-Ciao Nic io vado! - salutò Esther prima di correre verso la porta
-Ma come? Non mi dai nemmeno un bacetto? - si finse offeso il moro facendola voltare
La piccola corse verso di lui e gli diede due baci sulla guancia per poi sorridergli come solo lei sa fare
-aveva ragione papà quando diceva che tieni i capelli costantemente in disordine! - esclamò poi osservando il ciuffo disordinato del fratello
-non sono di certo io a decidere la sua forma- fece spallucce lui
-però è bello, si abbina alle lentiggini - ammise lei sfiorando le gote del moro
-grazie pulce ma se non ti sbrighi farai tardi- l'avvertí lui, anche se quasi gli dispiaceva lasciarla andare
-già vado, a mai più Nic! - esclamò lei mentre lo salutava con la manina, per poi raggiungere i suoi amici.
Niccolò uscì fuori la porta per vederla allontanarsi e intravide una carrozza.
Si aprí la porta della carrozza e vide l'ultimo volto che vorrebbe mai vedere sulla faccia della terra.
Era lui.
Era lì che ghignava soddisfatto.
La sua corona scintillava sulla sua testa arguta e la barba bionda circondava il mento per niente sporgente.-Andiamo Esther, saluta per l'ultima volta tuo fratello. Andiamo a fare un bel giretto nelle grotte del castello. Che dici, ti va? - propose rivolgendosi alla bambina che esultò contenta.
-ESTHER! - La chiamò Niccolò, ma ella non lo degnò di uno sguardo.
-ESTHER! SONO QUI! TI PREGO NON PARTIRE! - Urlò a squarcia gola mettendo le mani ai lati della bocca.
La carrozza partì lasciandolo in dietro innalzando un enorme polverone di terra che lo fece tossire.
-NO TI PREGO ESTH! TORNA A CASA! - esclamò ancora con gli occhi che gli brillavano.
Corse, corse, corse più veloce che poteva dietro l'enorme carrozza bianca
La testa del re si affacciò dalla carrozza e ripeté il suo nome più volte
-Sei arrivato tardi Niccolò. ADDIO! QUESTA BATTAGLIA L'HO VINTA IO! - Urlò man mano che la carrozza si allontanava, terminando in una risata.
Il ragazzo sentiva ancora l'eco fare il suo nome: "Niccolò, Niccolò, Niccolò...!"
-Niccolò diamine svegliati! - aprí gli occhi e si ritrovò davanti l'espressione preoccupata di Noah che da più di 20 minuti cercava di smuoverlo dal sogno che stava facendo
-che è successo? Dove è Esther? - domandò confuso socchiudendo gli occhi per la troppa luce
-Esther? Niccolò ma che stai dicendo? Sta a letto dove potrebbe stare? - domandò retorica
-Ieri sera probabilmente sei svenuto, il calice che ti ha offerto mio padre non ha fatto molto bene.. - spiegò la ragazza
-ed io convinta stessi dormendo.. - sospirò ancora
-ti fa ancora male la pancia? - continuò a domandare dato il continuo silenzio da parte del ragazzo
-un po' - aprí finalmente bocca
-andiamo a fare colazione? - propose lei invitandolo a fare qualcosa, notava un certo cambiamento in lui
-No.. Rimaniamo qui- rispose lui mettendosi seduto per poi prendersi la testa fra le mani
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Una vita ad aspettarti || Ultimo
FanficIn un epoca assai distante dalla nostra, dove le donne erano costrette a portare la gonna lunga e gli uomini a farsi la guerra; dove le cose non erano molto facili; dove si cadeva spesso in periodi di carestia ed era tutto basato su dure leggi da ri...