↬𝙴𝚙𝚒𝚙𝚑𝚊𝚗𝚒𝚎𝚜

503 61 55
                                    

Epiphanies are like little errors and gestures — mere straws in the wind — by which people betrayed the very things they were most careful to conceal

-Joyce

-Joyce

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«Ed è per questo che Oscar Wilde è stato così innovativo» conclusi, con aria sognante.
Parlare di letteratura mi metteva sempre di buon umore, anche se avevo come pubblico un asino come Michael Clifford.
Ero rimasto a spiegargli quei concetti per più di un'ora ma dalla sua espressione confusa avevo intuito che gli fossero entrati in un orecchio e usciti dall'altro.
Non si impegnava minimamente e questo un po' iniziava ad irritarmi.
Sì, ero tornato il suo tutor ma doveva impegnarsi, altrimenti mi sarei davvero tirato indietro una volta per tutte.

Sbuffai, sedendomi sul letto, con aria sconfitta.
«Ti giuro che ci sto provando a farmeli entrare in testa ma sono troppe cose! La mia mente non è fatta per autori e poesie... Non sono come te»
A quella sua uscita inarcai un sopracciglio, tenendo ancora tra le mani il libro che stavamo usando.
«Intendi che sono un nerd o un genio?»
«Entrambi»
Alzai gli occhi al cielo, prima di rimanere per qualche secondo in silenzio, a riflettere; ci doveva pur essere un modo per fargli imparare qualcosa.
Non sono come te.
Mi ripetei in mente quella frase, prima di alzarmi dal letto, posizionandomi davanti a lui - che era seduto alla mia scrivania - a braccia incrociate.

«Giusto, tu non sei come me. Sei un po' un bambino viziato»
«Attento a come parli, moccioso»
Nonostante il tono scherzoso, sapevo che poteva alterarsi davvero per una mia frase sbagliata ma insultarlo non era il mio intento, almeno non in quel momento.
«Lasciami finire. Come tale hai bisogno di una ricompensa e io te la darò»
Vidi immediatamente una scintilla di curiosità farsi spazio in quelle iridi verdi tanto belle. Avevo catturato la sua attenzione.
«Ricompense sessuali?»
«Continua a sognare» sbuffai una risata, seppure non posso nascondere che avvampai a quella sua uscita.
Anche se stava scherzando, il pensiero di attrarlo anche solo fisicamente mi onorava... Ma mi aveva già detto che non era così, quindi.

«Ti farò delle domande sugli argomenti di cui ti ho parlato e, ad ogni risposta giusta, ti farò un complimento»
«Un complimento? Tutto qui? Un pompino no?»
«Sai che questo è il massimo che puoi ottenere da me e, per quanto potrebbe accrescere il tuo ego, per mia sfortuna, sono disposto a farlo. Allora, sì o no?»
Rimase a fissarmi negli occhi per qualche secondo, destabilizzandomi nel modo in cui solo lui sapeva fare.
Avrei voluto voltare lo sguardo da qualche altra parte per non sentirmi cadere più di quanto non stessi già facendo, ma non me lo permetteva. Legava l'azzurro al verde con una forza magnetica assurda.
«Spara queste domande»
Rotta quella strana atmosfera, mi schiarii la voce, facendo qualche passo indietro, per poter mettere una certa distanza da noi. Era meglio rimanere professionale.

Epiphany || MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora