Capitolo 8

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La festa procedeva bene, io avevo cantato qualche canzone con i ragazzi e mi era parso che Ross, spesso e volentieri, mi avesse guardata. Io non capivo perché. Cioè era strano. Comunque cercai di non pensarci, di non pensare solo a lui. Ad ogni canzone che Ryland faceva “passare” ballavo con loro e con i miei amici. Poi ad un tratto un lento. Il primo a buttarsi in pista fu Ellington che chiese a Rydel di ballare. Dall’altra parte della sala Cloe lo chiese a Riker che accettò. Anche Rocky fu accontentato, e riuscì a ballare con Lisa. Un po’ tutti in quel momento stavano ballando con colui o colei che li facevano stare felici. Ad un tratto vidi Ross, che ancora non aveva ballato con nessuno (o meglio, aveva rifiutato gentilmente le mille richieste di alcune mie “amiche”  che prima di conoscerlo lo avevano sempre insultato), che si stava avvicinando a me. “No, non può essere. Prima il bacio “amichevole” di incoraggiamento, poi gli sguardi durante le canzoni ed ora questo. No basta. Sto sognando” pensai. Invece non era così. Infatti, non appena mi si avvicinò, mi disse: <Come mai non balli? Non hai ancora trovato il ragazzo perfetto?> mi disse ridacchiando affettuosamente. Io ero molto tentata di dirgli che in quel momento ce lo avevo davanti, ma preferii non esagerare e gli risposi scherzando: <Ah ma finiscila!!! Hahah >. Lui anche rise e poi continuai: <E tu invece? Perché non balli?>. <Perché ho preferito prima sapere se la ragazza più carina qui dentro era ancora senza partner>. Io con quelle parole rimasi di pietra, non riuscivo a muovermi, pensavo che mi sarei sciolta, perché nessuno mi aveva mai detto una cosa così. Io lo guardai con un immenso sorriso e le guance rosse e lui disse: <Allora? Lo devo considerare un “Si sarò felice di ballare”?>. Dopo aver detto questo mi tese la mano ed io la afferrai. Quelle che gli facevano la “corte” ci rimasero malissimo. Quando ci trovammo al centro della cosiddetta pista cominciammo a ballare e mentre ci spostavamo vedevo ciò che accadeva attorno a me: Rydel e Ratliff che ridevano dolcemente, Rocky (al quale doveva piacere proprio tanto la mia amica Lisa) che era impacciato e buffo, Riker che sorrideva a Cloe che stava per svenirgli tra le braccia, Ryland che faceva la cosa che preferiva di più, i nostri genitori che ci guardavano soddisfatti e tutti gli altri invitati che erano felici, ridevano, mangiavano e stavano bene. Fu davvero una festa fantastica.

Due giorni dopo il compleanno di Rydel cominciai a pormi domande. Domande del tipo: “Cosa succederà quando ripartiranno, a settembre, per il tour?” oppure “Non li rivedrò più?”. Poi però arrivai alla conclusione di non pensarci troppo. Insomma mancava ancora tanto, più di un mese. Una sera, durante la quale i ragazzi erano al bowling, decisi di organizzare un pigiama party, con Rydel, Cloe e Lisa. Quando le mie amiche arrivarono, io e Rydel avevamo già preparato tutto. Sarebbe stato un pigiama party all’americana: sacchi a pelo, film romantico, una busta enorme piena di marshmellows, altre schifezze, battaglie con i cuscini e molto altro. Driiiin. Il campanello. <Vado io Delly!!!!!!!!!> gridai. Appena aprii la porta non vidi le mie amiche. O meglio, non le vidi perché erano completamente sommerse da cose inutili. <Se volevate trasferirvi qui bastava chiedere no? Hahaha dai entrate>. Salimmo al piano superiore dove Rydel ci aspettava. Non appena ci sistemammo chiudemmo la porta e spegnemmo la luce per vedere meglio il film. Una volta finito, cominciammo a parlare. <Allora… parliamo di ragazzi?> cominciò Cloe. Noi la guardammo male e poi scoppiammo a ridere, annuimmo e poi io continuai: <Beh potremmo iniziare da Rydel, che con Ell sembra che faccia sul serio no?>. Lei mi lanciò un cuscino in faccia e le mie amiche risero divertite. <Perché non parliamo di voi tre e dei miei fratelli piuttosto?> . <Ma… di cosa dovremmo parlare scusa? Non c’è niente tra noi e i tuoi fratelli!!! Hahah non cambiare discorso!!!>. Le chiacchiere di quella sera furono incentrate soprattutto sul discorso ragazzi, anche se parlammo del più e del meno. Quanto era cambiata la mia vita!!! Mi sentivo sempre felice in quei giorni. Comunque ci addormentammo verso mezzanotte, più o meno quando papà e i ragazzi tornarono dal bowling e quando mamma tornò da una cena. Un altro giorno strepitoso.

My Life With Five Guys (R5)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora