Il mistero dell'uomo barbuto

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«Sei sicura di quello che fai?»

«Ero alla fonte, Mel, te l'ho detto e sai che significa. Certo che sono sicura!»

Il litigio a mezza voce tra le due sorelle non scosse nessuno degli abitanti della casa. Da che avevano memoria, Melianta e Fenice battibeccavano affettuosamente, protettive com'erano l'una nei confronti dell'altra. Si comprendevano con un'occhiata ma erano molto differenti, per quanto entrambe avessero un carattere forte e volitivo.
«Vengo con te»

«E Theo?»

«Non morirà perché faccio un passo fuori di casa»

Si sorrisero, divertite loro malgrado, e s'incamminarono. Presero il sentiero che costeggiava la foresta fino a giungere al villaggio del frusciante. Al limitare dell'abitato si trovava la Locanda della visione. Come ricordava Fenice, l'insegna dondolava pigramente al vento, appesa a una catena di ferro battuto.

«Non fermiamoci, il sentiero è quello» borbottò a mezza voce Fenice, indicando un viottolo sterrato al lato della locanda. Non dovettero inoltrarsi di molto nel bosco, per ritrovare la casa della visione. Il tetto color del grano e le pareti color dell'erba fresca dei prati, si confondeva tra gli elementi naturali, quasi come un'allucinazione, uno scherzo della mente. La porta si aprì. L'uomo era veramente bizzarro: vestito con una giacca dallo sgargiante color porpora, aveva una lunga, folta barba scura. Gli occhi erano nascosti da un paio di occhialoni di metallo scintillante e la testa era completamente calva.

«Buongiorno! Immagino siate venute a portarmi un rimedio per la calvizie. Ve ne sarei immensamente grato»

«Un rimedio per la calvizie?»

«Oh, sì, esattamente! Voglio di nuovo i miei fluenti capelli ad adornare il viso! E se non l'avete, fareste meglio a far la strada a ritroso, perché di qui non passerete!»

Fenice, la lingua più pungente dell'agrifoglio, stava già per rispondere in maniera tagliente, ma Melianta fece un passo in avanti, sorridendo:

«Posso preparare il migliore dei rimedi, ma gli ingredienti sono di difficile reperibilità!»

«Ho i miei sistemi... accomodatevi!»

Entrarono nella penombra della casa. L'uomo aprì un baule e disse, con un sorriso:

«Gli ingredienti, madame?»

«Ho bisogno delle foglie fresche di serenoa repens, un po' di corteccia di pigeo africano e una manciata di semi di zucca!»

Il baule sembrò chiudersi e riaprirsi da solo, quindi l'uomo ne estrasse gli ingredienti. Melianta, senza mostrare meraviglia per ciò che era appena accaduto sotto i suoi occhi, li prese dalle sue mani e li dispose sulla tavola, sminuzzando, pestando e tritando tutto con dita agili e svelte.

«Preparo una crema, da mettere ogni sera prima di dormire»

«Se funzionerà, vi sarò debitore»

«Quando funzionerà, ci venga a trovare. Siamo alla Libreria del Cappellaio Matto»

Le libraie delle Meraviglie nel mondo della FantasiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora