Twenty - Netflix

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Il campanello suona facendomi sussultare, mi affretto ad aprire trovandomi davanti la bellezza disarmante di Rye. Indossa una semplice felpa rossa, con dettagli in bianco, dei pantaloni della tuta neri chiudendo il tutto con paio di Vans ormai consumate.
Ci guardiamo per qualche secondo, leggermente imbarazzati, mi sposto al lato della porta facendolo entrare.

«Ho già preparato tutto, dobbiamo solo scegliere il film.» lo informo mentre prendo posto sul divano, si posiziona accanto a me prendendo poi il pc per portarselo sulle gambe mentre sfoglia il catalogo di Netflix.

«Che ne dici di questo?» mi mostra la copertina di una commedia divertente, acconsento per poi guardarlo dritto negli occhi.

«Non ti starai dimenticando qualcosa, vero Rye?» alzo leggermente un sopracciglio mentre lui mi guarda interdetto per poi distogliere lo sguardo mettendosi a ridere.

«Vado subito a preparare i pop corn.» batto le mani come un bambino che ha appena ricevuto il regalo che desiderava tantissimo, Rye si alza dirigendosi in cucina ed io lo seguo a ruota.

Lo osservo in ogni suo piccolo movimento mentre parliamo del più e del meno, non riuscirò mai a trovare delle parole giuste per descriverlo. Sembra quasi che nessuna delle parole presenti nel mio vocabolario non gli rendano giustizia, mi chiedo come ho fatto a conoscere una persona così magnifica. L'ennesimo campanello d'allarme mandato dalla mia testa mi dice che finirà male, ma come da consuetudine lo ignoro.

«I pop corn sono pronti.» si volta verso di me con una ciotola piena di pop corn caldi, che rilasciano un odoro pazzesco per tutta la cucina, si avvicina ed io ne approfitto per rubarne qualcuno per portarmelo alla bocca. Rye, in tutta risposta, mi schiaffeggia la mano.

«Niente pop corn prima del film, signorino.»

«Va bene, daddy.» Rye spalanca gli occhi e io ci metto qualche secondo a realizzare ciò che ho appena detto, mi porto una mano sul viso cercando di nascondere il più possibile l'imbarazzo segnato delle mie guance rosse.

«Non preoccuparti, non mi dispiacerebbe se tu mi chiamassi così.» mi sussurra all'orecchio e il calore sulle mie guance aumenta.
Ci accomodiamo sul divano e facciamo partire il film, questa volta sono io a sdraiarmi sulle sue gambe. Percepisco la sua mano percorre ogni lembo della pelle del mio viso per poi finire in mezzo ai miei capelli facendo rilassare ogni muscolo del mio corpo.

**

«Vado un attimo in bagno, torno subito.» avverto il castano che annuisce mentre mette in pausa il film.

Salgo al piano di sopra entrando nella stanza, dopo aver finito mi avvicino al lavandino aprendo l'acqua, successivamente ci metto sotto le mani per lavarle mentre mi perdo ad osservare il mio riflesso nello specchio. Ripenso al ragazzo che mi sta aspettando al piano di sotto e un sorriso involontario nasce sul mio viso, esco poi dal bagno e prima di scendere il primo scalino mi accorgo che la luce della mia stanza è accesa così mi avvicino.
Apro ancora di più la porta che era socchiusa e la scena che si presenta davanti ai miei occhi mi fa ghiacciare il sangue nelle vene.

Rye ha trovato la tracolla che nascondevo sotto al letto e sta contando tutte le mazzette, come se volesse essere sicuro che ci fossero ancora tutti. Si accorge del mio ingresso nella stanza e la mazzetta che stava controllando gli cade delle mani.

«Quindi eri tu il ragazzo al centro commerciale?»

«Andy, i-io posso spiegarti tutto...» inizia il discorso e la rabbia che stava crescendo dentro di me esplode come una bomba.

«Non me ne frega un cazzo delle tue spiegazioni. Vattene da casa mia.» Rye non accenna a muoversi «Adesso!» grido forte così lui raccoglie le cose e mi sorpassa, ma se pensa che la cosa finisca qui si sbaglia di grosso.

Lo seguo fino al giardino che da sulla porta principale mentre continuo ad urlargli dietro tutta la rabbia che sto provando. Come aveva potuto farmi una cosa del genere? Dopo tutto quei momenti che avevamo passato? Dopo tutte le parole che aveva riservato solo per me? Mi aveva mentito sin dal primo giorno che ci eravamo incontrati, nella caffetteria di fronte alla mia facoltà. Ricordo quel giorno come se fosse ieri e in questo momento vorrei soltanto cancellarlo per il dolore che mi provoca.
Mille domande si annidano, una dietro l'altra, nella mia mente che da un momento all'altro sarebbe scoppiata.
Fuori sta piovendo, ma non ci interessa, le gocce colpiscono ripetutamente e senza sosta i nostri corpi.

«Quindi, per tutto questo tempo, sei stato con me solo per i soldi vero?»

«No Andy, il motivo principale è un altro.» mi risponde serio, nonostante sia tremendamente incazzato con lui, la pioggia che ormai lo sta bagnando completamente lo rende ancora più bello ai miei occhi.

«Ah sì? E sentiamo, quale sarebbe?» chiedo sarcastico.

Rye aspetta qualche secondo prima di dire o fare qualcosa, poi getta a terra il borsone contenente i soldi e mi raggiunge in pochi passi, dato che mi ero tenuto a debita distanza da lui.
Prende tra le sue grandi mani il mio viso ed unisce le nostre labbra, sono morbide proprio come me le ero immaginate, in quel momento la rabbia se ne va lasciando spazio alla passione che mi scalda dentro. Mi lascio trasportare da quel bacio, rilassandomi a quel contatto, passo la lingua sul suo labbro inferiore chiedendo di approfondire il bacio, cosa che Rye non mi nega. Poso entrambe le mani sui suoi fianchi, avvicinandolo ancora di più a me.

Quando le nostre lingue si incontrano, in quella danza bisognosa, il mio cuore esplode e mille brividi ricoprono il mio corpo. In questo esatto momento mi sento nel posto giusto con la persona giusta, non ci importa minimamente della pioggia che continua a cadere imperterrita bagnandoci ancora di più, ci lasciamo trasportare da quel bacio e da quei sentimenti che proviamo ma allo stesso tempo abbiamo paura di confessare.

«È questo il motivo.» mi dice allontanandosi dalle mie labbra, che sento gonfie per i ripetuti baci. «Ma, purtroppo, non posso rimanere al tuo fianco adesso.» continua.

La felicità che stavo provando viene spazzata via con delle semplici parole, che mi colpiscono nel profondo. Fanno male come una lama. Le sue mani lasciano il mio viso, ci guardiamo un'ultima volta mentre i miei occhi si riempiono di lacrime e quelle che sfuggono si mischiano con la pioggia, riprende il borsone e, senza voltarsi, sparisce nell'oscurità della notte.
Ed io rimango lì, immobile mentre le lacrime scendono copiose sul mio viso, consapevole di non rivedere mai più un bugiardo, di cui mi sono follemente innamorato.

Forelsket // Randy // (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora