30. Che ne sanno loro? Che ne sanno tutti?

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Quella notte Noah non riusciva a prendere sonno. Si girava e rigirava sotto le coperte mentre un peso sul cuore le faceva male, un peso pari ad un macigno di cemento, che pesava, e anche tanto. Si alzò dal letto per l'ennesima volta per poi avvicinarsi, come suo solito, alla finestra sul regno.

Sospirò guardando il villaggio addormentato, illuminato solo da qualche piccola luce di qualche casetta in lontananza

Lui dovrebbe essere lì..
Dovrebbe dormire comodo nel suo letto, coperto da tutte quelle tre coperte che indossa sempre per paura di ammalarsi...

E invece ora è lì sotto, solo, forse legato ai freddi manici attaccati alle pareti delle segrete, a tremare dal freddo... Per colpa mia.

Sospirò un ultima volta per poi decidere di andare a svegliare il suo messaggero di fiducia, nonché suo "damo" da compagnia, Steve.

La sua camera si trovava poco distante dalla sua, bastava fare qualche passo a sinistra per ritrovarsela di fronte, e di questo la ragazza ne era felice, in questo modo non sarebbe dovuta passare davanti la camera dei suoi.

Bussò tre volte con le nocche, sperando di non aspettare molto prima di essere aperta dal ragazzo

-Steve- provò a chiamarlo a bassa voce, più di una volta fin quando uno Steve assonnato non gli aprí la porta e gli si parò davanti agli occhi

Nessuno potrà mai superare la dolcezza di Niccolò appena sveglio mentre si stropiccia un'occhio con una mano e sbadiglia assonnato

Si ritrovò a pensare la ragazza, sorprendente come i due, pur senza accorgersene, facciano sempre riferimento all'altro.

-Ha bisogno di qualcosa, principessa?- domandò Steve appoggiato alla porta

-solo di un amico con cui parlare- rispose sincera mentre si torturata le lunghe maniche della veste da notte

-entri pure e la prego non faccia caso al disordine, domattina prima che il castello si svegli devo dare una ripulita altrimenti sono nei guai- si scusò imbarazzato grattandosi la nuca

Noah sorrise rassicurante ed entrò nella stanza per poi sedersi sul bordo del letto. E Steve le si sedette affianco.

Quante volte era stata in quella stanza da bambina.. Quante volte si ritrovava a saltare sul letto in compagnia dell'amico che ora sedeva di fianco a lei..

-penso di aver già capito di cosa voleva parlarmi principessa, ma le lascerò la soddisfazione di raccontarmelo ugualmente -

-è che io ora sono qui.. Al caldo, che posso dormire comoda nel mio letto, al castello con i miei genitori.. - iniziò a spiegare tentando di dar voce a quel che sente, mentre il macigno sul cuore si faceva sempre più pesante

-.. mentre il ragazzo è giù, nelle umide celle a congelare dal freddo senza un comodo letto e delle coperte - finí la frase Steve, ormai conosceva così bene la ragazza che se fosse stato possibile leggerle nella mente, non non ne avrebbe avuto bisogno

-esatto, e probabilmente non c'entra nulla! - sbuffò la ragazza accasciandosi sul letto

-ma non ne siamo sicuri, principessa..- provò a rasserenarla Steve , posandole una mano sulla spalla

-E non ne saremo mai sicuri.. - borbottò lei tenendo lo sguardo fisso sul soffitto

-perché non prova a parlargli? -

-Steve.. -

-Perchè non scende e prova a parlargli? - insistette, mantenendo l'educazione, il ragazzo

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