Salgo velocemente le scale che mi portano di fronte al mio condominio, faccio il gesto di inserire la mano dentro la tasca per trovare le chiavi quando un Mikey in tenuta sportiva apre la porta, mi osserva con un espressione mista tra il divertito e lo stranito.
«Dove vai così di corsa?» chiede mentre lui esce ed io entro appena all'interno dell'appartamento.
«Devo uscire tra meno di venti minuti, tu invece dove vai?»
«Hai un appuntamento e non mi dici niente? Non me lo aspettavo da te!» si porta una mano sul petto all'altezza del cuore improvvisando un gesto teatrale drammatico, ma ciò che viene fuori è una scena troppo divertente ai miei occhi. «Comunque sto andando a fare una corsetta ad Hyde Park.»
«Lo so che ti ha detto tutto quello stronzo di Jack, non fare il finto tonto. Ora devo andare sennò faccio tardi, buona corsa Cobban!» replico mentre mi chiudo la porta alle spalle, corro nella mia stanza dove lancio la tracolla per poi dirigermi in bagno per farmi una doccia rinfrescante.
Faccio ritorno in camera, apro le ante dell'armadio osservandone il contenuto affinché possa trovare qualcosa di adatto per questa sera. Alla fine opto per un paio di jeans neri, una camicia del medesimo colore con dei fiori bianchi e le mie adorate Vans Old School, sistemo velocemente i capelli e nello stesso momento qualcuno suona al campanello.
«Vado io ad aprire!» grida Jack che fino a quel momento non avevo sentito e di conseguenza pensavo fosse ancora a lavoro.
«Più tardi io e te facciamo i conti Duff!» sbotto mentre recupero il portafoglio dai pantaloni che portavo poco prima mettendolo in tasca, nell'altra tasca metto il telefono insieme alle chiavi per poi uscire definitivamente dalla mia stanza.
Jack, appoggiato allo stipite della porta con le braccia conserte, sta parlando con Sonny che si passa una mano tra i capelli corvini, sposta i suoi occhi verdi su di me sorridendomi radioso.
«Sei pronto?» mi limito ad annuire sorpassando Jack, mi volto verso di lui trovando un sorriso sghembo sul suo viso.
«Fate i bravi ragazzi.» ci canzona l'irlandese come se fosse nostro padre.
«Sta' zitto Duff, ci vediamo più tardi.» rispondo per scendere le scale affiancato da Sonny.
Una volta arrivati davanti al piccolo giardino del nostro appartamento ci fermiamo entrambi guardandoci negli occhi. Solo adesso mi accorgo di quanto sia estremamente bello questa sera, indossa una maglietta in cotone nera con maniche a tre quarti, dei jeans chiari e un paio di Converse nere. Il profumo che indossa mi invade le narici, è dolce e fresco ciò mi porta a pensare che questo abbinamento si addica molto alla sua personalità.
«Quindi... dove andiamo?» chiedo curioso.
«Lo scoprirai presto Andrew.»
«Non chiamarmi così, solo Andy.» replico leggermente stizzito, non perché non mi piaccia il mio nome ma semplicemente perché ritengo che sia troppo formale quando mi trovo insieme a ragazzi più o meno della mia età, per questo lo abbrevio.
«Va bene Andy» dice marcando il nome facendomi sorridere «Rimane comunque il fatto che non ti dirò dove andremo, adesso vieni che saliamo in macchina o arriveremo tardi.» fa due passi indietro per poi voltarsi completamente con il corpo in direzione della sua auto e io mi limito a seguirlo.
**
Sonny ferma l'auto in un parcheggio sterrato di un piccolo parco, infondo alla strada contornata da alti pini riesco a scorgere un piccolo chioso in legno che da su un immenso lago. Scendiamo entrambi iniziando a camminare sopra il piccolo vialetto coperto da sassolini bianchi, ci accomodiamo su una panchina più vicina alla riva del lago, esso è contornato da alcuni led blu chiaro che rendo il tutto ancora più suggestivo.
«Vado a prendere da bere, vuoi qualcosa?» mi chiede Sonny mentre si alza dalla panchina per poi passarsi entrambe le mani sui jeans.
«Una birra chiara, grazie.» mi sorride per poi dirigersi verso il chioso, un leggero venticello fresco mi carezza il viso facendomi chiudere gli occhi, rilassandomi.
«Ecco la tua birra.» la voce di Sonny mi fa tornare con i piedi per terra, allungo la mano verso il bicchiere e le nostre dita si sfiorano appena, i nostri occhi si incontrano e lascio vagare il mio sguardo su tutto il suo viso notando le sue guance arrossire. Lo trovo un gesto estremamente dolce.
«Quindi, come mai non mi hai mai scritto?» mi chiede mentre si porta alle labbra il bicchiere colmo di birra rossa.
«Te l'ho già detto, sono stato occupato.»
«Non sono nato ieri Fowler.» mi mordo l'interno guancia mentre sento il suo sguardo bruciare sulla mia pelle.
«Sinceramente non pensavo che fossi serio quella sera, non mi sembri il tipo che va dietro ad uno come me.» mantengo lo sguardo fisso sulla superficie del lago dove ogni tanto fa capolino qualche papera che sguazza tranquilla.
«Tu sei esattamente il tipo di ragazzo che cerco da sempre.» mi confessa così mi volto verso di lui sorridendo leggermente imbarazzato. «Quindi spero mi permetterai di conoscerci meglio.» continua mentre si ravviva il ciuffo.
«Siamo sulla buona strada, Robertson.» dico prima di portarmi il bicchiere alla bocca sorridendo sotto i baffi.
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Forelsket // Randy // (SOSPESA)
FanficAndy sta camminando tranquillamente per i corridoi del centro commerciale, è appena uscito dalla libreria dove ha acquistato l'ennesimo libro di psicologia e, non riuscendo a resistere, sta già leggendo le prime pagine quando una persona gli viene a...