❝Why is it that words like these seem to me so dull and cold? Is it because there is no word tender enough to be your name?❞
-The Dubliners
Joyce༄
Natale era finalmente arrivato.
Avevo passato la vigilia con mia madre e William, addobbando la casa e mangiando a più non posso. Se proprio dovevo essere sincero, non era stato poi così male. Gli altri anni giravamo per Camberra, cercando di sembrare una famiglia normale e perfetta; questo trasferimento si stava rivelando sempre più positivo.
William ancora non mi andava del tutto a genio, data la sua superficialità, ma mi aveva regalato un'intera collezione dei libri di Virginia Woolf, quindi per il momento era passato da "odioso" ad "accettabile", un grande passo avanti per me.Nel pomeriggio avrei voluto vedere Michael, anche se ero stato a casa sua solo il giorno prima ma, dalle finestre tirate e le luci spente, avevo capito che fosse uscito. Chissà dov'era andato... Se fosse stato con qualche ragazza? O, peggio ancora, ragazzo? L'idea che fosse con una femmina era quasi più sopportabile, dato che la competizione sarebbe stata su piani diversi ma se fosse stato un maschio avrei passato il tempo a chiedermi se avesse avuto più muscoli di me, vestiti migliori, se gli fosse piaciuto lo sport, se indossasse anche lui giacche di pelle e via dicendo.
Il rosso non mi aveva nemmeno mandato un messaggio durante quella giornata quindi, il 25, a casa di Ashton, con tutti riuniti, ero abbastanza teso.
Avevo paura che la nostra chimica potesse diminuire anche solo per un giorno in cui non ci vedevamo.
Ero diventato patetico, dannazione.Perso nei miei pensieri, non mi accorsi proprio dell'arrivo del soggetto delle mie paranoie.
Solo quando mi pizzicò una guancia, sedendosi sul divano accanto a me, mi lasciai scappare un sorriso.
Osservai per bene la sua espressione, come per assicurarmi che fosse il solito Michael, rilasciando mentalmente un sospiro di sollievo.
Il suo sguardo dolce era sempre lì.
«Hey»
«Hey moccioso»
«Finalmente parli, Luke! Dovevi vederlo, Mike. È da quando ha messo piede qui dentro che è perso nel suo mondo» esclamò Calum, guadagnandosi una mia occhiataccia e un leggero rossore sulle guance. Mi aveva appena esposto!
«Non è vero! Stavo solo riflettendo, cosa che tu non fai» borbottai, incrociando le braccia al petto.
Lui sorrise divertito, alzando un sopracciglio.
«Che antipatico»
«Che stron-»Una mano si posò sulla mia bocca, tappandomela prima che potessi terminare l'insulto.
Alzai lo sguardo su Michael, senza però ribellarmi, con fare interrogativo.
Si limitò a sorridere, spostando la mano che teneva sulle mie labbra verso le mie spalle, circondandole. Mi avvicinò a se, ignorando le occhiate curiose dei presenti.
«Avanti, li apriamo a no questi regali?»🌧️🌧️🌧️
Seduti in cerchio sul tappeto davanti al divano, eravamo pronti per svelare i nostri Babbo Natale segreti.
Preso dall'ansia, mi ero proposto come primo a dare il regalo. Avevo davvero il terrore che a Jason non potesse piacere, nonostante fosse stata Chris a consigliarmi cosa prendergli.
Con un sorriso agitato, gli porsi la busta rossa che conteva una scatola di scarpe da calcio.
«Chris mi ha detto che sei il capitano della squadra nella tua scuola... Spero che possano esserti utili. Se non ti piace il modello dimmelo pure che provvederò a cambiarlo!» parlai velocemente, osservandolo scartare la carta, tirando fuori le scarpe.
Le guardò attentamente, con un sorriso enorme sulle labbra. Per fortuna gli erano piaciute.
«Sono bellissime, Luke. Ti ringrazio»
Ricambiai il sorriso, sentendomi orgoglioso, nonostante fosse stata la mora a fare la gran parte del lavoro.
«Devi ringraziare la tua ragazza, più che altro»
«Grazie Calum allora»
Tutti scoppiammo in una sonora risata, anche a causa dell'espressione fintamente sdolcinata che aveva assunto il moro, lanciandogli un bacio volante.
«Scopate di sopra, grazie» scherzò Chris, alzando gli occhi al cielo.
Ero così contento che la tensione fra di loro si fosse completamente annullata.
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Epiphany || Muke
Fanfic"𝘐𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘣𝘭𝘦𝘮𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘦𝘱𝘪𝘱𝘩𝘢𝘯𝘺 𝘴𝘢𝘪 𝘲𝘶𝘢𝘭 è 𝘔𝘪𝘤𝘩𝘢𝘦𝘭? 𝘊𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘮𝘢𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘷𝘦𝘯𝘪𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘦, 𝘴𝘱𝘦𝘴𝘴𝘰, 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘯𝘦𝘭 𝘮𝘪𝘰 𝘤𝘢𝘴𝘰, 𝘢𝘳𝘳𝘪𝘷𝘢𝘯𝘰 𝘵𝘳𝘰𝘱𝘱𝘰 𝘵𝘢𝘳𝘥𝘪." - "I momenti come...