Eight - Coffee break

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La lezione di matematica oggi mi sembra più lunga del solito, sto scarabocchiando il quaderno da una buona mezz'ora ignorando completamente cosa sta dicendo la professoressa.
È passata una settimana dal mio incontro con Ryan e non riesco a togliermi dalla testa il suo improvviso cambiamento d'umore, mi sono sentito offeso quando ha pensato che volessi analizzarlo, come se fosse un oggetto. Nessuno ha mai usato il mio percorso di studi in quel modo, come se ogni persona che incontro possa diventare un mio futuro cliente invece di un semplice amico, mi ha letteralmente mandato su tutte le furie la sua affermazione.

Come ulteriore distrazione alla lezione di oggi, il mio cellulare vibra all'interno della tasca della felpa e, senza farmi scoprire, sbircio la schermata che mi rivela un nuovo messaggio da parte di Sonny.

"Ti va un caffè nel bar di fronte alla tua facoltà?"

Non mi importa se ho lezione per le due ore successive, oggi ho bisogno di staccare la spina quindi accetto l'invito di Sonny. La campanella suona segnando, finalmente, la fine di quest'ora infernale, raccolgo le mie cose mettendole dentro lo zaino per poi uscire velocemente dall'aula.
Una volta arrivato di fronte all'entrata del bar mi guardo intorno alla ricerca di Sonny che sembra non essere ancora arrivato, sto per estrarre il telefono dalla felpa quando due mani calde si posano sui miei occhi.

«Indovina chi sono..» tre parole sussurrate all'orecchio che sono capaci di farmi rabbrividire, sorrido istintivamente.

«Un'idea ce l'avrei.. Ryan Robertson?» le mani se ne vanno dai miei occhi, mi volto potendolo finalmente ammirare e la sua espressione contrariata mi porta a ridere di gusto.

«Mi sembrava di aver specificato già dal nostro primo incontro come voglio essere chiamato, Andrew.» mi dice incrociando le braccia al petto e alzando un sopracciglio.

«Touché.» mostro le mani in segno di resa scatenando la sua risata, entriamo poi all'interno del bar prendendo posto in un tavolo abbastanza lontano dalla massa di studenti presenti a quest'ora.

Ordiniamo entrambi un tè caldo, passiamo le successive due ore a parlare. Mi racconta come è andata la sua giornata, di come sta andando il pub di Brook, dal momento che dopo l'inaugurazione non siamo più riusciti a tornarci, ogni tanto si passa la mano tra i capelli corvini ed io rimango incantato da quel gesto così semplice.

«Non puoi capire cosa mi è successo l'altro giorno...» inizia a raccontare Sonny mentre io mi porto la tazza alle labbra bevendo l'ultimo sorso di tè, la vibrazione del mio cellulare mi porta ad abbassare lo sguardo continuando ad ascoltare il ragazzo di fronte a me.

"Sei davvero bellissimo con quella camicia a quadri oggi."

Il mittente di tale messaggio è Ryan, che non sentivo appunto dal nostro incontro. Cercando di non farmi notare troppo da Sonny, alzo lo sguardo dallo schermo cominciando a guardarmi intorno per poi trovarlo appoggiato allo stipite della porta del ripostiglio del bar, si scosta il ciuffo dagli occhi per poi sorridermi.

"So che è passata una settimana in cui non mi sono fatto sentire e l'ultima volta non mi sono comportato nel migliore dei modi.. quindi pensavo di portarti in un posto stasera, accetti?"

Mi mordo l'interno guancia indeciso sul da farsi, Ryan mi regala uno sguardo supplichevole con annesso broncio, sto per rispondere quando un finto colpo di tosse mi fa tornare alla realtà distruggendo quella bolla che mi ero creato con Ryan.

«Andy mi stai ascoltando?!» sbotta leggermente infastidito Sonny.

«Sì..sì perdonami, m-mi ero incantato...» deglutisco nervosamente, volgo nuovamente lo sguardo dietro di lui ma Ryan sembra scomparso, riguardo così un'ultima volta il messaggio che mi ha inviato prima trovandone uno nuovo.

"Scusami ma devo scappare, non c'è fretta per una risposta. Inviami la posizione quando vuoi ed io sarò da te il prima possibile."

«Capita a tutti di distarsi, tranquillo.» mi risponde Sonny rilassandosi sulla sedia.

«Vado un attimo in bagno, torno subito.»

«Non scappo biondino.» dice scherzosamente, fingo un sorriso dirigendomi velocemente verso il bagno. Apro il rubinetto dell'acqua mettendo entrambe le mani sotto il getto freddo per poi passarmele sul viso facendo respiri profondi, osservo il mio riflesso nello specchio del bagno.

La mia testa dice di continuare la frequentazione con Sonny che sembra tanto un bravo ragazzo ma il mio cuore dice di scoprire di più sul ragazzo misterioso che porta il nome di Ryan.
Prendo il telefono scrivendo le prime parole che mi vengono in mente prima di tornare da Sonny.

"Questa è la via di casa mia, ti aspetto per le dieci questa sera. Non tardare."

Forelsket // Randy // (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora