La porta della Stanza della Musica si aprì bruscamente, andando a sbattere contro il muro. Lo schianto echeggiò per la dimora, destando il Gran Maestro Diesis dal suo sonno profondo.
Un alito di vento gelido si infiltrò tra gli strumenti musicali. Passò oltre l'Arpa dalle corde dorate, trovata nei Monti dell'Eco, sfiorando con rispetto il Flauto di legno fantastico, recuperato dalle profondità del Lago Sylphmore e soffermandosi di fronte al Violino fatato del Fiume Mormorante. Raggiunse, poi, un Pianoforte, forse il più antico strumento in quella sala adibita solo alla musica appartenente alla Terra Fantastica. Un Pianoforte antico quanto misterioso. E pericoloso.
Si diceva che all'interno si trovasse intrappolata una voce, ma nessuno conosceva davvero la leggenda.
Appartenente a un essere magico di grandi poteri, pronto a tutto per riprendersi ciò che gli apparteneva, la voce era pericolosa, umorale.
Si diceva anche che l'intera storia fosse conservata nella Libreria del Cappellaio Matto; custodi erano le Libraie, piene di conoscenza.
Il vento attese a lungo prima di intraprendere qualsiasi iniziativa. Poi, come spinto da una volontà superiore, liberò i tasti che sfiorò con venerabile rispetto. Premette il Sol centrale e il suono ricco che ne scaturì, dai medi intensi e vibranti, fece tremare l'acqua incantata della polla posizionata nella Torre del Bosco delle Voci, dentro la quale cadde una lacrima salata che increspò l'immagine spiata dalla Signora delle Ombre e riflesse il suo sorriso di gioia.
Arrivò anche alle orecchie attente del Gran Maestro Diesis. Il mago decise di sorprendere sul fatto colui che aveva osato oltraggiare il luogo più importante tra tutti.
I passi felpati non scalfirono l'attenzione del vento. Nonostante si fosse accorto dell'arrivo dell'abitante della casa, rimase lì, su quei tasti, mentre dita invisibili lo guidavano a creare una melodia, all'interno della quale si avvertiva un canto che aveva qualcosa di magico, straziante. Umano.
«Ora ti prendo, ladro di musica!» esclamò il Maestro, con voce rotta e affaticato dalle due rampe di scale percorse correndo. Teneva in mano una lampada a olio, barcollante nella mano stanca.
Saltò gli ultimi gradini, il ginocchio destro scricchiolò, liberando un gemito di fastidio, e il Maestro si affacciò sulla soglia, gridando improperi per il dolore che lo attraversava come lampi di tuono.
Illuminò l'interno e non vide nulla. La musica del pianoforte, però, non cessò. In mezzo all'armonia complessa scaturita dallo strumento, vibrava una voce di donna, ricca di armonici e tante storie da raccontare. Il Maestro rimase senza parole: le leggende, dunque, erano vere? E i rotoli di pergamena erano davvero nella Libreria del Frusciante?
La musica, all'improvviso, terminò. Il vento gelido si buttò contro il mago che cadde a terra urlando dallo spavento.
La Signora delle Ombre increspò con le dita la superficie dell'acqua e la visione sparì. Aveva scoperto dove si celava la sua voce e il pianoforte. Mancava solo scoprire dove fosse l'artefice della maledizione. Mosse ancora l'acqua nella polla, per cercare una visione delle Libraie e della Libreria al limite del Bosco Frusciante.
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Le libraie delle Meraviglie nel mondo della Fantasia
FantasyUna sorellanza di libraie, custodi di un antico sapere Un gatto dai poteri inquietanti, capriccioso e protettivo Un arciere improbabile con una missione impossibile E lui, il mistico, affascinante Cappellaio, ferito in un agguato quasi mortale i dir...