Le settimane passavano e i ragazzi si ambientavano sempre di più. Almeno per due sere alla settimana, c’era un pigiama party, uno solo ragazze e uno tutti insieme. Una sera, più o meno verso il 20 di agosto, mamma, papà, Rydel, Riker e Ellington, decisero di andare a cena. Io non ne avevo voglia e approfittai del fatto che Rocky non stava tanto bene, per poter restare a casa. Ross disse di non aver voglia di uscire, ma non so se fu per quello che rimase con noi. Comunque nella noia, dopo aver cenato con una mega pizza, andammo nella sala con la console dei videogiochi. <Allora… che vi va di fare?> dissi rompendo uno di quei silenzi inutili che spesso piombavano a casa, in quel periodo. <Woo!!! Che roba!!> Disse Ross prendendo da una scatola, che non avevo ancora mai “considerato”, nella quale c’era un regalo di mio zio, la chitarra-gioco, che avevo sempre voluto, ma mai usato. <Si… non l’ho ancora usata… se volete… ah no. Non ne ho altre per voi, altrimenti avremmo giocato> dissi scoraggiata. <Nessun problema sorella!!!> disse Rocky, che si illuminò dopo averlo detto. Uscì dalla stanza ed io guardai Ross in modo interrogativo. Quando rientrò aveva in mano un basso e una mini batteria per giocare. <Beh, allora perfetto no? Hahah dai giochiamo> dissi entusiasta. Appena presi la chitarra mi ritrovai Ross dietro che mi disse: <Devi mettere le mani così… vedi?>. Io per un attimo rimasi senza parole: era dietro di me e con un braccio praticamente mi “avvolgeva” tenendo la sua mano destra sulla mia, sul corpo della chitarra e con l’altra mano teneva quella sinistra, sui tasti. Il suo viso era attaccato al mio e mi sorrideva, era quel suo sorriso che uccideva. Ero persa finchè Rocky non mi fece tornare sulla Terra. <Hey!!!> gridò <se voi avete finito cominciamo eh!!>. Io e Ross ci separammo e ridendo nervosa gli dissi: <Haha grazie mille, ma credo di riuscirci… o almeno ci provo>. Ero di nuovo rossa, in quel mese penso che, a forza di diventarci, la mia faccia avesse preso quel colore fisso. Giocammo io alla chitarra, Rocky al basso e Ross alla batteria. Ridevamo, scherzavamo, era bellissimo. Quando gli altri tornarono a casa, si unirono a noi e giocammo fino a tardi, o almeno, fino alle urla di mia madre.

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My Life With Five Guys (R5)
FanfictionQuesta è la storia di Jennifer, 15 anni, una vita tranquilla e semplice, che viene ad un tratto stravolta da una notizia apparentemente orribile, che cambierà la sua vita...