RYAN
Rientro dalla mia corsa mattutina, in realtà dovevo rientrare quasi un'ora fa ma ho deciso di passare dal centro commerciale per prendere un piccolo regalo ad Andy. Mi ha parlato di quanto sia appassionato di musica ed arte, l'ho sentito cantare per me e credetemi, è riuscito con poche parole a scuotermi l'anima. Quindi ho pensato che una nuova tracolla per chitarra avrebbe potuto fargli comodo.
È un gesto un po' azzardato, ne sono consapevole, lo conosco veramente da poco ma, dopo anni, credo aver trovato quella persona che di cui tutti parlano classificandola come "quella giusta". È un ragazzo brillante, indubbiamente bello, che fa prevalere la sua opinione senza farsi scalfire dal giudizio altrui, leggermente timido quando gli si fanno dei complimenti e altre mille piccole cose che potrei stare qui ore a parlarne, ma un particolare di lui mi ha colpito nel profondo: i suoi occhi. Azzurri, luccicano come diamanti e sono in grado di vedere dove tutti gli altri si fermano.Ma il segreto che gli sto nascondendo mi logora l'anima, allo stesso tempo so quanto metterei a rischio lui e i suoi amici se decidessi di parlargliene. Nessuno deve osare torcergli un capello perché mi manderebbe fuori di testa sapere che la causa del suo dolore sono io, ma allo stesso tempo non riesco a stargli lontano. Un discorso molto egoistico, lo so.
Poso le chiavi di casa sul tavolo del salotto, la mia playlist risuona ancora nelle cuffie che indosso, mi volto in direzione delle scale che mi porteranno al piano di sopra dove si trova il bagno quando, appoggiato allo stipite dell'ingresso della cucina, vedo Sonny intento a fumarsi una sigaretta. Mi tolgo entrambe le cuffie mettendo in pausa la musica, ripongo il tutto all'interno della tasca della tuta senza mai distogliere lo sguardo da lui.
«Che ci fai qui?» chiedo portandomi indietro alcune ciocche di capelli.
«Qui l'unico che fa le domande sono io, Beaumont.» mi risponde a denti stretti, fa l'ultimo tiro di sigaretta prima di avvicinarsi a me spengendola nel posacenere che si trova sul tavolo dietro di me, mi limito ad annuire incitandolo a continuare. «Sono passate due settimane, dove cazzo sono i miei soldi?!»
«Ci sto lavorando.» rispondo tranquillamente.
«Lavorarci non implica cercare di portartelo a letto!» sbotta.
«Non so di cosa tua stia parlando.» con uno scatto si avvicina al mio viso, posso notare la sua rabbia crescere a dismisura.
«Ti ho visto l'altra mattina, quando lo hai riaccompagnato a casa sua, non dirmi cazzate. Ti avevo detto di riprenderti quei cazzo di soldi.»
«Non ti interessano i soldi, ti ho già procurato una cifra più alta di quella. Ti fa imbestialire che lui non provi niente per te.» confesso acidamente, la sua mano si posiziona sul mio collo alzandomi da terra per poi far scontrare la mia schiena con violenza contro il muro.
«Sei davvero così ingenuo da pensare che un ragazzo come Andy possa provare qualcosa per te? Tu che sei un ladro, tuo fratello è un drogato del cazzo, hai abbandonato i tuoi fratelli minori; come pensi possa innamorarsi di un bugiardo?» la rabbia cresce a dismisura dentro di me non facendomi più connettere, lo spintono allontanandolo da me con forza.
«Mio fratello è un drogato del cazzo per colpa tua, rubo perché lavoro per te dato che mio fratello era indebitato con te e volevi ucciderlo, mi hai portato via i miei fratellini così che potessi avere il totale controllo su di me. Gli hai raccontato dei tuoi affari loschi? Non credo quindi qui siamo in due ad essere bugiardi!» grido a pochi centimetri dal suo viso «Ma credimi, lo vedo come mi guarda e non riuscirai mai a guadagnarti quello sguardo.» sussurro con l'intento di ferirlo nell'orgoglio, poi succede tutto in un paio di secondi.
Un pugno si scontra contro la mia bocca, il sapore metallico del sangue si espande all'interno di essa, mi spintona nuovamente contro la parete mentre nuovi pugni colpiscono le mie costole. Vorrei rispondere con la stessa moneta ma so che ciò complicherebbe ancora di più la situazione così cerco in ogni modo possibile di difendere il mio viso, mi sbilancio cadendo a terra e Sonny ne approfitta per assestarmi una serie di calci nella pancia. Il dolore si propaga in ogni punto del mio corpo portandomi a stringere forte gli occhi, la serratura della porta scatta e tutto si ferma.
«Ti avevo detto che ci avrei parlato io, mi avevi promesso che non gli avresti fatto niente!» sbotta Brook prima di avvicinarsi a me.
«Allora dì al tuo amichetto del cazzo di imparare a tenere la bocca chiusa.» gli risponde Sonny per poi ridere di gusto, sento dei passi che si allontanano e la porta chiudersi, apro lentamente gli occhi assicurandomi che non sia più in casa.
Lentamente mi alzo mettendomi seduto con la schiena appoggiata al muro, il sangue continua ad uscire dal mio labbro così ci passo il dorso della mano eliminandone momentaneamente le tracce.
«Ti avevo avvertito.»
«Non me ne frega un cazzo dei tuoi avvertimenti Brook.»
«Rye, io sto solo-»
«No Brook, per la prima volta nella mia vita sento di provare qualcosa di forte per qualcuno. Conosco i rischi che corro ma so anche quanto mi renda felice, quanto non mi faccia pensare a tutta la merda che mi circonda. Non mi piegherò ai voleri di uno stronzo solo per qualche suo capriccio, perché Andy per lui è questo e non si merita una persona così preziosa. Non farò il tuo stesso errore, non rovinerò tutto come tu hai fatto con Jack.» sbotto furioso, il suo sguardo muta completamente.
«Smetti di rinfacciarmi gli errori del passato, Jack è un capitolo chiuso. Ora c'è Sonny nella mia vita.»
«Per Sonny sei solo la sua puttana, non ti amerà mai Brook.» uno schiaffo mi colpisce in pieno viso facendomi voltare completamente dalla parte opposta ma ciò non mi fa arrendere.
«Non permetterti mai più.»
«Sai anche tu che è così, non fare il finto tonto.» Brook si alza entrando in cucina, apre l'anta del freezer prendendo qualche cubetto di ghiaccio che avvolge in uno strofinaccio per poi tornare da me.
«Lo so che hai ragione, ma non posso farci niente. Non posso avere indietro la mia vecchia vita, il mio primo amore perché siamo intrappolati con lui.» mi porge lo strofinaccio sedendosi di fronte a me per poi abbassare lo sguardo torturandosi le mani. «Non mi perdonerò mai per il male che gli ho fatto perché lo amo ancora, con tutto me stesso, e ne ho avuto conferma un mese fa quando l'ho rivisto.»
«L'hai rivisto? Dove?» chiedo interessato, non mi aveva raccontato questo particolare.
«Al Lions, è venuto insieme ad Andy.» lo guardo sconvolto.
«Perché non mi hai detto che lo conoscevi?»
«Perché ho scoperto da Sonny che il famoso "bellissimo biondo" di cui parlavi era lui. Ma devo dirti una cosa...»
«Dimmi Brook.»
«Andy ci ha sentiti parlare questa mattina, non so di preciso cosa abbia sentito. Ma so che vorrà scoprirne di più.» annuisco lentamente mentre ogni possibile scenario negativo si presenta davanti ai miei occhi.
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Forelsket // Randy // (SOSPESA)
ФанфикAndy sta camminando tranquillamente per i corridoi del centro commerciale, è appena uscito dalla libreria dove ha acquistato l'ennesimo libro di psicologia e, non riuscendo a resistere, sta già leggendo le prime pagine quando una persona gli viene a...