↬𝙿𝚑𝚘𝚗𝚎 𝚌𝚊𝚕𝚕

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Sono convinto di averti lasciato alle spalle
al punto che certe mattine mi sveglio col sorriso in faccia e le mani giunte a ringraziare l'universo per averti strappato via da me
meno male grido

ma prima 

certe notti immagino che se tu entrassi qui in questo preciso istante tutte le brutte cose che hai fatto finirebbero scaraventate giù dalla prima finestra e tutto l'amore risorgerebbe 
mi sgorgherebbe dagli occhi come se non se ne fosse mai andato 
come se si fosse solo allenato a tacere per tutto questo tempo solo per poter fare tanto rumore al tuo arrivo❞

Per la mia sanità mentale e il mio orgoglio avrei preferito che Michael la smettesse subito con quel suo piano per riconquistarmi, perché ero fin troppo debole quando si trattava di lui.
Continuava a lasciarmi biglietti sull'armadietto ad ogni cambio dell'ora, così per una settimana intera. 
Non c'era bisogno di specificare che Chris ed Harry non ne fossero affatto contenti, soprattutto dato il piccolo sorriso che ogni volta mi spuntava.
Davvero mi stavo facendo ingannare un'altra volta?
Eppure lui era così carino... Mi colpiva il fatto che si stesse impegnando tanto per me ma il mio cuore rimaneva spezzato per ciò che aveva fatto e non sarebbe guarito tanto facilmente.

Con l'ennesimo bigliettino in mano, mi appoggiai di spalle al mio armadietto sospirando.
«Che ti ha scritto oggi? Qualcosa di Shakespeare tratto da Romeo e Giulietta?»
Sentendo l'astio nella voce della mora decisi di non risponderle, infilando il pezzo di carta in tasca.
Il riccio era silenzioso ed era facile indovinare il motivo.
«Ragazzi non preoccupatevi, non l'ho affatto perdonato. Non bastano delle semplici parole per farmi credere che sia cambiato» borbottai, ignorando la sensazione di essere osservato.
Sapevo che aveva gli occhi su di me. Era così fin da quando non gli avevo più permesso di avvicinarsi.
Faceva ancora troppo male averlo a distanza ridotta ma almeno sembrava rispettare quella mia decisione.
«Davvero? Quindi non tornerai con lui? Mai
Le parole di Harry mi colpirono dritto allo stomaco.
Non sarei mai più tornato con Michael?
Schiusi le labbra per rispondergli ma non sapevo cosa. Un giorno lo avrei perdonato? O era finita definitivamente?

Deglutii, stringendomi nella felpa che indossavo.
Marzo era arrivato ed iniziava a fare più freddo.
«Io... Non lo so. Mi ha spezzato il cuore e non dimenticherò mai quello che mi ha fatto. Ha annullato tutta la fiducia che avevo in lui»
«E allora non sarebbe meglio dimenticarlo
Sgranai gli occhi, osservando confuso il viso del castano, non riuscendo a capire dove volesse arrivare. O forse, non volevo capirlo.
Lo sguardo di Chris saettava da me a lui ed ero certo che avesse già inteso tutto ma preferiva lasciare a noi il compito di gestire quella situazione, tanto è vero che poco dopo si allontanò con la scusa di dover andare in bagno.
«Harry...» mormorai, con tono dispiaciuto, mordendomi il labbro inferiore.
«No, Luke, ora devi ascoltarmi. Quanto hai pianto per quel coglione solo io e te lo sappiamo. Io e te. Sono io che ho raccolto i tuoi pezzi, uno per uno. Davvero riusciresti a tornarci insieme sapendo di non poterti fidare? Cos'è una relazione senza fiducia?»
Lo sapevo che aveva ragione ma, per quanto volessi odiarlo, Michael rimaneva l'unica persona che riuscivo ad immaginare al mio fianco.
Non era mai cambiato questo.

«Io non so cosa fare, Haz. Vorrei prendere la decisione giusta ma non so quale sia... L'unica cosa di cui sono certo è che non voglio più soffrire» abbassai lo sguardo, sentendo gli occhi farsi lucidi.
«Allora dammi un'occasione. Lasciami dimostrare che con me quel dolore sordo può trasformarsi in qualcosa di piacevole. Di positivo»
Trattenni il respiro quando lo vidi avvicinarsi, sentendo l'impulso di fare qualche passo indietro.
Avevo paura.
Non volevo che il mio migliore amico ne uscisse ferito e tantomeno volevo usarlo per dimenticare Michael ma se davvero quella fosse stata la cosa giusta...? Se Harry mi avesse reso felice, portando via questo dolore acuto?
«Non voglio ferirti» confessai con un filo di voce, sentendo poi le sue mani posarmisi sulle guance, facendomi alzare il viso.
«Non lo farai, perché te lo sto chiedendo io. Voglio che mi usi per stare meglio. Usa le mie attenzioni, le mie parole e i miei sentimenti per sentirti amato. Voglio rivederti splendere e sono qui per questo. Fammi diventare la causa della tua luce, Luke»

Epiphany || MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora