Capitolo 6

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Dopo cena, mentre i ragazzi si misero con mio padre a giocare con i videogiochi, io e Rydel salimmo in camera mia. -Hey ti va di parlare un po' con me?-. Furono queste le parole che uscirono dalla mia bocca e sinceramente non so neanche perché lo dissi. Forse perché, in quel momento, avevo bisogno di una sorella maggiore. Una sorella maggiore che non ho mai avuto, con la quale confidarmi. Anche se conoscevo i ragazzi da due giorni mi sembrava di conoscerli da sempre. -Ma certo- mi rispose lei. Ci sedemmo sul letto ed io cominciai a dirle che la apprezzavo, che era un modello per me, che tutti loro lo erano. Beh probabilmente tutti i fans glielo avevano detto mille volte, ma poi arrivò la sua risposta: -Mi fa molto piacere, grazie. Però vedi, tutti quelli che ci seguono ci reputano perfetti,ma nessuno lo è, anche noi commettiamo errori-. Erano sagge parole dovevo ammetterlo, ma per me restavano sempre delle persone incredibili, che mi hanno insegnato che per realizzare un sogno ci vogliono impegno e devozione certo, ma ci si deve anche divertire e soprattutto, si deve amare ciò che si fa. Dopo questo momento di chiacchiere con lei salirono anche tutti gli altri e appena ci videro abbracciate (proprio come due sorelle) si unirono a noi... fu l'abbraccio di gruppo più bello che avessi mai avuto e non perché era con i miei idoli, non solo. Fu fantastico perché fu sincero. Lo ripeto: ci conoscevamo da due giorni, ma sembrava che ci conoscessimo da una vita.

Passò una settimana e circa ogni sera parlavamo tutti insieme fino a tardi. In spiaggia spesso portavano la chitarra e cantavamo, attirando l'attenzione della gente; la sera passeggiavamo per il centro parlando e scherzando. Fu una splendida settimana e quel giorno, sabato 6 agosto bisognava seriamente pensare al compleanno di Rydel. Avrebbe compiuto 20 anni. Ci voleva proprio una grande festa, ed io consapevole di questo, approfittai di un momento in cui lei era con mia madre per chiamare i ragazzi e parlare della festa. Rocky fu il primo a parlare: -Secondo me non dobbiamo esagerare. Insomma basterà fare una cosa semplice no?-. Io risposi decisa: -No dai!!! Qui non siamo in America quindi non potremo fare una festa straordinaria, ma potremmo affittare un locale e chiamare un po di gente, buona musica e ci siamo-. Ross e Ratliff sembravano essere d'accordo con me e Riker disse: -Tanto un dj ce l'abbiamo!!! Mamma, papà e Ry tornano qui per il suo compleanno quindi è perfetto. Inoltre possiamo suonare qualcosa... con il tuo aiuto-. Dopo aver detto questo mi guardò, tutti mi guardarono ed io mi sbrigai a rispondere: -No, no, no!! Non ci pensate neanche!!! Io non canterò davanti a tutti i miei amici!!!-. -Ma perché no?!- disse Ellington- Dai ti prego!!!-. -Infatti!! Hai una voce strepitosa Jen!!!-. Io risposi che avrei dovuto pensarci. Sarebbe stato fantastico, ma ero terrorizzata, non sapevo cosa fare. Intanto bisognava pensare alle cose di base diciamo, il luogo della festa, il cibo, gli invitati, tutto. Così decidemmo, nei giorni seguenti, di organizzarci. Avevamo solo due giorni di tempo e avevamo deciso ognuno il momento da passare con lei; ad esempio, mentre lei era in giro con Riker, io, Ross, Rock, Riker e Ratliff cercavamo addobbi e cose varie. Del regalo ce ne occupammo io e Rocky, una tastiera nuova di zecca. Come luogo scegliemmo il salone di alcuni nostri amici che in poche ore fu pronto. Preparammo tutto alla perfezione e decidemmo anche di non considerare Rydel, cioè di far finta di esserci dimenticati il suo compleanno. Furono due giorni stancanti, ma l'8 andammo tutti a dormire soddisfatti.

My Life With Five Guys (R5)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora