa, sembra in imbarazzo. E' alto, ha i capelli ricci e una faccia davvero simpatica, per mia fortuna non è il cattivo ragazzo che mi ero immaginata. << Lui è Ruggero... Ruggero mia sorella Martina >> ci presenta lei, stringo la mano al ragazzo che ci osserva confuso. << Siete completamente diverse >> commenta poi, << Te l'avevo detto che non sembravamo sorelle >> risponde Cande, << Si ma non avevo capito che eravate così diverse >> ammette. Ci prepariamo per uscire a pranzo, chiacchieriamo del più e del meno per strada. Ruggero studia scienza politiche e sembra molto intelligente. Noto che ogni tanto guarda Cande con occhi sognanti, e vedo quei piccoli gesti d'attenzione che gli riserva. Forse questa volta Cande ha fatto davvero centro. Fortunata lei. << Ho davvero tanta fame >> brontola poi lei, << Si anche io ho un certo languorino >> ribatte il suo ragazzo. Ci fermiamo in un piccolo ristorante in centro, dove cucinano dell'ottima carne, ma appena entriamo una strana sensazione mi pervade e difatti poco dopo né capisco il motivo. << Non ci credo anche voi qui >> mi viene incontro Alba, che era seduta al tavolo con Jorge e con suo marito Facu. << Già che coincidenza >> del cazzo, vorrei aggiungere, ma sto zitta. Si presenta a Ruggero, << Perché non vi unite a noi? >> chiede Facu, mentre Jorge mi osserva senza mai staccare gl'occhi da me. << Si dai!! Sarebbe fantastico >> a rispondere è Cande, che se potessi la ucciderei all'istante con uno sguardo. Ci avviciniamo al tavolo, cerco di essere entusiasta, ma mi risulta difficile. << Che piacere rivederla >> fa un gran sorriso mia sorella a Jorge, << Il piacere è mio >> ricambia lui. Fanno la conoscenza di Ruggero e poi dopo aver ordinato iniziamo a chiacchierare e io evito ogni conversazione con Jorge. Lui se ne rende conto, perché mi scruta confuso. << Qui tutti dicono che sei fantastica >> mi dice Facu, << Non credo proprio >> rispondo io, << Si è così, Alba ti adora, Jorge non potrebbe stare senza te e suo padre non fa altro che dire quanto sia fortunato ad averti come sua assistente >>. Mi imbarazzo ma cerco di non darlo a vedere, << Faccio solo il mio lavoro >> dico, << E lo fai molto bene, si vede che se in gamba >>, << E lo è >> si intromette Cande, << Già, anche lei non fa altro che dire quanto sia strepitosa sua sorella >> svela Ruggero, << Shh non dire queste cose che poi le usa contro di me >> lo rimprovera lei e ci mettiamo a ridere. Rido e Jorge mi guarda, mentre io fuggo dai suoi sguardi. Non credo che riuscirò mai a perdonare ciò che ha fatto, è stata come un pugnalata, tanto che non mi va nemmeno più di rimproverarlo, di dirgli quanto è stato schifoso il suo comportamento. Come può pretendere che vada tutto bene se finiamo a letto e pochi giorni dopo fa sesso con un'altra, nell'ufficio, quando sapeva benissimo che io sarei arrivata. E' senza scrupoli, senza cuore, ma infondo sono stata stupida io a lasciarmi andare, a lasciami trasportare da quelle sensazioni che dovevo annegare. E ora siamo qui e non riesco nemmeno a guardarlo. << Si può sapere cosa è successo tra te e il tuo capo? >> mi chiede Cande quando finalmente il pranzo si conclude e finalmente non ho più i suoi occhi verdi addosso, << Assolutamente niente >> borbotto, << Dai Tini, l'hai evitato per tutto il pranzo >> l'ha notato, ovvio che l'ha notato, << Davvero Cande non preoccuparti, sai che non abbiamo un ottimo rapporto >>, << Non me la racconti giusta e prima o poi lo scoprirò, sai che non mi sfugge niente cara sorella >> sembra quasi una minaccia. Ruggero ci osserva confuso, << Ti sei messo con una pazza... sappilo >> gli dico io, << Ehi non dire così al mio ragazzo capito? >> si altera lei e sia io che lui iniziamo a ridere. 

Autore: Eccoci qui con un altro capitolo. Spero che vi piaccia anche se non succede nulla di eclatante tra i due, ma abbiate pazienza! <3 A presto con il prossimo capitolo! 


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My Dear Boss (Jortini)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora