Thirty - Friends

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Entro a casa con le varie borse della spesa che poso sul tavolo della cucina, Mikey accantona per un attimo lo studio dandomi una mano a sistemare il tutto negli appositi spazi. Sono quasi le sei di sera e Jack dovrebbe rientrare a breve così, dopo aver sistemato la spesa, inizio ad apparecchiare la tavola per tutti. Preparo poi tutto l'occorrente per preparare un po' di pasta così quando l'irlandese rincaserà dovrà solo sedersi a tavola per cenare.
Sento la serratura scattare e Jack fa ingresso in casa, mi volto appena per salutarlo e noto un velo di nervosismo sul suo volto.

«È tutto okay?» chiedo mentre faccio le porzioni.

«No per niente. Sai chi ha avuto la brillante idea di scrivermi? Brook! Ma che cazzo gli passa per la testa, io sono veramente senza parole!» inizia a farneticare gesticolando e io mi limito a scuotere la testa.

«Sì, lo sapevo. Sono stato io a dirglielo.» confesso tranquillamente, il silenzio cala nella stanza e quattro occhi si posano su di me. Mikey ride sotto i baffi, ormai anche lui è al corrente della questione Brooklyn, mentre Jack mi guarda con occhi sbarrati.

«Sei stato tu? Quando? Ma soprattuto perché?»

«L'ho incontrato oggi al supermercato e perché so che, sotto sotto, ti manca.» Jack ha sempre avuto questo vizio di nascondere i suoi sentimenti, dopo che lui e Brook si erano lasciati non ha mai voluto affrontare il discorso con me. Ribadiva sempre la stessa frase: "A quanto pare doveva andare così." e lasciava cadere il discorso.

«Non è assolutamente come dici tu Andy. Io-» lo interrompo prima che possa rifilarmi una delle sue solite scuse.

«È così Jack, chi pensi di prendere in giro? Ti conosco da una vita e vedo come cambi atteggiamento quando parli di lui, di come svii il discorso. Lo ami ancora ed è inutile negarlo, non sei riuscito a trovare un'altra persona che ti facesse stare bene perché le compari tutte a lui, nonostante sia passato del tempo tu ancora pensi a lui, constantemente. E, se proprio devo essere sincero, è da egoisti lasciare andare la propria felicità quando hai quella persona davanti a te. Sii felice tu che puoi.» sbotto, sento gli occhi pizzicarmi segno che le lacrime stanno per uscire senza controllo.

Abbasso la testa cercando di non farmi notare dai miei amici, ripenso a quando stavo bene e mi maledico ogni giorno di riporre il mio benessere in Ryan ma ci spero sempre, spero sempre che torni da me anche se sembra soltanto un miraggio. Anche io merito di essere felice, lo meritiamo tutti. Due braccia mi avvolgono il corpo e io mi lascio andare in pianto liberatorio, l'ennesimo che faccio ormai.

«Sei il fratello che non ho mai avuto.» Jack sussurra piano queste parole ed un sorriso nasce spontaneo sul mio viso.

Un altro paio di braccia si stringono intorno a noi, loro sono la mia seconda famiglia, quella che ti scegli e che sai che rimarranno sempre al tuo fianco, nel bene o nel male loro per me ci saranno.

Forelsket // Randy // (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora