35. La Stazione dei ricordi

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Noah continuava a parlare al ragazzo dormiente, raccontandogli ogni cosa possibile ed immaginabile che le passava per la testa.

Il ragazzo sembrava ascoltarla e reagire con i suoi piccoli e soliti movimenti, ma dopo un po' smise di "risponderle".

-Nicco.. Nicco perché non mi rispondi più..? Amore.. Dammi un segno ti prego.. - lo implorò la ragazza scuotendolo da un braccio

Nessun cenno da parte del ragazzo.
Noah crollò. Definitivamente. Le lacrime presero possesso del suo viso e la paura le premeva fortemente il petto fino a farle mancare l'aria.

Niccolò, dal canto suo, in quella specie di coma,rivive tutti i ricordi del suo passato, come se tutta la sua vita fosse stata comandata da un pulsante replay.

~Inizio flashback~

-Mamy, vieni qui! Guarda! - la chiamò il bambino mentre saltellava contento

-Cosa amore? - domandò la donna raggiungendo il bimbo

-Cosa sono queste? - chiese quest'ultimo indicando delle ranocchie che saltellavano davanti casa loro

-Sono rane, tesoro. Delle piccole rane - spiegò lei inginocchiandosi alla sua altezza

-E sono pericolose? - chiese il bimbo intimorito

-Ma no sciocchino! Non possono farti assolutamente nulla, specialmente se io sono con te - sorrise divertita

-Guarda mamy! Sono una ranocchietta! - esclamò il piccolo mentre cercava di riprodurre le mosse dei piccoli animali verdi

-Dai piccola ranocchia entra, la cena è quasi pronta- disse la donna mentre lo osservava con un sorriso allegro e divertito in volto

-arrivo! - esclamò prima di prendere una rincorsa ed entrare a casa.

-Dai mamma muoviti! Ho fame io! - continuò Niccolò fermandosi sulla soglia della porta

La donna scosse la testa divertita ed entrò in casa

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-Nicco sei sempre la solita peste! Mi farai diventare pazza.. - esclamò la donna stremata dal carattere vispo del figlio

-Gne gne gne! - ribatté quest'ultimo incrociando le braccia al petto

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-Dormi tesoro, è tardi- sussurrò la donna accarezzando la testa del piccolo

-dormi qui con me? -

-Va bene tesoro, cerca di dormire però-

-Mi canti qualcosa? - chiese Niccolò con voce innocente, e la donna intonò qualche melodia con la voce. Era una melodia leggera, rilassante, calma, tranquilla.. Una melodia che non si sentiva in giro, un melodia che conoscevano solo loro

-Buonanotte mamy... - sussurrò il piccolo prima di chiudere gli occhi e addormentarsi cullato dalle carezze e dalla dolce voce della madre

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-Dai tesoro corri! - Urlò la donna tendendo la mano al figlio mentre correvano, anzi scappavano, dai bombardamenti e dagli spari che gli andavano contro

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